Inciucio, ergo sum

Partito decaduto, va in scena il reality delle mummie.
(il Fatto Quotidiano, 21 settembre 2013)
Caos Pd, salta l’accordo sulle regole. E Renzi va all’attacco di Letta: “Se sforiamo il 3% la colpa è sua”.
(la Repubblica, 22 settembre 2013)
Guerriglia continua. Pd, salta l’accordo, primarie a rischio.
(il Fatto Quotidiano, 22 settembre 2013)
Renzi accusa: vogliono rinviare il congresso. E attacca ancora Letta: “Nel Pd nomenklatura rancorosa”.
Epifani: dibattito indegno.
(la Repubblica, 23 settembre 2013)
Pd, Renzi torna rottamatore. “Fate le regole, poi chiamate”.
(il Fatto Quotidiano, 23 settembre 2013)

Inciucio, ergo sum

Sconfinate praterie
s’apron alle strategie
del Pd, team che, purtroppo,
corre peggio di uno zoppo.

L’avversario è a terra, prono,
di trincee non ce ne sono,
neanche l’ombra di soldati,
di cannoni e carri armati.

Tutto è ormai senza difesa
nella rassegnata attesa
che decada il signorotto
per la legge galeotto.

Colui che, per ben vent’anni,
con ricatti, truffe e inganni
ha stuprato le coscienze
e insozzato le innocenze

di una massa pecorile,
che vuol soldi ed un sedile.
Nella desolata piana
ploton di voltagabbana

vanno in cerca di un padrone
che lor dia nuove poltrone.
Col nemico ch’è al collasso
basterebbe fare un passo,

ovviamente tutti uniti,
coordinati ed agguerriti
per riconquistar l’impero,
con Mameli e Va pensiero.

Ma il Pd, come si sa,
passi avanti non ne fa,
tanto meno tutti insieme,
poiché l’unità è una speme.

Quattro mesi di battaglie,
di litigi, di schermaglie
sul congresso e le primarie,
sulle norme statutarie.

Son decine le correnti
e ciascun dei dirigenti
con la sua si dà da fare
per far sì che a un lupanare

sembri il misero partito.
C’è Bersani, incarognito,
Bindi, oracolo toscano,
Matteo Renzi, neo caimano,

Baffo, Cuperlo, Fioroni,
Letta, i Turchi, Gentiloni,
Epifani e Franceschini.
Fra mozion, trucchi, pizzini

direzioni, comitati,
assemblee degli sfigati,
delle mummie il mausoleo
vuole giubilar Matteo,

boia degli anziani fusi
e speranza degli illusi
che non hanno ancor compreso
quanto sia di scarso peso,

parolaio e velleitario
l’aspirante segretario,
nonché, poi, primo ministro,
un boy scout falso sinistro

Ma una cosa va pur detta:
al Pd vien la caghetta
al pensar che il Cavaliere
ormai stia per decadere.

Ha il timore di mostrare
ch’è più facile inciuciare
che far un governo vero.
E, da sempre prigioniero

delle sue mille fazioni,
solo grazie a Berlusconi
è un partito, demenziale.
Come piace al Quirinale.

blog MicroMega, 25 settembre 2013

Il mio Colle per un cavillo

Monti:grazia per il Cavaliere.
(la Repubblica, 27 agosto 2013)
Casini: errore affrettare i tempi, decidiamo su un caso straordinario.
(ibidem)
Cavilli di razza.
(il Fatto Quotidiano, 27 agosto 2013)
Gli scudi umani di B. si moltiplicano (e il Colle benedice).
(ibidem)
“Legge Severino incostituzionale”, offensiva del Cavaliere in Giunta. In sei pareri memoria scritta.
(la Repubblica, 28 agosto 2013)
Ma la grazia rimane l’unica strada. Per sperare Silvio deve fare domanda.
(ibidem)
Piccoli Napolitano crescono.
(il Fatto Quotidiano, 28 agosto 2013)
Gli scudi umani arruolano le riserve della Repubblica.
(ibidem)

Il mio Colle per un cavillo

Passa il tempo e al Cavaliere,
che potrebbe decadere,
danno aiuto proprio in tanti
con i nomi altisonanti:

son costituzionalisti,
accademici, giuristi,
scudi umani, corazzieri,
saggi elastici, pompieri,

aspiranti successori
del campion dei malfattori,
fedelissimi del Colle,
tutti col cervel che bolle

per salvare il mascalzone
con l’ennesima eccezione
al rispetto della legge,
pur che non capisca il gregge

ormai stanco dell’affronto
di passar sempre per tonto.
Sono Onida e Capotosti
gli illustrissimi avamposti,

poi c’è il solito Violante,
c’è Ranieri, l’aiutante
e di Giorgio Re pupillo,
Monti che riappare arzillo,

Mauro con Togliatti in mente,
c’è Casini concorrente
come nuovo condottiero,
Paniz, sempre battagliero

quando è tempo di cazzate,
Dini, vip in altre date
ed infin Michele Vietti
viceré a tutti gli effetti.

