Maria Etruria

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Consoli conferma: “Andai ad Arezzo per incontrarla”.
(il Fatto Quotidiano, 16 ottobre 2017)
Di Boschi e di riviere.
(il Fatto Quotidiano, 20 ottobre 2017)
Vegas inguaia la Boschi: “Venne da me a Milano”.
(il Fatto Quotidiano, 15 dicembre 2017)
Anche Padoan scarica la Boschi: “Mai saputo di incontri sulle banche”.
(il Fatto Quotidiano, 19 dicembre 2017)
L’ultima linea di difesa: “Niente pressioni”. Ma il conflitto c’è eccome.
(il Fatto Quotidiano, 20 dicembre 2017)
Ghizzoni tumula Renzi, Boschi e Carrai. Abbiamo una banda.
(il Fatto Quotidiano, 21 dicembre 2017)

Maria Etruria

Credevam fosse Matteo
dei bugiardi l’apogeo
fino a che un fato crudele
ci ha mostrato Mariaele

in difesa dell’Etruria.
La polemica che infuria
ha provato chiaramente
che la Madonnina mente

ancor più del fiorentino.
Con sorriso adamantino
sentenziò senza complessi:
“Il conflitto di interessi

a favor del mio papà
è un infame bla bla bla
e un’accusa da cialtroni.
Io son con le Istituzioni

e dovesse saltar fuori
che ho commesso degli errori
e i doveri trascurato,
beh rinuncerei al mandato!”

Cara Boschi, a questo punto
quell’infausto giorno è giunto.
Parlan le testimonianze
di banchieri e sorveglianze,

Vegas, Consoli, Ghizzoni,
nonché le intercettazioni.
Il problema era evitare
all’Etruria di piombare

nelle grinfie di Zonin,
capo al Banco vicentin,
banca che da sempre ammalia
Visco boss di BankItalia,

anche se quasi in rovina.
Boschi incontra a Laterina
Consoli, Veneto Banca,
che il suo papalino affianca

nel lottar contro Vicenza.
Con la massima impudenza
poi si fionda in aeroplano
e alla Consob di Milano

va da Vegas, presidente.
“Sono preoccupata, mente,
poiché gli orafi aretini
temono che i vicentini,

accaniti concorrenti,
neghino i finanziamenti
ai clienti di papà
se Vicenza comprerà…”

“Io non posso farci nulla!”
Vegas dice alla fanciulla
e da gentiluom galante
la accompagna al ristorante.

Poi Ghizzoni, capo allora
di Unicredit. quasi implora:
“Vi può interessar l’Etruria?”,
diventando una gran furia

con De Bortoli che scrive
delle frasi un po’ allusive.
E’ una fonte di altri guai
la mail di Marco Carrai

che sollecita Ghizzoni,
ma, si sa, niente pressioni…
Con Panetta, vice Visco,
fa suonar lo stesso disco

sulla banca del papà:
“Per l’Etruria che si fa?”
La fanciulla tutto nega,
ma alla fine, esausta, spiega:

“Un problema nazionale
son le banche. E’ naturale
che un politico un po’ attento
dia una man sull’argomento

e ne parli ai capoccioni,
ovvio senza far pressioni”.
Ma di sette banche in culo
lei, testarda come un mulo,

solo in una ficca il naso:
è l’Etruria, guarda caso.
Padoan è lesto a chiarire:
“Una cosa posso dire:

a nessuno ho delegato
il problema complicato
della crisi delle banche
ormai senza le palanche

e chi se ne interessò
non sol non mi consultò,
ma neanche ha riferito
ciò che aveva visto e udito”.

L’interesse fu abusivo,
disdicevole e furtivo.
Boschi vuole farci fessi,
ma il conflitto di interessi

è un problema delicato,
basta un babbo ed è già nato.
Se aggiungiam gli appuntamenti,
i colloqui a fari spenti,

le furbate, i depistaggi,
i subliminal messaggi,
si può dire a buon diritto
che è cascata nel conflitto

e ora deve andare a casa,
via, sciò sciò, tabula rasa.
La ministra tutta pepe
da Madonna nel presepe

la vicenda ha degradata
a una semplice beata
che protegge il suo papà.
Torni a Arezzo e resti là!

blog MicroMega, 28 dicembre 2017

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