Anche i nonni sbagliano

La scelta di Napolitano, quattro nuovi senatori a vita. Ma il centrodestra si ribella.
Pdl: perché non Berlusconi? Letta: formiche contro il gigante.
(la Repubblica, 31 agosto 2013)
Niente politici, spazio alla cultura. Le proteste infastidiscono il Colle.
(ibidem)
Artisti e scienziati: i volti dell’Italia migliore.
(ibidem)
Quattro senatori del Colle per incastrare Berlusconi.
(il Fatto Quotidiano, 31 agosto 2013)
Gli alti meriti dei nuovi senatori.
(ibidem)

Anche i nonni sbagliano

Giorgio Re, con mossa ardita,
quattro senatori a vita
fa che scendan nell’agone
per il ben della Nazione:

Renzo Piano, l’archistar,
Rubbia, un Nobel, luminar
dei boson vu doppio e zeta,
la Cattaneo che ha per meta

la vittoria sul dolore
ed Abbado, il direttore.
Quattro illustri personaggi
in cultura e scienza saggi.

Si rivolta il Pdl,
la congrega di pulzelle,
di affaristi e parolai,
di legali scaccia guai,

di evasor, escort, lacchè.
Strepita la Santanché
nel cazziar Napolitano:
“Meritevole è il caimano

d’esser senatore a vita.
Meritocrazia tradita!”
Ha ragion la passionaria:
la carriera straordinaria

del signore delle alcove
ne fornisce mille prove.
Solo il Ponte sullo Stretto
fa di Silvio un architetto

meglio assai di Renzo Piano.
Se si aggiungon le Milano,
Dùe e Tre, che volle far,
è il Berlusca l’archistar!

Se ad Abbado, il direttore,
accostiamo il cantautore
che con voce molto bella
si accompagna ad Apicella

con un ricco repertorio,
altroché Conservatorio,
i Berliner e la Scala…
Vien da dir: “Claudio, pedala,

per raggiungere il caimano
il traguardo è ben lontano!”
Quanto a Rubbia e ai suoi bosoni,
in confronto a Berlusconi

che ha aiutato la Gelmini
a far correre i neutrini
nella lunga galleria
che a Ginevra prende il via

per raggiungere il Gran Sasso,
come fisico è uno spasso
ed il Nobel che gli han dato
certamente l’ha pagato.

Elena Cattaneo, infine,
quella che fa tanto cine
nel parlar di staminali,
pensi a Silvio e ai suoi sodali:

vedrà che, grazie a Verzé,
non si muore più perché
centoventi è l’età media.
Ed ancora, la tragedia

dei malati di tumore
che finiscono al Creatore
è sul punto di finire:
“In tre anni – disse il Sire –

questo mal sarà guarito!”
ed il tempo è ormai finito.
Ha ragion la Santanché:
ha sbagliato Giorgio Re

a non scegliere il migliore.
Per non dir che un senatore
costa meno di un quartetto.
Non fu lucido il nonnetto.

blog MicroMega, 4 settembre 2013

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