Giovanni Toti – Il delfino spiaggiato

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Poiché il rinnovamento ormai s’impone,
arringò Silvio falchi e pitonesse
per fare loro alzar dalle poltrone
le chiappe che da tempo ci hanno messe:

“Con Matteo Renzi i rossi e i democristi
han posto fine a tutti i loro affanni.
Noi pur dobbiamo fare un repulisti,
visto che siam gli stessi da vent’anni.

Per conquistar degli elettori i voti
il nostro salvatore vi presento,
il neo coordinator Giovanni Toti
col quale scaleremo il Parlamento.

E’ un po’ grassoccio, ma col mio supporto
sei, sette chili almeno perderà,
in una beauty farm con me lo porto
e molto dimagrito ne uscirà.

Toti il capo sarà sia del partito
che dell’esercito delle Olgettine
con lo ius primae noctis garantito
e il bunga bunga con le più carine.

Otterrà, oltre al titolo Eccellenza,
poltrona in pelle, mega scrivania
e segretarie di bella presenza
per lui disposte a fare ogni follia”.

In Forza Italia è la rivoluzione:
Brunetta, la Gelmini, la Carfagna
la Santanché, Verdini, Capezzone,
con il caimano piantano la lagna

e il Toti che partì coordinatore,
al sole Berlusconi assai vicino,
apprende dai giornali con orrore
che tutti i giorni scende uno scalino.

Sarà coordinator, ma non da solo,
senza il diritto della prima notte,
poltrona sì, ma di polistirolo,
scelta sulle Olgettine più vecchiotte

e segretaria casta ed infelice.
Secondo giorno, Toti scende ancora:
non più coordinator ma solo vice,
la segretaria di sudore odora,

solo una sedia sotto il deretano,
niente Olgettine alla sua mercé,
la scrivania di senzaquid Alfano
e il bagno personal senza bidè

Il terzo giorno la discesa è atroce:
non è più vice né coordinatore,
ma del partito adesso è il portavoce.
Ha un cellulare solo per tre ore,

per segretaria una ragazza racchia
che tenta di sedurlo tutto il dì,
uno sgabello, la tivù che gracchia
e nemmeno il conforto di un pc.

Il quarto giorno Toti si dispera:
coordinator, ma dei raccattapalle
della gloriosa squadra rossonera,
una vecchietta avvolta in uno scialle

di segretaria svolge le mansioni,
nessuna scrivania, sgabello niente,
ma intorno tante coppe dei campioni
e tante foto con il presidente.

Ed alla fine l’ultimo tormento:
Giovanni Toti già capo tribù
e promotore del rinnovamento
il dog sitter sarà del can Dudù.

25 gennaio 2014 La scalata al potere di Giovanni Toti: in 35 giorni da coordinatore di Forza Italia e delfino di Berlusconi a semplice consigliere.

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