Occhio di tigre, forza di titano

La tigre di Lexotan.
(il Fatto Quotidiano, 28 luglio 2022)
Il ritratto. Dall’Azione cattolica ai dem. Letta jr., il nipote che la destra vorrebbe avere.
(il Fatto Quotidiano, 3 agosto 2022)

Occhio di tigre, forza di titano

Con il curriculum di Enrico Letta,
non per nulla chiamato Sottiletta,
è chiaro che il destino del Pd
esser non possa che così così.

L’allievo prediletto di Andreatta
è cresciuto col culo nell’ovatta
da quando è nato, nel sessantasei,
ai prossimi ferali maramei

quando dal voto apparirà ben chiaro
che in strategia Enrico non è un faro.
Erede di famiglia d’alto bordo,
ai bla bla di zio Gianni non fu sordo

fra il borotalco delle sacre stanze
e del probo marpion le untuose usanze.
Da bimbo è chierichetto militante
con un far mite e assai lungimirante.

Nelle Scienze politiche dottore,
fa un master sulla Ue, suo grande amore,
ama Drive in, nel tifo è rossonero,
cambia moglie da democristo vero.

È il buon Martinazzoli che lo invita
nel Ppi, futura Margherita
mentre è D’Alema, il perfido sinistro,
che gli dà la poltrona da ministro

alla Politica comunitaria
quando il governo Prodi manda all’aria.
All’Estero Commercio con Amato,
è nel duemilauno deputato.

Questo prodigio sempre in movimento,
dopo una tappa all’Europarlamento,
mentre di Prodi è sottosegretario
nel nove dà un aiuto straordinario

a Retequattro contro Europa 7:
per il caiman comincia le marchette.
Quando nell’undici arriva Monti
gli sembra si aprano nuovi orizzonti

e scrive al bocconiano con passione:
“Son, caro Mario, a tua disposizione
per diventare in fretta il tuo Bengodi.
Fammi solo saper le forme e i modi”.

Dopo il disastro Monti Sottiletta
offre al caimano un’ulterior marchetta:
“Meglio il Popolo della libertà
che Beppe Grillo con i suoi bla bla!

Basta ammucchiate contro il Cavaliere!”
Anziché dargli un calcio nel sedere
Re Giorgio gli consegna il Belpaese
per il governo dalle larghe intese

con la gioia di Gianni, il Conte Zio
e di un sistema sempre più stantio.
L’Italia è una nazion quasi stecchita
che è assai difficile tenere in vita

anche col più cristiano accanimento:
trasfusion, fleboclisi, nutrimento
del povero paziente col sondino,
ceri, rosari, ossigeno e un santino.

Nonostante la buona volontà
Enrico Letta ahimè non ce la fa
finché compare Renzi: “Stai sereno
così ti fotto in un battibaleno!”

Offesissimo l’uomo dei prodigi
per rifarsi una vita va a Parigi.
Mette in valigia il suo tritesoro:
la scuola con i libri ed il lavoro.

Sette anni di studi e di successi
fino a quando da Roma, assai malmessi,
lo chiamano per fare il segretario.
Parigi-Roma, corre al suo Calvario

e fa di tutto per il salvataggio:
con Conte, il furbacchion, va all’arrembaggio,
poi con Salvini e Silvio sta con Draghi
per il governo coi migliori maghi

diventando di tutti il più draghiano.
Il piddino che vuol farsi titano
alle elezioni non farà prodigi
e soccombente tornerà a Parigi.

Occhi di tigre avea promesso ai fan,
ma la tigre ha inghiottito il Lexotan
ed in realtà ha gli occhi di cerbiatta.
Nella tomba si voltola Andreatta.

16 settembre 2022

Casellati a caccia della poltrona

Casellati a caccia della poltrona

Si può dire che è un portento:
ben sei volte in Parlamento
con sequenza leggendaria,
col bis sottosegretaria,

membro laico al CSM
e poi, gemma fra le gemme,
presidente del Senato,
mai una donna nel passato.

