Contrordine, compagni!

Il voltagabbana coerente.
(il Fatto Quotidiano, 23 agosto 2016)
Contrordine amici! Dal “se perdo lascio” al “non cambia nulla”.
(ibidem)

Contrordine, compagni!

Approvata in Parlamento
la riforma da sgomento
che della Costituzione
fa un orrendo zibaldone,

il ducetto di Rignano
minacciò ogni italiano
di un atroce finimondo:
“Se voi manderete a fondo

la riforma della Boschi,
torneranno i tempi foschi,
poiché se vincono i No!
a Rignano tornerò!”

“Io non son vecchia maniera
e rinuncio alla carriera
a partir dall’indomani
se mi boccian gli italiani!”

“E’ question di dignità,
non son un quaraquaquà
che si attacca al suo sedil
impiegando il Vinavil!

Se l’Italia non mi vuole,
me ne vo’, alzo le suole!”
“La clessidra è già girata:
basta un No! a me e alla fata

e non ci vedrete più.
Addio a tutta la tribù!”
“Se uno perde la sua sfida
non può rimaner la guida

di color che l’han bocciato:
riconosce che ha sbagliato
ed in fretta se ne va.
E’ question di serietà!”

“Con il No! cambio mestiere,
me ne frego del potere.
Io dagli altri son diverso,
me ne vado quando ho perso.

Sarò un bravo cittadino
anche senza cadreghino”.
“Sua Maestà Napolitano
la Nazion mi ha messo in mano

affinché la riformassi,
ma se i Sì! saranno bassi
ed arriva un No! compatto,
è normal prenderne atto”.

“Son politico di rango:
io, se perdo, non rimango!”
A sentir che il fanfarone
può por fine a una stagione

di parole e di bugie,
di intrallazzi e mangerie,
di lavoro malpagato
e di guerra al sindacato,

gli affaristi ed i banchieri,
i boiardi e i finanzieri,
la Ue e i media americani
nonché gli industrial nostrani

sono insorti ad una voce:
“Con il No! la fine è atroce,
ché con Renzi se ne va
anche la stabilità!

Italiani, state attenti:
c’è da essere sgomenti
poiché certa è la rovina
se va Renzi in naftalina!”

Dura poco la paura,
poiché la tosca creatura
ha capito finalmente
che il No’ può esser vincente,

obbligandolo al ritiro.
Abile come un fachiro
con la torcia nella gola,
si rimangia la parola:

“Sì? No? Io me ne strafotto,
voteremo nel diciotto.
Che il No! vinca oppure perda,
resterete nella merda,

poiché non torno a Rignano!”
Va capito il ciarlatano:
se ritorna al suo paese,
a aspettarlo trova Agnese.

blog MicroMega, 29 agosto 2016

Il mostro di Loch Ness

C’è chi trama. Verdini e la sua corte al bar: seggi, villette, cornetti.
(il Fatto Quotidiano, 1 ottobre 2015)
Senato, Verdini è un problema del Pd. Renzi: “Non è il mostro di Loch Ness”.
Ma Speranza: “Smetta di amoreggiare con lui”.
(la Repubblica, 3 ottobre 2015)
Curriculum. Il casellario giudiziale di Loch Ness.
Denis fra un tribunale e l’altro: un “mostro” per cinque processi.
(il Fatto Quotidiano, 6 ottobre 2015)

Il mostro di Loch Ness

Perché mai tanto stupore
nel veder che il Mentitore
se la intende con Verdini?
Che i due toschi birichini,

all’unisono in azione
contro la Costituzione
e un Senato in via di sfratto,
sono ormai coppia di fatto?

Questa tresca è vecchia assai:
il campion dei parolai,
giunto all’Università,
lavorava per papà,

di giornal distributore.
Così Denis, l’editore
del Corriere fiorentino,
lo trovò sul suo cammino

e di lui si innamorò.
Da marpione ne apprezzò
il carattere guascone
e il cianciar da fanfarone

e furbon matricolato.
Pur se Renzi era schierato
contro Silvio, destro Sire,
fu capace di capire

il progetto di Matteo:
arrivare all’apogeo,
pronto a tutto per lo scopo.
Lealtà e bene vengon dopo.

