Epilogo

E qui finisce l’epica canzone
dedicata nell’infelice Italia
di pessimo governo ad un campione
che un popolo di fan illusi ammalia.

C’è chi sogna l’amor di una figliola,
chi all’Enalotto un premio miliardario
sogna l’autor che torni ogni parola
al suo significato originario:

democrazia, regime, dittatura,
prescritto, assolto, corruzion, condono,
duce, premier, informazion, censura
voglian di nuovo dir quello che sono.

Che si torni a una scala di valori
che non si presti a dubbi e confusioni:
sia la musica meglio dei clamori,
la ragione sovrasti le passioni.

Ci sia meno pallone e più cultura,
più prevosti e un po’ meno cardinali,
ci sian più spazi aperti e meno mura,
più uomini e assai meno caporali.

Ci sian più donne e meno letterine,
più scuola, più ricerca, meno banche,
più pannelli solari, meno mine,
più cervelli, più cuor, meno palanche.

Ci sian più libri e meno cellulari,
più attenzione all’ambiente e meno al Pil,
più legge, meno lodi, meno bari,
meno forme e più fascino sottil.

Ci sia un lombardo al posto di un padano,
ci siano meno ampolle e più bicchieri,
molta più Roma, meno Vaticano
e più cavalli e … meno Cavalieri.

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