Supermario

Commenta | Leggi i Commenti

Draghi, com’è umano lui: mangia solo senza mozzi o diportisti.
(il Fatto Quotidiano, 1luglio 2023)

Supermario

Una notizia molto entusiasmante:
riguarda Mario Draghi, quel gigante
che è non solo campion d’economia
ma il migliore statista che ci sia.

“Draghi mangia da solo in aeroporto!”
Un attento cronista se n’è accorto
e ha dato la notizia al suo giornale
con la foto del caso eccezionale.

Da solo, senza servi e galoppini
né portaborse che gli fan gli inchini.
La sua riservatezza è conosciuta:
lo scatto è stato fatto a sua insaputa,

lui non è il tipo che si mette in posa.
Del solerte cronista dalla prosa
Draghi sembra mangiar pane e prosciutto.
Non caviale o tartufo! È detto tutto.

Ed è arrivato a piedi al ristorante,
senza una portantina o un elefante.
Seduto a un tavolino, va notato
e non su un bel triclinio stravaccato

con qualche servitor che gli fa vento,
pronto a nettargli mani, bocca e mento.
Nessun segnal di lusso od opulenza
che a Fiumicino nei voli in partenza

son classici per i quaraquaquà
ma non per lui, campion di draghità.
Pur nei giorni normal sembra normale:
al market le vecchiette non assale

per arrivare primo nella coda,
non tocca il culo alla commessa soda,
porta il bracco a pisciare ai giardinetti,
non mangia con le mani gli spaghetti.

È gentil col barbiere e il tabaccaio
e tratta bene pure il giornalaio.
Gioca al sudoku, mangia le meringhe,
al mar non vuol trombare le vichinghe.

Nei dì piovosi sta al camin vicino
gustandosi un bicchiere del suo vino
ed a Nettuno tiene una barchetta
che va nel mare come una saetta.

Il nonno nazional cammina, mangia,
fa sport, respira, col pc s’arrangia
come facciamo tutti nella vita.
Ma i leccacul con lingua indolenzita

ce l’han descritto come un superuomo,
la bela Madunina in cima al Duomo.
Così grazie agli eccessi dei giornali
Mario Draghi ci sta sui genitali.

Carlo Cornaglia

6 luglio 2023

Torna al Titolo | Commenta | Torna al Menu'

Non è mai troppo tardi

Commenta | Leggi i Commenti

Nicola Gratteri. “Sulle intercettazioni la riforma di Nordio è un regalo alle mafie”.
(il Fatto Quotidiano, 24 gennaio 2023)
Memoria corta. Il ministro, che oggi vuole limitarne l’utilizzo, da pm coordinò l’inchiesta sulle tangenti.
Cimici in barca e al bar: così Nordio intercettava a strascico sul caso Mose.
(il Fatto Quotidiano, 5 febbraio 2023)
“Torna il bavaglio alla libera stampa”.
(la Repubblica, 15 giugno 2023)
La giustizia secondo Nordio. “Silvio sarebbe orgoglioso”.
(la Repubblica, 16 giugno 2023)

Non è mai troppo tardi

Carlo Nordio è un esperto magistrato,
procuratore aggiunto pensionato
e attor di tre carriere parallele.
La prima da pm con il fiele

con inchieste importanti e rumorose
dalle rosse coop al ricco Mose.
Un’altra da pm anti pm
impreziosita da brillanti gemme:

discorsi, saggi, libri, editoriali
sui mal della Giustizia, colossali.
La terza da ministro meloniano
contro Minerva peggio del caimano,

campion mediatico di garantismo
e di leggi ammantate di renzismo.
“Via l’abuso d’ufficio” che la Ue
impone a tutti senza ma né se.

“Gran tagli al traffico delle influenze”
che causerà pesanti conseguenze
nella guerra all’amata corruzione.
“Nuovi bavagli per l’informazione”.

