Nonno coraggio

Rischio crisi, l’altolà di Napolitano. “Confido in Berlusconi”.
(la Repubblica, 8 settembre 2013)
Il Pdl: grazia totale o rompiamo.
(ibidem)
“Dell’Utri garante fra Berlusconi e i boss”.
Le motivazioni della condanna a sette anni: il Cavaliere pagò la mafia fino al 92.
(ibidem)
Berlusconi va alla guerra. Il Colle prova a fermarlo.
(il Fatto Quotidiano, 8 settembre 2013)
“B. pagava Cosa Nostra”. 40 anni fa il patto con i boss, Dell’Utri l’intermediario.
(ibidem)

Nonno coraggio

“Presidente, vuol capirla
che ora è tempo di finirla
questa storia indecorosa
di chi con aria mafiosa

tutti i giorni la ricatta?
Presidente, ancora tratta
questo fior di criminale
come un essere nomale?

Lei che guida la Giustizia
non ha visto che delizia
la sentenza su Marcello,
favoreggiator modello

della mafia siciliana?
Sembra cosa molto strana
che Lei, nonostante tutto,
tratti con un farabutto

che già quarant’anni fa
con gran generosità
i mafiosi finanziava
con Dell’Utri che mediava.

E da quel brillante inizio
Silvio prese il brutto vizio
di non rispettar la legge,
nera pecora del gregge,

sempre e ovunque malfattore.
Lei concesse a quel signore,
lungo tutto il suo mandato,
un percorso costellato

di affettuosi salvataggi,
di sapienti pilotaggi,
di un tot di complicità
grazie a firme in libertà,

di altolà utili assai
per tener lontani i guai,
di cazziate ai suoi avversari
e di udienze ai suoi compari,

nel suo ruolo notarile.
Tutto fatto con lo stile
del politico di vaglia
che par equo pur se sbaglia.

Ma ora basta, Presidente:
se il caimano è un delinquente,
stop a ignobili sofismi,
a tortuosi equilibrismi,

a bugie pro veritate
e a legal fanfaronate!
Basta fare i cagasotto
per timor di un galeotto!

Avrà letto la sentenza
ed allora con coscienza
pensi ai poveri italiani,
non a Letta e al suo domani.

Non dia retta a quei ricatti
e alla gang di mentecatti
che non pensano al padrone,
ma soltanto alle poltrone.

Siamo pien di Scilipoti
disponibili coi voti
a ogni tipo di governo:
larghe intese, appoggio esterno,

bis di Letta, mix di merda.
L’occasione non si perda
di por fine al brigantaggio.
Presidente, su, coraggio!”

blog MicroMega, 10 settembre 2013

FantaQuirinale

Ti do la grazia se fai il bravo.
(il Fatto Quotidiano, 14 agosto 2013)
Grazia sì, grazia no. Pdl spaccato fra pro e contro Napolitano.
(il Fatto Quotidiano, 15 agosto 2013)
Graziami, ma di baci saziami.
(ibidem)
B. tentato dalla rottura. Il governo Letta traballa.
(il Fatto Quotidiano, 17 agosto 2013)
Il Cavaliere ora punta Letta. “Se vuoi andare avanti devi convincere i tuoi”.
(la Repubblica, 18 agosto 2013)
Un B, depresso e smarrito spera nella grazia dal Pd.
(il Fatto Quotidiano, 18 agosto 2013)

FantaQuirinale

Chiuso ad Arcore sta in gabbia,
indeciso fra la rabbia,
lo sconforto e la speranza.
Del burlesque dentro la stanza,

pensa al Capo dello Stato
che, paterno, l’ha invitato
a far il bravo bambino:
“Silvio, non piantar casino

e non far dispetti a Letta
che ha trovato la ricetta
per por fine al grave andazzo
senza combinare un cazzo.

Poi presentami la grazia.
Tu sai ben quanto si strazia
il mio cuor napoletano
nel vedere un buon cristiano,

illibato come te
che già fu grande premier,
alle prese con la legge.
Dei miei sudditi nel gregge

non sei la pecora nera
e pertanto, Silvio, spera,
placa i tuoi furiosi ranghi
e vedrai che te la sfanghi!

Ti firmai leggi a gogò
e la grazia firmerò!”
Non sa ancora il criminale
che l’Arzillo al Quirinale

un pizzino mandò a Enrico,
in segreto: “Caro amico,
se ti vuoi salvar la pelle
evitando i Cinque Stelle,

le elezioni e il fiorentino,
leggi ben questo pizzino
che propagandar ti vieto.
Quando con voto segreto

il Senato voterà
l’esclusion di Sua Onestà
dalla Cassazion malvisto,
tu, da vecchio democristo,

paga i franchi tiratori
così da non fare fuori
il ben noto criminale.
Il caos istituzionale

molto a lungo durerà
ed a tutti servirà:
io mi salvo la corona,
tu ti salvi la poltrona,

il Pd frega Matteo
e inciuciare può col reo
che continua a comandare,
Beppe Grillo può insultare

tutti quanti a destra e a manca,
ma il potere non abbranca.
Léttolo, mangia il pizzino.
Sottoscritto: il tuo nonnino”.

Silvio, dunque, stia tranquillo:
grazie ad un sovrano arzillo,
lucido come non mai
e, nel sistemargli i guai,

ostinato come un mulo,
potrà ancor salvarsi il culo.
Fantasia troppo sfrenata?
Ma finora com’è andata?

18 agosto 2013

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