Italia viva…se Renzi schiva

Renzi. “Lascio il Pd e sarà un bene per tutti. Anche per Conte”.
(la Repubblica, 17 settembre 2019)
Renzi lancia Italia viva.
(la Repubblica, 18 settembre 2019)
L’ossessione del comando.
(ibidem)
Il leader più odiato ripensa al futuro.
(il Fatto Quotidiano, 19 settembre 2019)

Italia viva…se Renzi schiva

E’ tornato il fanfarone,
radio, web, televisione
ne son pien come al debutto.
Senza freno è il tosco putto.

“Ho deciso, cambio rotta,
il partito mi boicotta
e pertanto vado via
dalla triste compagnia.

Dal dì in cui sono arrivato
un estraneo sono stato
ed un abusivo abietto,
anche se son stato eletto

ben due volte alle primarie
con vittorie leggendarie.
La sinistra non accetta
proprio mai d’esser diretta

da qualcun fuor dalla Ditta.
E’ una regola non scritta”.
“La Sinistra, esiste ancora?
Ed il Centro? Alla buon’ora

voglio andar verso il futuro
che ci aspetta oltre ogni muro.
Non vendetta a truce viso,
ma un addio con il sorriso,

non scission, ma novità,
mutamento, libertà!”
“Con la mia vena creativa
oggi nasce Italia viva,

una casa ove le donne
saran solide colonne,
una casa che propone
spaventosa innovazione,

conoscenza artificiale
e un domani eccezionale!”
“Lieve come una farfalla,
da boy scout con zaino in spalla

io riparto dallo zero,
il futuro è il mio nocchiero
col suo fascino e mi aiuta
su una via poco battuta.

Prima tappa la Leopolda
coi millennials sulla tolda,
esplosione di proposte
coraggiose, buone, toste

e col sol anche se piove.
Parlerem del ventinove
al qual mancano dieci anni
che vivremo senza inganni!”

Così disse con ardore
l’angelo sterminatore
che si spaccia per statista
ma sa far solo il piazzista.

Colui che la gente truffa
proponendo la sua fuffa
con il sound berlusconiano
e lo spirito obamiano.

Il campion dei bellimbusti,
l’uomo dagli slogan frusti
sull’Italia e sul futuro.
Quel ridicolo figuro

che si spaccia per portento
quando sta nel gradimento
dopo Conte e Gentiloni,
Zingaretti e la Meloni,

dopo Gigi, Franceschini,
il caiman, Toti, Salvini.
la Bonino, Di Battista,
lo Speranza comunista

e Calenda uom di panza.
Solo Grillo sopravanza.
L’uomo che si crede pop
mentre è il recordman dei flop,

l’uomo che non è nessun
ma si atteggia a Kim Jong-un.
L’uom da una riforma al mese
che per il sedere prese

gli italiani creduloni.
Con Salvini e Berlusconi
la rovina dell’Italia
che un partito tiene a balia

dal percento miserando
sol per fingere il comando
e esclamare da una plancia:
“L’ego son della bilancia!”

blog MicroMega, 14 ottobre 2019

Zinga, uffa che fuffa!

Zingaretti, un altro “qualcosista” dem. A In onda il segretario del Pd brucia l’opportunità di criticare la Lega, tra soliti slogan e fuffa inedita.
(il Fatto Quotidiano, 20 luglio 2019)

Zinga, uffa che fuffa!

Ecco In onda alla tivù.
Negli esterni Belzebù
dal panzon con tre ciambelle
tutto intorno alle budelle,

mentre si concede ai fan,
spara selfie a tutto spian
ed emette salvinate
che dan voti a vagonate.

Nello studio Zingaretti:
“Se lo magna” tu ti aspetti,
col governo che traballa,
Savoini, la sua spalla

nei russofili intrallazzi,
che gli dà gravi imbarazzi
e sodali come Siri
che si fanno l’harakiri.

Ti stravacchi sul sofà
per sentir cosa dirà
questo saggio segretario.
Eccone un inventario.

“Se ogni magistrato indaga
finirà del mal la piaga!”
“Serve una stagione nuova!”
Lauto premio a chi la trova.

“Con il voto popolare
il governo ha da cambiare
per il ben della Nazione!”
Non si è accorto il bamboccione

che la Lega e il Movimento
sono al cinquantun per cento…
“Gli italian son sfiduciati?
Noi ci siam mobilitati

per lanciare la speranza
e a brevissima distanza
parleremo di sicuro
della voglia di futuro!”

“Già l’Italia abbiam cambiato
con Salvini ormai isolato”.
“Di sfiducia la mozione?
Stretta è la concertazione,

che ci impegna la cervice,
fra me, segretario e i vice,
presidente e i capigruppo
e alla fin dello sviluppo

della abituale ciarla
sceglierem se presentarla…”.
“Con impegno ed energia
ricreeremo l’empatia

fra il Pd e gli italiani
con fiducia nel domani”.
Che far con i 5Stelle?
Diverran vostre stampelle?

