Renzi, dopo il picco la discesa

Il secondo tragico Renzi (all’1,9 per cento).
(il Fatto Quotidiano, 3 aprile 2020)
La renziana commedia di Carlo Cornaglia Aliberti editore 2016

Renzi, dopo il picco la discesa

Per il tosco fanfarone
del consenso l’ossessione
è un problema esistenziale:
super ego quando sale

ed autor di mosse orrende
allorché il consenso scende.
Partì sindaco a Firenze
ed in tre, quattro sequenze

azzerò i suoi concorrenti
con primarie, tradimenti
e spinton di Giorgio Re
fino a diventar premier.

Con programma eccezionale.
Nuova legge elettorale.
Stop alle pensioni d’oro.
Un Jobs Act per il lavoro.

Scuola buona e foraggiata,
soprattutto la privata.
Alt a mafia e compagnia.
Stop alla burocrazia.

Grande lotta all’evasione.
Stupro alla Costituzione
con Senato più efficiente.
Più rispetto per l’ambiente.

Basta col falso in bilancio.
Per i gay fiori d’arancio.
Più attenzione al cittadino.
A chi ha fame pane, vino

e bistecche da sei etti
grazie ad Oscar Farinetti.
Furon tanti i creduloni
e il campione dei bricconi

è arrivato in quel momento
al quaranta e più per cento.
Ma si sa, fra il dire e il fare
sempre c’è di mezzo il mare.

Il governo fa da balia
alla legge Sblocca Italia,
un aggeggio che consente
la rovina dell’ambiente.

La sua legge elettorale,
anticostituzionale,
è un porcellum trasformato
in maial beneducato.

Il Jobs Act di quel briccone
è il trionfo del padrone:
“Via l’Articolo diciotto,
pochi soldi e fai fagotto!”

La Giustizia? Eccola qua!
La responsabilità
civil per i magistrati
che saranno processati

e i prescritti delinquenti
diverran tutti innocenti.
Poi la Buona scuola appare:
la riforma del compare

fa dei presidi i padroni
con frustino e stivaloni,
una scuola autoritaria.
La riforma sanitaria?

Tagli a medici, ospedali,
visite e medicinali.
Infin la Costituzione
fu nell’occhio del ciclone,

ma l’Italia disse:”No!”
e il cialtrone licenziò.
Dopo un anno si è votato
e il quaranta è diventato

un ridicolo diciotto.
Non contento il giovanotto
col suo No! spedì i grillini
fra le braccia di Salvini.

Poi fu sol grazie al mojito,
al Papeete e alle infradito
che il padan si è suicidato
e il boy scout è ritornato

al timon, ma non da solo.
Non gli basta. Tenta il volo
inventando Italia viva
per tornare all’offensiva.

Un trionfo: è al tre per cento
nei sondaggi. Non contento
va all’attacco del governo:
ogni giorno un nuovo inferno

con minacce, sabotaggi,
con ricatti ed arrembaggi.
Giunge a vertici sublimi:
piace men di Vito Crimi

e sprofonda all’uno e nove,
tutto intento a far le prove
per raggiungere lo zero.
Una prece, un fiore, un cero.

blog MicroMega, 10 aprile, 2020

Il Truffalicum

Modifiche. Da “non si tocca” a “ditemi come”. Spericolate giravolte e altre evoluzioni: Renzi e l’Italicum.
(il Fatto Quotidiano, 13 settembre 2016)
Italicum, un governo da operetta.
(il Fatto Quotidiano, 14 settembre 2016)
Il balletto finto sull’Italicum.
(il Fatto Quotidiano, 21 settembre 2016)
Balletti. Cambieremo l’Italicum (quando e come non si sa).
(il Fatto Quotidiano, 22 settembre 2016)

Il Truffalicum

La Consulta cancellò
il Porcellum e iniziò
con l’ “Enrico, stai sereno”
quello sprint che in baleno

portò il fanfaron bugiardo
ad un nobile traguardo:
conquistar Palazzo Chigi
per far l’uomo dei prodigi.

Imbonì Napolitano:
“Se mi dai il governo in mano,
una legge elettorale
veramente eccezionale

farò col pregiudicato”.
Disse Sì lo sventurato.
Da quel dì supercanguri,
strappi, moniti, siluri

contro dieci deputati
dalla commission cacciati
perché vili dissenzienti,
del premier duri interventi:

“Se l’Italicum non passa,
mando a casa tutti in massa!”,
tre fiducie, zuffe, botte
e alla fine delle lotte

il trionfo Renzi-Boschi,
i riformatori toschi.
“Elemento di chiarezza!”
“Chi prevale ha la certezza

di durar per cinque anni!”
“E’ la fine degli inganni
dei governi a larghe intese!”
“Finalmente il Belpaese

avrà la stabilità!”
“E’ question di serietà:
manteniamo le promesse
e in passato non successe!”

“Uscirem dal labirinto!”
“Chi va a letto sa chi ha vinto!”
“Che Dio ce lo benedica,
dopo anni di fatica,

dopo mille ed un inganno!”
“Tutti ce lo copieranno!”
“Cambia la Costituzione:
questa è una rivoluzione!”

