SuperMario

SuperMario

Impazzano di gioia i giornaloni
fra ole, battimani e acclamazioni:
è sceso fra di noi quel Mario Draghi
che cammina su mari, fiumi e laghi.

L’hanno invocato tutti e finalmente
li ha assecondati il saggio presidente
chiamando non un uomo, non un santo
ma chi al Padreterno siede accanto,

alla sua destra per la precisione:
è ridisceso il figlio del padrone.
È eccezional, non porta mai il cappotto,
neppure se si va a meno diciotto.

Talvolta a pranzo mangia due barrette
mentre al suo bracco compra le crocchette.
Si dice che ogni tanto lo accarezzi
e il suo fedele can molto lo apprezzi.

È assai piacevole da commensale:
non porta sfiga rovesciando il sale,
non fa rumore nel sorbire il brodo,
usa il coltello nel dovuto modo,

non rutta, non adopra lo stecchino,
non sporca la tovaglia con il vino.
Apprezza i piatti della tradizione
ma è parco a pranzo, a cena e a colazione.

Draghi si mette in fila per la spesa
ed al mattino presto corre in chiesa
senza farsi vedere da nessuno.
La Comunione fa sol se è digiuno.

Prende gli appunti con la penna bic.
Sua moglie è riservata e molto chic
e può mangiare a tavola con lui
senza che il professore si rabbui.

La coppia vive con semplicità
e di nascosto fa la carità.
Quando va in visita al Quirinale
veste con stile istituzionale,

senza maglioni, felpe ed infradito
col mocassino lucido e pulito.
Sempre gentile con il sottoposto,
non riposa nemmeno a ferragosto.

Ancor lontano da Palazzo Chigi
come già San Francesco fa prodigi.
Il primo è stato quello dello spread
che per l’Italia è un vero allarme red:

quegli incapaci col premier avvocato
di sol duecento punti lo han tagliato.
Lui imponendo le mani benedette
calar lo ha fatto di ben altri sette!

Il Recovery fund lo fa da solo
con un pallottolier nel suo studiolo.
Piovon vaccin al sol schioccar di dita
e grazie a lui la pandemia è finita.

Infine in questi tempi molto cupi
ha ammansito non dei feroci lupi
ma nientemeno che Matteo Salvini
che flirta con Di Maio e Franceschini

e da filo Le Pen e sovranista
è diventato un vero europeista:
apprezza l’euro, adora gli immigrati
e i modi del Papeete ha abbandonati.

Non più le zoccole né le infradito
e nemmeno una goccia di mojito.
Evviva Draghi, evviva Mattarella
che han fatto con il buco una ciambella!

9 febbraio 2021

L’Altra Europa

Europee, quello che nessuno dice.
(il Fatto Quotidiano, 23 maggio 2014)

L’Altra Europa

Suono di trombe, rullo di tamburi,
domenica si vota per la Ue,
ma i nostri tre spregevoli figuri
snobban l’Europa e pensano per sé.

Nell’Europarlamento i Cinquestelle
non avranno potere di governo,
ma un tribuna per le marachelle
in primavera, autunno, estate e inverno.

Si troveranno a fianco dei leghisti,
degli anti-Europa di ogni specie e risma,
dagli ungheresi fino ai lepenisti,
sognando un velleitario cataclisma.

Silvio, il caimano quasi ottuagenario,
con corona di spine e croce in spalla
vuol schivar la salita sul Calvario
col solo scopo di restare a galla.

Vanta l’appartenenza al Ppe,
scordando, forse un po’ rincoglionito,
che, presi i voti di gnocche e lacchè,
i soci gli daranno il benservito.

Pittibimbo, la giovane marmotta,
col suo pallottolier conta-prodigi
contro gli odiati Cinquestelle lotta
soltanto per salvar Palazzo Chigi.

E’ vero, c’è il semestre che lo aspetta
ed allora ogni tanto fa del cine,
vantando la chimerica ricetta:
“Ai sacrifici metteremo fine

ed alla crescita daremo il via!
Basta con i tromboni dell’Europa!
Rottamati saran, parola mia
e espulsi a calci in culo e con la scopa!”

Il megalomane di Pontassieve,
il grande cacciaballe di Rignano
si scioglierà, come nel sol la neve,
non appena posato il deretano

sul proprio cadreghino semestrale.
Chi tiene almeno un po’ di sale in zucca
sa già che resta tutto tale e quale:
la lotta Juncker-Schulz è una gran cucca!