“Farem la Costiuente
delle idee che certamente
sarà un brain sturming che ammalia
sul futuro dell’Italia!”

Sarà un blog alla renziana
con la solita fiumana
di domande e di risposte,
di valori e di proposte,

una fuffa che “riaggrega
chi fuggì dalla congrega
per riaccendere il Paese”,
come fece il tosco arnese.

“Nella pancia dell’Italia
tornerem, sarò la balia
di chi vuole ritornare
per riprendere a sperare…”.

Dopo le troppe manfrine
al Jobs act porrete fine,
dopo i guai del fanfarone?
“Entrerem nella stagione

nella quale con coraggio
partiremo con un viaggio
per stagioni innovative
con politiche più attive,

senza alcun timor di fare
discussion su dove andare
per il bene del Paese!”
Fine del politichese.

Così disse Zingaretti
e i piddini poveretti
che non han capito niente
hanno preso un salvagente

e si son fiondati in mare
affannandosi a nuotare.
Dove andranno? Non si sa,
ma il Pd non ci sarà!

3 agosto 2019

Achtung! Cazzate!

Senza vaccini niente asilo. Il governo vara il decreto.
(il Fatto Quotidiano, 20 maggio 2017)
Il dibattito pubblico lo conferma: esce Lsd dai nostri rubinetti.
(il Fatto Quotidiano, 24 maggio 2017)
L’artista Vespa, caso di umorismo involontario.
(il Fatto Quotidiano, 25 maggio 2017)
Riecco i voucher, il governo scricchiola.
(il Fatto Quotidiano, 26 maggio 2017)
Musei, Franceschini ha violato la sua legge. E ora la cambia.
Dario Pasticcio. Era a Palazzo Chigi quando fu introdotto l’obbligo di italianità.
(il Fatto Quotidiano, 28 maggio 2017)

Achtung! Cazzate!

Grazie al web cui nulla sfugge,
ma ogni discussion distrugge,
grazie ad internet che fa
della gran velocità

la filosofia di vita
e a rispondere ti invita
senza il tempo per pensare,
domandarti, confrontare,

con la comunicazione
ormai simile a un ciclone
che ti inonda di notizie
con far tal che le primizie

già ti sembrano vecchiotte,
sì da dir: “Chi se ne fotte!”,
la dialettica è sparita,
va risolta la partita

lì per lì, botta e risposta,
senza riflession né sosta.
Non esiste mediazione,
solo contrapposizione,

ciascun va per la sua strada,
il confronto si degrada,
guardi il dito e non la luna,
senza soluzione alcuna,

fin alla nuova cazzata
in un amen ritweettata.
La politica che arranca,
grillin, destra, centro, manca,

solo in cerca di consenso
o illegittimo compenso,
non è guida del Paese,
bensì sol pessimo arnese

adoprato per lo squasso
di un’Italia ormai al collasso.
Tutto è buon per far casino.
Qui la guerra del vaccino,

con l’inetta Lorenzin
che alle prese coi grillin
improvvisa soluzioni:
dodici vaccinazioni

a ottocentomila utenti,
bimbi, ma già inadempienti
poiché è chiaro come il sole
che all’inizio delle scuole

mancan sol novanta dì
e non c’è chi lì per lì
possa far dieci milioni
di infantil vaccinazioni,

con fior di certificati,
timbri, firme ed attestati.
Lì dei voucher c’è la truffa.
Reso il referendum fuffa

con la falsa abolizione,
i lacchè del fanfarone
li han rifatti: due ritocchi,
nuovo nom, fumo negli occhi

e una botta ad un governo
che non passerà l’inverno.
Terzo quotidiano strazio,
mattatore il Tar del Lazio,

che sputtana Franceschini
per gli ignobili casini
per mandar quattro babbei
a dirigere i musei.

S’alza il coro di chi sa:
“Alt a queste nullità,
ai burocrati di merda,
a chi vuol l’Italia perda

la sua sfida agli stranieri!
Largo a chi, disastro ieri,
da ministro alla Cultura
ci riporta all’aria pura!”

Belan tutti quanti in gregge,
ma nessun sfoglia la legge
che a suo tempo vide Dario
come saggio firmatario.

Infin c’è la letterina
con la qual Vespa propina
di non esser giornalista.
“Non son tal, sono un artista

od almeno gli somiglio!”,
della Rai scrisse al Consiglio
a evitar d’esser pagato
molto meno che in passato.

Lo possiam testimoniare:
“Vespa è artista…del leccare
tutti i culi del potere,
con la lingua a formichiere!”

La moral sull’argomento:
dentro e fuori il Parlamento
sono troppe la cazzate
che ora van contingentate.

Una al mese per ciascuno
eccezion fatta per uno,
il ducetto, ormai Re Sole:
potrà dirne quante vuole.

blog MicroMega, 31 maggio 2017

Top