Meno mal che Monti c’è

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“Salgo in politica per rinnovare”.
(la Repubblica, 27 dicembre 2012)
Dopo il loden, Twitter: la salita di Monti prosegue.
(il Fatto Quotidiano, 27 dicembre 2012)
“Agenda Monti per l’Italia”, nasce la lista del professore. “Guiderò la coalizione centrista”.
(la Repubblica, 29 dicembre 2012)
Lista Monti, solo nomi della società civile.
(la Repubblica, 31 dicembre 2012)
Fisco, il programma del premier. “Ridurre le tasse di un punto a partire dai redditi più bassi”.
Ma con il 2013 entrano in scena tre nuove imposte.
(la Repubblica, 2 gennaio 2013)
Ecco il torneo della propaganda, la nuova guerra fra Monti e Silvio si trasferisce negli studi televisivi.
(la Repubblica, 3 gennaio 2013)
Rai, stop di Zavoli a Monti. “Uno sgarro quelle presenze in tv, il richiamo riguarda anche Berlusconi”.
(ibidem)
Monti ancora all’attacco di Pd e Sel. “Vendola e Fassina da silenziare”.
(ibidem)
Monti e B. sequestrano le tv.
(il Fatto Quotidiano, 3 gennaio 2013)
Monti al Pd: “Silenziare la sinistra”.
(ibidem)

Meno mal che Monti c’è

Come tecnico erudito
ad un tratto fu spedito,
jolly di Napolitano,
a salvare l’italiano.

“Farò che tutto funzioni,
poi ritorno alla Bocconi!”
“Monti bis? Nemmen per sogno,
la Bocconi solo agogno!”

“Non son uomo di potere
e, finito il mio dovere,
dalla scena voglio uscire”.
“Se dovesse un dì servire

per il ben della Nazione,
tornerò a disposizione.
Super partes, chiaramente”.
“Nome in scheda? Ma è indecente!”

Così disse, ma in un lampo
Superego salì in campo:
“Non mi schiero con nessuno!”,
ma del Centro fa il tribuno.

“Super partes!” Con il cazzo!
Senza il minimo imbarazzo
si arruffiana democristi,
liberali ed ex fascisti.

Or l’ex tecnica fucina
fa il campion d’Uno mattina,
interviene a Radio anch’io,
con nervoso cinguettio

scrive WoW! come un pivello,
twitta come un giovincello.
Con la sciarpa Telethon
sugli schermi fa il piacion

con la bella conduttrice
ed a Pierluigi dice,
con un far da prepotente:
“Questo e quello fai silente

e, se vuoi che stiamo insieme,
taglia in fretta le ali estreme”.
Arrogante alla Marchionne,
ogni notte studia insonne

loghi, simboli, disegni,
nomi, emblemi, contrassegni
perché il marchio Scelta Monti
i prodigi suoi racconti.

Con dei giochi da oratorio
galvanizza l’uditorio
dei suoi giovani leoni,
all’inizio, “testimoni”.

Poi, chi molto si cimenta
un “artefice” diventa.
Ad “alfiere” vien promosso
chi lavora a più non posso

ed al top della carriera
ci sarà il “portabandiera”.
Il programma? E’ d’eccellenza:
della Fiom s’ha da far senza,

più quattrini alla privata
e alla Tav ch’è una figata,
tagli all’Università,
a ricerca e sanità,

più esodati, welfare niente,
ben più Ilva per l’ambiente.
Ed infine il fuoriclasse
giura di abbassar le tasse,

mentre nuove ne scodella.
La moral? Dalla padella
siam caduti nella brace.
Manca solo una procace

gnocca che riduca il tedio,
dell’Umberto il dito medio
e qualcun che canti che
“Meno mal che Monti c’è!”

blog MicroMega, 8 gennaio 2013

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