Buon sentore di Chanel,
bella casa, due gioiel
come Alvise e Federica,
beltà veneta all’antica,

ricca di nomi, cognomi,
cameriere e maggiordomi
fuma light, drinks Margarita.
Tante gioie dà la vita

alla Alberti Casellati
ma, malgrado i risultati,
se vuol essere rieletta
rifar deve la gavetta

e da nobil padovana
si trasforma in molisana.
Del Campiello addio al galà,
a Potenza se ne va

per la caccia alla poltrona
che da sempre la appassiona.
“Fino al voto starò qui
per scoprire tutti i dì

la beltà di questa terra.
Il suo fascino mi afferra!”
Altroché l’Elba, Cortina
e del Forte la marina…

Il tour parte da Potenza
dove arriva Sua Eccellenza
per giocar la sua partita
en beauté, bianco vestita,

orecchini chandelier,
sopracciglia con l’henné
e il fedel portaborsetta
che con Palma già l’aspetta

poiché l’ex guardasigilli
fa che lei in Molise brilli.
Come segno di affezione
le han donato un peperone

che è un locale talismano.
Da Potenza va a Filiano:
la kermesse del pecorino
è l’orgoglio cittadino

e ne visita ogni stand
per promuovere il suo brand.
A Viggian corre alla fiera
della Madonnina nera.

la patrona dei lucani,
che farà lieto il domani
della dama alle elezioni.
Sant’Antonio la perdoni.

Poiché a Padova è potente
ma in Molise non val niente,
questa astuta gentildonna
si è affidata alla Madonna!

Pubblicata su Domani dell’8 settembre 2022
e sulla rassegna stampa della Camera dei deputati

Il trio sciagura

La corsa della Meloni (e la rincorsa dei due).
(il Fatto Quotidiano, 28 agosto 2022)
Salvini. Il leghista “copia” l’agenda della leader però crolla nei sondaggi.
(ibidem)
Berlusconi. Il manuale ai candidati. “Non parlate mai di Giorgia premier”.
(ibidem)

Il trio Sciagura

Il trio Sciagura con Giorgia Meloni,
Matteo Salvini e Silvio Berlusconi
si appresta a governare il Belpaese
con le elezion che si terran fra un mese.

Tutti i sondaggi son molto impietosi
e i dem soltanto, falsi speranzosi,
fan finta di aspettarsi la vittoria
fra una baruffa e una giaculatoria.

La Meloni si vede già premier
e avverte Mattarella: “Presidé,
non è che poi se vinco tu mi freghi
e per palazzo Chigi un altro impieghi…”

Degli alleati non si può fidare
con Salvini già pronto a tentennare:
“Prima si voti e dopo Mattarella
ci sfornerà la sua miglior ciambella!”

Nel frattempo in campagna elettorale
insegue Giorgia come una rivale:
lei parla nelle Marche e corre in Puglia?
In Puglia e nella Marche lui farfuglia.

Lei va in Sicilia a fare i suoi sermoni?
Matteo la segue per le sue concioni.
Pur sui social si appropria dei suoi temi:
gli stessi quotidian mini problemi,

la stazione che è piena di immigrati,
la vergogna dei cani abbandonati
e i giovani che sniffan cocaina.
Nei sondaggi Salvini sta in cantina

ma si illude che Forza Italia e Lega
prendano un voto più della collega
e dopo si vedrà cosa succede
e chi sarà di Super Mario erede.

Per l’altro socio Silvio Berlusconi
non sembran susseguirsi le stagioni.
È già un quarto di secolo passato
ma per il Cavalier nulla è cambiato:

ai pensionati gratis le dentiere,
nei tribunal divise le carriere,
per la Sicilia il Ponte sullo Stretto,
agli evasori il solito buffetto,

men tasse da pagar per tutti quanti
e organizzare più cene eleganti.
A chi si candida vien consegnato
Il manual del bravo candidato:

dress code, gestualità, sguardo, postura,
per denti e ascelle diligente cura,
mai dir che la Meloni andrà al potere,
i trionfi lodar del Cavaliere

e sempre dir che la vittoria in vista
arriva perché Silvio è sceso in pista.
“Cara Giorgia, son questi gli alleati
coi qual goder dei buoni risultati.

Ma ricorda: sei fuori dal sistema
per il quale pertanto sei un problema.
Il traguardo non è arrivare al top
ma l’evitare lo scontato stop.

L’ombra di Draghi ti accompagnerà
e la melassa ti imprigionerà.
Quando qualcuno arriverà col cappio
con fiamma tricolor fuggi a Predappio”.

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