Festeggeranno Angie e Uom del Colle,
festeggeran Germania e Belpaese,
nonché le caste sempre più satolle:
l’Europa avrà un governo a larghe intese!

Nessuno cambierà la profilassi:
i poveretti avranno ancor più fame,
i ricchi diverranno un po’ più grassi,
le banche aumenteran le loro brame.

La Grecia non sarà servita a nulla,
se non ad imprestarci un personaggio
che l’Idea di sinistra non maciulla:
“Alexis Tsipras, grazie del passaggio!”

I Cuperlo, i Civati ed i Fassina
non ci faranno far dei passi avanti,
ma il Pd per uscir dalla rovina
può contar sui Penati e sui Greganti!

blog MicroMega, 23 maggio 2014

Bondi, scova-fondi e caccia-immondi

Da Parmalat al Parlamento. Spunta Bondi, “the cutter”, per l’esame del sangue ai politici.
Il risanatore scoverà i conflitti d’interessi.
(la Repubblica, 29 dicembre 2012)
Il commissario Bondi. Una certezza: puntare su Enrico mani di forbice.
(il Fatto Quotidiano, 29 dicembre 2012)
Il Pd stoppa la corsa alla Cancellieri. E su Bondi: vulnus istituzionale.
(la Repubblica, 30 dicembre 2012)
Casini: decidiamo noi i candidati dell’Udc. “Sicuri che supereremo l’esame di Bondi”.
(ibidem)
Il codice Enrico Bondi. La nuova vita di un uomo in ombra.
E’ arrivato nella Capitale per sistemare i conti e la Sanità laziale, adesso lascia per fare la spending review elettorale a Fli e Udc.
(il Fatto Quotidiano, 9 gennaio 2013)
Monti-Casini, battaglia sulla lista al Senato. Bondi lascia, spending review a Canzo.
(la Repubblica, 10 gennaio 2013)

Bondi, scova-fondi e caccia-immondi

Il campion della Bocconi,
tecnico con i baffoni,
per tagliare ancor di più
con la sua spending review

chiamò a Roma un grande esperto
che exploit maxi aveva offerto:
Bondi, il moralizzatore,
di costum fustigatore,

uom dal fiuto straordinario,
gran segugio finanziario
ed inquisitor di razza.
Lui con forbici e ramazza,

gratis et amore dei,
partì a caccia degli sghei
per salvar senza ritardi
perlomen quattro miliardi.

Già lo fece nel passato
quando aveva rianimato
Parmalàt, Fiat, Telecòm.
Lesto il nostro superuom

prese a chiudere ospedali,
a tagliar flebo e pitali,
sale operatorie e letti,
ambulanze e gabinetti.

Fu il terrore di infermieri,
di dottori e barellieri,
risparmiando per lo Stato
un tot d’euro per malato.

Che, detratte poi le spese
per funzioni nelle chiese,
tombe al camposanto e preti,
davan utili discreti.

Monti con Napolitano,
un pallottoliere in mano,
nel contar tanti dané
inneggiavano alla Ue:

“Grazie agli europei avvoltoi,
risparmiamo pure noi!”
Ma ad un tratto Enrico Bondi
par che nel nulla sprofondi:

non più forbici e ramazza,
non più portantini in piazza,
agli sprechi non più: basta!
né ai vantaggi della casta,

non più mucchi di dané
che felice fan la Ue.
Ora moralizza altrove
poiché Monti lo promuove

consulente per se stesso,
Cutter Bondi deve adesso
controllar che l’Udc
di Casini e Fini al Fli

mettan personal specchiato
nelle liste del Senato,
per l’onor del bocconiano.
Nessun ladro o ergastolano,

no ai prescritti, agli inquisiti,
a ogni tipo di banditi,
no ai mafiosi, ai camorristi,
no a imbroglioni ed affaristi.

Sarà dura, il prode Bondi
esplorar dovrà più mondi
e viaggiare notte e dì
per trovar gente così

fra i fan di Gianfranco Fini
e Caltagiron Casini.
E Re Giorgio ancora addita
il suo senatore a vita

come fuori dalla mischia?
“Presidente, attento! Rischia
di giocarsi la sua faccia.
Tenti di spiegar, non taccia!”

blog MicroMega, 12 gennaio 2013

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