E da allora lo aiutò:
al caiman lo presentò
come un giovane colosso
che non può vedere il rosso..

Quando corse come Prenze
al Comune di Firenze
lo aiutò nelle primarie
con le truppe mercenarie

di berlusconian ferventi
per far fuori i concorrenti.
Poi, nel balzo al cadreghino,
per far sì che il Berluschino

ci posasse il suo sedere,
nominò Galli, il portiere,
del Berlusca candidato:
in politica sfigato,

nullità di Forza Italia,
col carisma di una balia
e la forza di un pigmeo.
Fu un trionfo per Matteo!

Lo scortò nella scalata:
dalla bieca pugnalata
al collega Enrico Letta
alla arguta barzelletta

di un governo di successo.
Dal vil nazareno amplesso
col fantasma del caimano
all’amore cesariano

per un uom solo al comando
che ha il programma abominando
di distruggere la Carta
e per questo corre in quarta

per abbattere il Senato.
Fu così che un imputato
per concorso in corruzione,
delinquente associazione

di una banda galeotta,
fraudolenta bancarotta,
truffa semplice e aggravata,
portò a Renzi una brigata

di migranti senatori
della Carta traditori.
Lo scout dice: “Non è un mostro,
anzi, dà una mano al nostro

Belpaese che lo ammalia!
Denis fa bene all’Italia!”
Forse un mostro non lo è,
ma si può ben dire che

non è il caso di andar fieri.
I Costituenti veri
son diversi da Verdini,
Monna Boschi, Renzi e affini.

blog MicroMega, 7 ottobre 2015

Il Partito della Nazione

Ncd, il delitto perfetto di Matteo & Angelino.
Alfano si stringe alla poltrona ed esagera: “Adesso faremo il Ponte sullo Stretto”.
(il Fatto Quotidiano, 11 settembre 2015)
Il Senato dei nominati: solo così il Pd piglia tutto.
Scompaiono alfaniani e verdiniani partoriti dalle scissioni di Forza Italia.
(il Fatto Quotidiano, 12 settembre 2015)

Il Partito della Nazione

Angelin, pur senza quid,
con opportunismo speed
ha trattato con Matteo
il suo accesso all’apogeo:

“Caro amico, dimmi sì,
fammi entrare nel Pd!”
Con la legge elettorale,
anticostituzionale,

che favorirà una lista
non un’alleanza mista,
col Senato, quello nuovo
di intrallazzatori covo,

non eletti dalla gente,
ma dal voto compiacente
dei consigli regionali,
coi sondaggi elettorali

grazie ai qual l’Ncd
sembra morto da quel dì,
ad Alfano è molto chiaro
che il futuro sarà avaro

di poltrone in Parlamento.
Il partito è in gran fermento
per la grave situazione:
son più i cul delle poltrone.

Ed allora cosa fare?
Da Matteo farsi donare
posizion da capolista
et voilà! scendere in pista

con la targa del Pd
e non déll’Ennecidì.
Ma anche Renzi ha i suoi problemi:
i piddini, pur se scemi,

han capito in un baleno
che ogni cadreghino in meno
vuole dire un culo a spasso.
Riservato è quindi il passo

ai fedeli di Matteo:
a Angelino, al gineceo,
Scopelliti, Lorenzin,
Chiavaroli, Bianchi e affin,

le renzine da commando
ed al buon Pierferdinando
che, se pure non renziano,
è un marpion democristiano.

Come dettano le norme,
per il sì sulle riforme
anche Denis vuole avere
per le sue migranti schiere

qualche posto nel futuro
Parlamento ed il figuro
con Matteo il problema affronta.
La sua soluzione è pronta:

sloggiar gufi, rosiconi,
porta sfiga, brontoloni,
comunisti vecchio stile
e imbarcare baciapile,

malfattor, bancarottieri
che, avversari fino a ieri,
oggi sono finalmente
diventati la sua gente.

Le riforme sbandierate?
sono sol delle renzate!
Una sola è quella vera
che dà il via a una nuova era,

come quella di Benito:
la riforma del Partito.
“Ecco il team della Nazione!”
“Corri, corri, credulone!

Sei partito da Rignano
e con il boy scout toscano
che ti ha preso col suo cappio
ti ritroverai a Predappio!”

blog MicroMega, 14 settembre 2015

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