Viva gli sposi

Laboratorio Sicilia: Alfano col Pd, la sinistra va da sola.
(il Fatto Quotidiano, 24 agosto 2017)
Alfano alleato del Pd, l’alt di Mdp. “Con lui seppellito il centro sinistra”.
(la Repubblica, 25 agosto 2017)
Pisapia si smarca: “In Sicilia serve unità!”
(ibidem)
Pisalfano.
(il Fatto Quotidiano, 27 agosto 2017)
Bersaniani irritati. “A settembre serve un chiarimento”.
S’era presentato con lo slogan “Mai con Alfano”, ora Pisapia sponsorizza a Palermo l’accordo coi centristi.
(idem)

Viva gli sposi

Non lo ferma il caldo estremo
di Caronte, Polifemo,
di Lucifero e Vulcano,
Senzaquid Angelo Alfano

sta pensando al suo futuro,
lingua in bocca col figuro
Renzi che tre mesi fa
lo scioccò con l’altolà

sulla legge elettorale
con un far molto brutale:
“Se, ministro più e più volte,
non ha schiere così folte

da saltar lo sbarramento
vuol dir che non è un portento,
non ne dia la colpa a me!”
Passa il tempo e sai com’è…

Renzi ha l’incubo Sicilia
che del voto è alla vigilia:
rischia di arrivare terzo
e sarebbe un brutto scherzo

per chi sogna di tornare
nel Palazzo a comandare.
Angelino dal suo canto
ha un gran male al culo in quanto

gli ha assestato il Cavaliere
un gran calcio nel sedere,
ché Salvini e la Meloni
non lo voglion tra i coglioni.

Quindi Renzi e il prode Alfano,
grazie al voto siciliano
messe insiem le debolezze,
rifaranno le schifezze

che hanno fatto fino a qui
i governi del Pd,
Gentiloni, Renzi e Letta.
Ma di peggio ancor ci aspetta

per i patti concordati:
il vederli coalizzati
nel governo a larghe intese
da far con il vecchio arnese

Berlusconi, ritornato
il caimano del passato.
Mentre l’elettore smamma
attua Renzi il suo programma:

il Pd diventa destra
con Minniti per balestra
per far fuori le Ong
con un gran coro di Sì.

A sinistra sei partiti
ogni dì più disuniti,
ognun va per la sua strada
e alle sue poltrone bada.

La Sinistra come tale
è un miraggio celestiale
che non si concreterà
nemmen nell’eternità.

Mentre il mite Pisapia,
che con estro e fantasia
si propon di federarla,
poco fa ma tanto ciarla.

“Mite son, ma molto accorto,
con Alfano neanche morto!”
disse pochi mesi fa.
Oggi, invece, eccolo qua

a rinfoderare il brando
in accordo con Orlando:
“Con Alfano governiamo,
almen ce lo ricordiamo?”

Un buffetto dà a Speranza,
con Bersani si fidanza,
finge a Alfano un’occhiataccia,
e a Matteo apre le braccia

e lo stringe forte al cuore.
Par più che un federatore
un prevosto col breviario
che ci guida sul Calvario.

blog MicroMega, 29 agosto 2017

Un Paese spaesato

La Cancellieri sulla corruzione.
La norma anticorruzione non è un priorità, ci sono problemi più importanti che attendono da 30 anni.
(la Repubblica, 18 giugno 2013)
Il piano del Cavaliere per fermare i giudici. “Niente crisi, ma chiedo un patto al Pd”.
Vuole la garanzia che il Senato voti contro l’interdizione.
(la Repubblica, 20 giugno 2013)
Il premier: “Il governo tiene, l’ineleggibilità non lo riguarda”.
(la Repubblica, 21 giugno 2013)
L’emendamento fantasma del Cavaliere. Spuntano tetti più alti per l’interdizione.
(ibidem)
I berluscones avvertono il Colle: “Mantieni i patti”.
(il Fatto Quotidiano, 21 giugno 2013)
Il Pd getta la maschera: “B non è più ineleggibile”.
(ibidem)
Ecco perché l’amnistia aiuta Berlusconi.
(ibidem)
L’ineleggibilità può attendere. Per sempre.
(il Fatto Quotidiano, 22 giugno 2013)
Il governo getta la maschera: “Amnistia per B”.
(il Fatto Quotidiano, 24 giugno 2013)

Un Paese spaesato

Che Paese è quello dove
la politica si muove
sempre e inesorabilmente
in aiuto al delinquente?

