Il patto delle due Sicilie

“Comunque resterò vicino”.
(il Fatto Quotidiano, 2 gennaio 2015)
Ex voto.
(il Fatto Quotidiano, 15 aprile 2016)
Asse tra Napolitano e Renzi per far fallire il referendum.
Il senatore s vita lo considera “pretestuoso”, il premier lo definisce “una bufala”.
(ibidem)
Intercettazioni, Re Giorgio dice basta: “E’ giunta l’ora”.
(il Fatto Quotidiano, 19 aprile 2016)
Premiata ditta Giorgio & Matteo. Ora trivellano le intercettazioni.
(ibidem)

Il patto delle due Sicilie

Giorgio Re, pur se in pensione,
resta una persecuzione
per il popolo italiano.
Dopo gli anni da sovrano,

avviandosi al riposo,
disse molto minaccioso:
“Vi sarò sempre vicino!”
Da privato cittadino

e da senatore a vita
il nonnetto moscovita
fu purtroppo di parola
e ogni giorno ci snocciola

i suoi moniti indecenti,
da peggior dei presidenti.
Contro la Costituzione:
“Ha ragione il fanfarone

che da mane a sera ciarla!
E’ il momento di cambiarla
con Verdini e con la Boschi.
Sono palle i rischi foschi

di una svolta autoritaria.
L’esperienza straordinaria
di convinto stalinista
fa di me uno specialista

di real democrazia.
Questa è l’opinione mia:
con i Sì di fine d’anno
presto i Soviet torneranno!”

Poi difende le trivelle.
“Non facciamo marachelle!
Questo è un referendum, gente,
pretestuoso e inconsistente.

Io vi invito all’astensione,
anche ai tempi di Baffone
non votava il popolino.
Le urne son sempre un casino!”

Terzo monito, alti i toni.
“Stop alle intercettazioni!
La politica è sovrana,
la magistratura sana

sa indagar, non intercetta
e un giornal che si rispetta
non sbandiera le notizie
sui reati, le nequizie,

gli intrallazzi ed i dané.
Hanno intercettato me
che parlavo con Mancino
dell’amato nipotino

raffreddato che tossiva
e non della trattativa
fra politici e mafiosi.
Va punito chiunque osi

fare un’intercettazione.
Lo diceva anche Baffone!”
Gargarismi di un nonnetto
o sparate di un soggetto

che da Emerito non tace?
Un’ipotesi un po’ audace.
Giorgio è il vero presidente,
mentre Martirello è un niente

messo lì con un accordo:
sarà cieco, muto e sordo
una bella statuina,
un bibelot su una vetrina.

Parlerà il partenopeo
come fosse all’apogeo,
da contestazioni esente
non essendo presidente.

Matteo Renzi, il mediatore
fanfarone e mentitore,
farà tutto ciò che vuole
con l’aiuto del Re Sole.

Sergio, Giorgio ed il bebé
hanno stretto un patto che
garantisce mirabilia:
la democrazia quisquilia.

blog MicroMega, 2 maggio 2016

‘A trivella

Petrolio e appalti, Guidi si dimette. Tradita dalle telefonate al fidanzato.
(la Repubblica, 1 aprile 2016)
E Federica disse a Gianluca: “L’emendamento passerà”. La rassicurazione: “La Boschi è d’accordo”.
E lui avvisa la multinazionale.
(il Fatto Quotidiano, 1 aprile 2016)
Quo Guidi?
(ibidem)
E’ opera di Renzi per fare un favore a Total e Shell.
(il Fatto Quotidiano, 3 aprile 2016)

‘A trivella

Mentre Renzi sta negli Usa
dove a Obama fa le fusa
e si vanta dei cervelli
che colà fanno sfracelli

con brillanti risultati,
dopo che sono scappati
da un Paese nelle peste
che in ricerca non investe,

la ministra tatcheriana
ch’è più del caiman caimana,
ma col viso da massaia,
la genial Guidi lo inguaia.

L’han beccata al cellulare
mentre annuncia al suo compare
che il sofferto emendamento
si è rimesso in movimento:

“Lo bocciò qualche balordo,
ma ora Elena è d’accordo
e nella “Stabilità”
questa volta passerà!”

