Il Mida di Rignano

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Il grande gufatore.
(il Fatto Quotidiano, 11 agosto 2016)
La povertà in aumento curata coi soldi falsi: Renzi vende il Sì.
Promette 500 milioni di risparmi inesistenti a gente che ha dimenticato per due anni.
(ibidem)
Le ragioni del “Sì” e il fumo negli occhi.
(il Fatto Quotidiano, 13 agosto 2016)
La crescita del Pil torna a zero.
(ibidem)
Abbiamo buttato trenta miliardi per arrivare alla crescita zero.
Governo fallito, nessun effetto da 80 euro, Jobs Act, sgravi e taglio della Tasi.
(il Fatto Quotidiano, 14 agosto 2016)

Il Mida di Rignano

Per fregare i creduloni
il campion dei fanfaroni
si è spacciato per Re Mida:
“Italian, con la mia guida

cambierem questo paese!
Stop ai debiti e alle spese,
col lavoro e lo sviluppo
passeremo in testa al gruppo

dei paesi della Ue!
E, parola di premier,
grazie a splendide riforme
il successo sarà enorme

poiché d’oro io farò
tutto ciò che toccherò!”
Millantava il grande auriga
che, oltretutto, porta sfiga.

Circondato da incapaci,
da iperfemmine procaci,
da lacché, da leccaculi
che testardi come muli

han sbagliato proprio tutto,
ha portato il farabutto,
con la morbida aretina,
il Paese alla rovina.

Questo agosto è ahimè la prova
che la cura non ci giova.
Sfiga ed incapacità
fanno del quaraquaquà

non un premier leggendario
ma un Re Mida all’incontrario.
Ed infatti a inizio mese
ha lasciato il Belpaese,

ormai diventato ostile,
per volar fino al Brasile
con i figli, la consorte
e le relative scorte.

L’intenzion del tirannello
è con tutti farsi bello
di medaglie d’oro altrui
come avesse vinto lui,

ma in realtà porta scalogna
a chi l’oro per sé sogna:
cade Nibali per strada,
sol l’argento nella spada

va alla mitica Fiamingo,
mentre sta lontan dal bingo
Federica Pellegrini
grazie ai tanti messaggini.

Renzi fa scherzi da preti.
Piovon sugli itali atleti
le medaglie d’eccellenza
solo con la sua partenza.

Il ritorno è ancor più ostil
poiché non aumenta il Pil,
mentre è il debito che sale
e l’economia va male.

Padoan, vero democristo,
dice ch’è tutto previsto
e tra breve cambierà,
mentre sal la povertà,

siamo a ben cinque milioni.
Nonostante i tanti doni,
le riforme che millanta,
il Jobs Act e gli euro ottanta,

con i qual Matteo ci dopa,
siamo il peggio dell’Europa.
Giura: “Se vinco al traguardo
ci sarà mezzo miliardo

per chi vive in povertà.
Solo un decimo sarà,
ma se pure fosse vero
un aiuto giornaliero

di euro zero punto tre,
circa un terzo di un caffè,
giungerebbe a un poveretto.
Per il cul prende il ducetto

che nei panni di Re Mida
ha perduto la sua sfida:
ciò che tocca è diventato
merda e non oro colato.

blog MicroMega, 25 agosto 2016

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