Per salvar Sua Delinquenza
c’è chi parla di clemenza,
di Consulta, di amnistia,
c’è chi vuole buttar via

quella legge Severino
fino a ieri gioiellino,
chi con l’anima ferita
del caiman la dipartita

non potrà mai accettare.
E il Pd che vuole fare?
Epifani, il segretario,
nel suo dire è lapidario:

“Voterem contro il Nefando!”
Ok, ma, Guglielmo, quando?
Non è che, come in passato,
l’elettor verrà fregato

con dei giochi di parole?
Poiché è chiaro come il sole
che il ploton di frenatori
con intenti dilatori,

quelli col cervel che bolle,
prendon ordini dal Colle.
Non più con il cellulare,
facile da intercettare,

ma, magari, con l’ipnosi,
con gli sguardi un po’ imperiosi,
col pensiero, la magia,
col pizzin da buttar via.

Un sondaggio si propone:
decadrà il gran mascalzone
o si andrà avanti così?
Pessimsta? Ebbene, sì!

blog MicroMega, 30 agosto 2013

FantaQuirinale

Ti do la grazia se fai il bravo.
(il Fatto Quotidiano, 14 agosto 2013)
Grazia sì, grazia no. Pdl spaccato fra pro e contro Napolitano.
(il Fatto Quotidiano, 15 agosto 2013)
Graziami, ma di baci saziami.
(ibidem)
B. tentato dalla rottura. Il governo Letta traballa.
(il Fatto Quotidiano, 17 agosto 2013)
Il Cavaliere ora punta Letta. “Se vuoi andare avanti devi convincere i tuoi”.
(la Repubblica, 18 agosto 2013)
Un B, depresso e smarrito spera nella grazia dal Pd.
(il Fatto Quotidiano, 18 agosto 2013)

FantaQuirinale

Chiuso ad Arcore sta in gabbia,
indeciso fra la rabbia,
lo sconforto e la speranza.
Del burlesque dentro la stanza,

pensa al Capo dello Stato
che, paterno, l’ha invitato
a far il bravo bambino:
“Silvio, non piantar casino

e non far dispetti a Letta
che ha trovato la ricetta
per por fine al grave andazzo
senza combinare un cazzo.

Poi presentami la grazia.
Tu sai ben quanto si strazia
il mio cuor napoletano
nel vedere un buon cristiano,

illibato come te
che già fu grande premier,
alle prese con la legge.
Dei miei sudditi nel gregge

non sei la pecora nera
e pertanto, Silvio, spera,
placa i tuoi furiosi ranghi
e vedrai che te la sfanghi!

Ti firmai leggi a gogò
e la grazia firmerò!”
Non sa ancora il criminale
che l’Arzillo al Quirinale

un pizzino mandò a Enrico,
in segreto: “Caro amico,
se ti vuoi salvar la pelle
evitando i Cinque Stelle,

le elezioni e il fiorentino,
leggi ben questo pizzino
che propagandar ti vieto.
Quando con voto segreto

il Senato voterà
l’esclusion di Sua Onestà
dalla Cassazion malvisto,
tu, da vecchio democristo,

paga i franchi tiratori
così da non fare fuori
il ben noto criminale.
Il caos istituzionale

molto a lungo durerà
ed a tutti servirà:
io mi salvo la corona,
tu ti salvi la poltrona,

il Pd frega Matteo
e inciuciare può col reo
che continua a comandare,
Beppe Grillo può insultare

tutti quanti a destra e a manca,
ma il potere non abbranca.
Léttolo, mangia il pizzino.
Sottoscritto: il tuo nonnino”.

Silvio, dunque, stia tranquillo:
grazie ad un sovrano arzillo,
lucido come non mai
e, nel sistemargli i guai,

ostinato come un mulo,
potrà ancor salvarsi il culo.
Fantasia troppo sfrenata?
Ma finora com’è andata?

18 agosto 2013

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