E Gemelli, il fidanzato,
in un amen si è attivato
per dar la buona novella
alla Total: “La trivella

può partire a Tempa Rossa,
petrolieri alla riscossa!”
È gemellica la strada
che alla Total tanto aggrada,

si trivella finalmente,
monna Boschi lo consente.
Referendum? Ci si astiene
se si vuole fare il bene

del governo di Matteo
e all’ambiente marameo.
Per il Duce la trivella
è l’immagine più bella

delle ignobili riforme
che al Paese un danno enorme
fanno, han fatto e ancor faranno.
Con le frottole e l’inganno

Maria Etruria e il tosco putto
stanno trivellando tutto:
sanità, welfare, ambiente,
casa, Rai, conto corrente,

istruzion, Costituzione,
il lavoro, la pensione,
la giustizia ai magistrati,
la ricerca agli scienziati,

il Senato ai senatori
ed il voto agli elettori.
Ma il governo e il Parlamento
sono solo lo strumento

per chi esercita il potere
poiché altrove sta il mazziere.
Il doman degli italiani
è passato in altre mani

in maniera miseranda.
È il denaro che comanda:
banche, multinazionali,
Lega Coop, studi legali,

Mediaset, FCA,
mafia, criminalità,
Confindustria, Bce,
gli amichetti del premier,

Giglio magico, Verdini,
strani uffici fiorentini.
Le riforme son dettate
dalle ignobili cordate

che maneggiano il denaro
ed il popolo somaro
oramai non conta un tubo.
Questo superego al cubo

che ci trapana il sedere
è il buffone del potere
che trivella a tutto spiano.
Sveglia, popolo italiano!

blog MicroMega, 4 aprile 2016

Hic sunt leones

Governatori contro le trivelle volute da Palazzo Chigi.
(il Fatto Quotidiano, 24 luglio 2015)
Più inceneritori per tutti.
(il Fatto Quotidiano, 11 agosto 2015)
I nuovi impianti sovvenzionati con i soldi delle energie rinnovabili.
(il Fatto Quotidiano, 12 agosto 2015)
Rifiuti, attacco militare alla raccolta differenziata.
(il Fatto Quotidiano, 13 agosto 2015)
Ecco perché 12 inceneritori sono costosi e inutili.
(il Fatto Quotidiano, 14 agosto 2015)

Hic sunt leones

Con azione delinquente
violentando stan l’ambiente
e l’esausto territorio
e fu sol gesto illusorio,

di Matteo vera sconcezza,
cantar l’inno alla bellezza
del meschino Belpaese.
Come il Passator Cortese,

Matteo Renzi, i suoi sodali
e la gang degli industriali
stan stuprando la Nazione
mentre fingono affezione.

Furon le Sette Sorelle
ad usare le trivelle
nei deserti e in mezzo al mare,
ora è il fiorentin giullare

a volere sulle coste
dalle spiagge non discoste
e sui suol dell’entroterra
le trivelle che fan guerra

ad ambiente e contadini
per aver due bicchierini
di petrolio che sarà
poco e non di qualità.

Per voler di ricchi astuti
il problema dei rifiuti
è affrontato malamente.
Ormai universalmente

termovalorizzatore
non ha niente di valore:
è un reperto del passato
che dovunque è superato

dal riciclo degli scarti
che, selezionati in parti,
sono usati nuovamente.
Van bruciati solamente

i residui inquinatori:
Bando agli inceneritori!
Matteo Renzi cosa fa?
Ne programma in quantità

ed in più li sovvenziona:
“Bruciar tutto è cosa buona!”
e utilizza gli incentivi
che ai sistemi alternativi

che producono energia
vengono portati via.
Ma non è finita qui.
Ai prefetti diran sì

gli italian sovrintendenti,
diventando dipendenti
del ministro dell’Interno:
d’ora in poi sarà un inferno

tutelare la bellezza
dell’Italia. Che schifezza!
Ma non c’è mai fine al peggio,
grazie a un ulterior dileggio:

il brutal silenzio-assenso,
un provvedimento denso
di ferali conseguenze
perché le sovrintendenze

sotto organico e in affanno
nulla più tuteleranno.
A nessun prende uno shock,
tutto quanto è fatto ad hoc

perché un ricco delinquente
possa rovinar l’ambiente
sol per farsi i fatti suoi.
Mentre volan gli avvoltoi,

Franceschini per far scena
vuol ricostruir l’arena
nell’anfiteatro Flavio
e, poiché è un ministro savio,

stanzia subito i quattrini:
ben diciotto milioncini.
“Un’arena al Colosseo?
E’ uno spreco!” No, Matteo

ne ha promessi in abbondanza.
Vuol gettar la minoranza
dei suoi gufi rosiconi
nell’arena coi leoni.

14 agosto 2015

 

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