Tutte balle, tutta fuffa,
è l’Italicum la truffa
di chi ha vinto alle Europee
e si è fatto pazze idee

di poter prendere il volo
e di governar da solo.
Pensò il giovane portento:
“Col quaranta e più percento

vinco senza ballottaggio.
Se fallisse l’arrembaggio,
con i Cinque Stelle al venti
e le tre destre impotenti,

il secondo turno è mio
e democrazia addio!”
Fece i conti senza l’oste,
da lì in poi solo batoste:

crollo al voto comunale,
poiché sia la Capitale
che la mitica Torino
vanno al popolo grillino.

Il Jobs Act che non funziona,
il flop della scuola buona,
lo stop all’economia
con le banche in agonia,

la Ue che lo fa impazzire
e il No che non vuol morire
terremotano i sondaggi.
Il quaranta par che viaggi

ora assai vicino al trenta
mentre il Cinque Stelle aumenta
e pertanto pare che
possan perdere il premier

e la Boschi sua diletta.
Va cambiata la ricetta:
“Questo Italicum non va,
il Truffalicum verrà!”

Ha una sola condizione:
deve vincere il cialtrone
che nel fare, nel disfare,
nel mentir, nell’imbrogliare,

nel vessar la minoranza,
nell’agir con arroganza
è testardo come un mulo
e ci prende per il culo.

blog MicroMega, 28 settembre 2016

Dal Porcellum al Crinettum

Alla Consulta già affiorano i dubbi. “Mai dato l’ok alle liste bloccate”. E’ alto il rischio che la nuova legge possa finire di nuovo davanti alla Corte. Perplessità anche sulla soglia per il premio.
(la Repubblica, 21 gennaio 2014)
Renzi-Berlusconi, ecco la riforma. Accordo sulla soglia al 37%.
(la Repubblica, 30 gennaio 2014)
Alessandro Pace. “Si deve arrivare al 40%, così la Costituzione è lontana”.
(ibidem)
“E per la prima volta si saprà chi ha vinto”.
Premio di maggioranza, sbarramento, ballottaggio, ecco l’Italicum.
(ibidem)
La minoranza dem non arretra. “Questa legge non va, la cambieremo.
Cuperlo: “Obiezioni sulla costituzionalità”. Sel e piccoli partiti sulle barricate.
(ibidem)
“Renzusconi”: c’è l’accordo, ora si aspetta l’inganno.
(il Fatto Quotidiano, 30 gennaio 2014)
Legge elettorale al debutto in aula. Sel e Lega: tornare in commissione. Presentati 400 emendamenti. L’incognita delle votazioni.
(la Repubblica, 31 gennaio 2014)

Dal Porcellum al Crinettum

Malgrado i Don Abbondio e i tanti bravi,
il bel sogno d’amore è ormai realtà
e, fra un fiorir di messaggin soavi
e promesse di eterna fedeltà,

i due son già ben oltre il ritual sì.
Forza Italia, la sposa chiacchierata
e il suo vecchio e cornuto amor Pd
han partorito il bis della porcata:

la legge elettorale con la qual
ritorneremo alla democrazia!
Il nonno che gioisce al Quirinal
si è sistemato già alla scrivania

con la sua penna ed il regal sigillo
e si allena a firmar con gli svolazzi.
E, come nel passato, assai tranquillo,
senza remore, dubbi né imbarazzi

nel firmar leggi che per la Consulta
non rispettano la Costituzione.
Infatti nonno Giorgio proprio esulta:
“Son lieto di firmar questo bidone

che alla democrazia vuol dar l’assalto.
Liste bloccate, senza preferenze?
Soglia bassa con premio troppo alto?
Dei piccoli partiti le esistenze

azzerate da maxi sbarramenti?
Con l’eccezion per quello della Lega,
partito dei padani indipendenti?
Lasciatemi esclamar: Chi se ne frega?

Quando la Corte Costituzionale
questa nuova porcata boccerà
sarò molto lontan dal Quirinale
ed in ancora più avanzata età”.

Il Porcellum, Crinettum diventato,
già muove i primi passi in Parlamento,
prima alla Camera, dopo al Senato,
dove lo punta un folto schieramento

di donne non difese dalla norma,
di senator vicini all’estinzione,
di partitini avversi alla riforma,
di grillini in eterna agitazione,

di ostili minoranze del Pd.
Sono i famosi franchi tiratori
che nel segreto invece di dir sì
tenteranno il Crinettum di far fuori.

“Finalmente sapremo chi avrà vinto!”
esclama Renzi fiero della legge
che ha partorito col briccone tinto,
fra gli applausi scroscianti del suo gregge.

Il poveretto ancor non ha capito
che se la legge un dì arrivasse in porto
non vincerebbe certo il suo partito,
ma, al primo turno già, il caiman risorto

il quale, con le abitual maniere,
assolderà gli amici della Lega,
alfanidi, dc, camicie nere,
vincendo il premio. “Svegliati, stratega!”

blog MicroMega, 3 febbraio 2014

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