“Appello che al pm vien vietato
se in primo grado è assolto l’imputato”
con alla par condicio un bel saluto
ed alla corruzione un grande aiuto.

“Tagli letal per le intercettazioni”.
La chiamano Riforma Berlusconi,
ma il Cavaliere era un dilettante
al confronto di un Nordio delirante.

E quello che or non vuole intercettare
è lo stesso che davasi da fare
da pm tenace e battagliero
a intercettare l’universo intero.

Al Ponte dei Tre Archi, in autostrada,
a Mestre nel piazzale del Ramada,
all’Hotel Monaco, sui vaporetti,
a casa, in gondola, nei gabinetti,

nella sede ufficial della Regione,
a Campo Santo Stefano, in stazione,
al Motel Agip di Porto Marghera,
di giorno e notte, di mattina e sera,

per anni, non per giorni o settimane.
Apriva le galere a carovane:
dall’alto general della Finanza
all’assessore ormai uomo di panza,

di Venezia dal primo cittadino
a Galan presidente birichino.
Tanti indagati con nomi eccellenti,
tanti quattrin, montagne di tangenti,

custodie cautelari a volontà
e sui giornal notizie in quantità.
Qual la morale sul guardasigilli
campione di pandette e di cavilli?

Sono tanti i ministri alla Giustizia
che furon per l’Italia una nequizia:
Mastella ricordiam, Conso, Martelli,
Marta Cartabia, l’ingegner Castelli,

Nitto Palma, Angelino senza quid,
Fassino e Biondi il salva ladri speed.
Han tutti favorito Berlusconi
per tenerlo lontan dalle prigioni.

A questo punto col caimano morto
e, a quanto pare, non ancor risorto
è giunta l’ora di far buone leggi
e non più trucchi e luridi maneggi.

“Caro azzeccagarbugli, è tempo! Inizia
a far proprio il ministro alla Giustizia!
Non far dei malfattori gli innocenti,
non far dei magistrati i delinquenti!”

Carlo Cornaglia

29 giugno 2023

Torna al Titolo | Commenta | Torna al Menu'

Uno zar stupefacente

Commenta | Leggi i Commenti

11 agosto 2004: i quotidiani annunciano il varo del Dipartimento nazionale per le politiche antidroga. Il Dipartimento dipenderà dal presidente del Consiglio e vigilerà sull’attuazione della sofferta legge sulle tossico dipendenze, a firma Fini, di prossima approvazione. Il Dipartimento avrà un commissario politico (lo zar antidroga), un direttore generale e quattro aree di intervento.
In tema di droga, a fine luglio 2002 era stato arrestato, con l’accusa di essere un pusher, Alessandro Martello, collaboratore di Micciché, che frequentava il ministero dell’Economia a tutte le ore, superando senza alcuna
difficoltà tutti i controlli per i visitatori.

Uno zar stupefacente

Il governo è pronto a far
l’antidroga nuovo zar,
in settembre arriverà.
Tutti chiedon: chi sarà,

Andrea Muccioli, Moratti
o ci son altri più adatti?
Ricordiam tutti il mistero
che ci fu nel ministero

nel qual rovinava i conti
l’ineffabile Tremonti.
In quei giorni Micciché
di Sicilia vicerè

frequentava un tal Martello,
bravo giovane, un modello,
affidabile, leale,
che in campagna elettorale

dette al sottosegretario
un aiuto straordinario.
Par che il giovane assennato
negli uffici fosse entrato

consegnando a destra e a manca
della polverina bianca,
non si sa se idrolitina
o preziosa cocaina.

Si difese Micciché:
“Non l’ha data certo a me,
droga non ne ho mai comprata,
la mia droga è la cedrata!”

Irrisolto fu il mistero
di chi sniffa al ministero.
Per far l’antidroga zar
Micciché il migliore appar!

Carlo Cornaglia

Tratto da Novanta personaggi in cerca di pudore 2006 Michele Di Salvo Editore

Torna al Titolo | Commenta | Torna al Menu'

Top