Nel qual un governo inetto
per proteggere il ducetto,
di reati antologia,
scorda la democrazia?

Nel qual una maggioranza
verso il precipizio avanza
fra i proclami e i bla, bla, bla
di campion di nullità?

Dove un giovane lacchè
nelle vesti di premier
danza come un burattino
nel politico teatrino?

Dove il massimo garante
di una plebe agonizzante
ogni giorno scende in pista
in versione pacifista?

E, accusato di tradire
la promessa fatta al Sire
di evitargli la prigione,
tace, senza indignazione?

Dove il voto non consente
il diritto della gente
ad optar per candidati
scelti e non catapultati,

poiché quella legge immonda,
che anche l’alto Colle affonda,
resta sempre tale e quale:
la porcata elettorale?

Qual Paese di delizia
quello dove alla Giustizia
c’è un ministro col vocione
che sostien la corruzione

non aver la priorità
fra le leggi che farà!
Quello dove un’amnistia
fan passar come la via

d’un sollievo a chi sta in cella,
ma, in realtà, salva il brighella!
Quello in cui l’interdizione
a ogni pubblica mansione

può sparire immantinente
per salvare il delinquente
in ricatti specialista
che si spaccia per statista!

Che Nazion sarà mai quella
dove tutti i dì un brighella
studia qualche emendamento
da inserire a tradimento,

ben nascosto in una legge
che il caimano poi protegge?
Qual Paese boccerà
l’ineleggibilità

del caiman che sempre fu
il padron di tre tivù?
Qual premier con crisi enorme
finge di far le riforme,

dimostrando incompetenza
nel gestire l’emergenza?
Chi nel presidenzialismo
vede il giusto meccanismo

per correggere gli errori
di una gang di malfattori
che con le sue orrende gesta
la Costituzion calpesta?

Chi gli autor di queste imprese?
E’ l’Italia quel Paese.
Monitando ad ogni istante,
Giorgio Re ne fa il garante
che ha un difetto: che si schiera.

Letta affronta la bufera
con il piglio democristo:
“Non fo’ un cazzo, quindi esisto!”

Berlusconi è il delinquente
dal ricatto permanente.
Il ministro è Cancellieri
Gi altri son servi e scudieri.

blog MicroMega, 25 giugno 2013

L’Interdizione, chi era costei?

Consulta, no al ricorso di Berlusconi. “Non era legittimo impedimento”.
Va in Cassazione il processo Mediaset. L’ex premier: è accanimento, sostengo comunque il governo.
(la Repubblica, 20 giugno 2013)
Il piano del Cavaliere per fermare i giudici. “Niente crisi, ma chiedo un patto al Pd”.
Vuole la garanzia che il Senato voti contro l’interdizione.
(ibidem)
La Corte sbugiarda Berlusconi. Lui abbaia ma non morde.
(il Fatto Quotidiano, 20 giugno 2013)
Il Pdl punta dritto al Colle. Incontro col Presidente.
Aventino. Gasparri: “Se lo interdicono dai pubblici uffici, ci dimetteremo tutti dal Parlamento”.
(ibidem)

L’Interdizione, chi era costei?

La Consulta ha detto: “No,
truffar troppo non si può!
Non si usa a piacimento
il legal impedimento!”

Per il noto piduista
c’è la Cassazione in vista
e la vita si fa dura.
Si prospetta, addirittura,

del caiman l’interdizione
da ogni pubblica mansione.
S’alza il coro dei lacché,
delle simil Santanché, Continua a leggere

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