Indovina indovinello

Trova le differenze.
(il Fatto Quotidiano, 25 settembre 2015)

Indovina indovinello

Indovina indovinello.
Nel Paese tanto bello,
ma in politica pietoso
chi fu mai così ingegnoso?

Chi i giornal mise al guinzaglio
con la legge del bavaglio
che pon fine alle notizie
del poter sulle nequizie?

Chi operò per un Senato
brutalmente trasformato,
con riforma da abominio,
in un mesto condominio?

Chi alla propria favorita
ed a un imputato a vita
consentì la distruzione
di un fior di Costituzione?

Chi attaccò severamente
del Senato il Presidente
sceso in campo in sua difesa?
Chi per vincer la contesa

ogni dì chiamò a Palazzo,
senza il minimo imbarazzo,
qualcun dell’opposizione
da comprar con le poltrone?

Chi ha sferrato un gran cazzotto
all’articolo diciotto
e in un attimo abolito
un diritto che era un mito?

Chi mai volle più prigione
per il piccolo briccone
e operò per far star fuori
tutti quanti gli evasori?

Chi mai volle detassare
sia il modesto casolare
che dimore principesche
e magion settecentesche?

Chi riconquistò la Rai
coi fedeli parolai
ed i consiglieri gregge
di Gasparri con la legge?

Chi ai talk show volle affidare
la missione di esaltare
del governo le sparate
per celarne le cazzate?

Chi affermò che in tre regioni
non la fanno da padroni
i mafiosi ma lo Stato
che è temuto e rispettato?

Chi ha voluto i magistrati
nelle vesti di imputati
trasformando i delinquenti
in piemme virulenti?

Qual premier che non funziona
il Corriere paragona
a De Gasperi o Giolitti
che purtroppo stanno zitti?

Indovina indovinello:
chi fu mai quel bricconcello?
Il caiman? No, il Berluschino.
Grazie al guitto fiorentino

Berlusconi par d’incanto
diventato quasi un santo,
dai giornal perseguitato
quanto Renzi vien lodato.

I due boss son proprio uguali,
in politica sodali
ed a capo di partiti
che si affrontano agguerriti,

ma in realtà sono gemelli:
pien di servi, damigelli,
calabrache e signorsì.
Forza Italia ed il Pd!

blog MicroMega, 28 settembre 2015

Questo e quello per me pari sono

Caro Matteo, tuo Silvio.
(il Fatto Quotidiano, 31 luglio 2015)

Questo e quello per me pari sono

Berlusconi è disperato
perché Renzi gli ha copiato
il programma e lo realizza.
Gli elettor, pieni di stizza,

fanno crescere il suo dramma
poiché gli dicono: “Smamma,
questo giovane premier
sembra assai meglio di te

che passavi il tempo in porno
con le tue olgettine intorno
che, alla caccia del denaro,
han di te fatto un cazzaro”.

Non soltanto gli elettori,
se ne vanno i grandi amori
come son Bondi e Verdini
che, insensibili ai quattrini

che a gogò gli procurava,
or faranno vita schiava
da quel giovane toscano
che del loro deretano

certo si prenderà cura
nella Camera futura:
ai suoi servi il Parlamento,
agli ostili un pugno al mento.

Berlusconi fa l’elenco
di ciò che il toscan giovenco
gli ha rubato dal paniere
di statista Cavaliere.

Via l’Articolo diciotto!
Chi lavora fa fagotto
quando serve al suo padrone:
crescerà l’occupazione!

Con l’arrivo del bavaglio
non saranno più bersaglio
delle iene dei giornali
gli affaristi criminali

e i briganti della casta:
giunto è il tempo di dir basta!
La riforma della scuola
metterà la museruola

a insegnanti indipendenti.
Solo a quelli deferenti
ad un preside padrone
toccherà la promozione.

Altra grande novità:
la responsabilità
civil per i magistrati
farà sì che gli imputati

siano i giudici e i pm.
La migliore delle gemme
del programma del caimano
ora è gemma del toscano.

Dimezzato il Parlamento,
il Senato del portento,
visti i fatti assai recenti,
sarà un clan di delinquenti

che coi sol rimborsi spese
sbancherà questo paese.
Nuova legge elettorale:
come diventò un maiale

quella che era una porcata.
Dà l’Italia ad un pirata
al di fuor di ogni controllo,
elettor sempre più pollo.

La riforma della Rai:
per por fine ai vecchi guai,
cda stile Gasparri
e un gran capo che non sgarri

e sia sempre subalterno
poiché scelto da un governo,
che in Italia oggi vuol dire
scelto dal toscano Sire.

Ed infine meno tasse:
alle imprese ed alle masse
e perfino ai pensionati.
Diverrem tutti prelati.

Con l’elenco di Matteo
si scoraggia il vecchio reo
che si sfoga con Dudù:
“Non comanderò mai più!

Chiudo tutto e vado via,
qui sarebbe un’agonia.
Renzi nomino mio erede:
in menzogne e malafede”.

4 agosto 2015

Ora e sempre Nazareno!

Ora e sempre Nazareno!

Aveva detto il fanfaron toscano
quando ha firmato il patto al Nazareno
con quel filibustiere del caimano
più o men così: “Italianostaisereno,

val solo per la legge elettorale
ed il Senato delle autonomie,
riforme per le qual sembra essenziale
riunire tutte le furfanterie”.

Da quel momento diavolo e acqua santa
han sviluppato i loro accordi loschi,
di là Verdini che le leggi schianta,
di qua la pavoncella Monna Boschi.

La legge elettorale sta nascendo,
pare un Porcellum dall’ecografia,
ma è travestita da maial stupendo
che un giorno finirà in salumeria

dalla Consulta fatto cotechini.
Sarà il Senato nuovo un’adunata
di cento nominati burattini,
incostituzionale maialata.

Il Nazareno è un pozzo senza fondo,
dopo uno schifo un altro ne vien fuori
di quello precedente ancor più immondo.
Ferma la legge contro i corruttori,

si stoppa quella sulla prescrizione.
Renzi, chirurgo plastico, darà
con la manina al Cavalier birbone
una parvenza di verginità,

ritornerà in politica il messere,
adamantino come l’uomo nero,
in Forza Italia reclutando schiere
di verginelle dal passato austero.

Escon dal Nazareno gli evasori
fra canti, balli, ole e acclamazioni,
continueranno ad ammassar tesori
alla faccia dei poveri coglioni.

Le ciance sul conflitto di interessi
e sullo schifo del falso in bilancio
han con il Nazareno fatto fessi
i tanti illusi ed hanno perso slancio.

L’articolo diciotto è sistemato,
il povero caimano per vent’anni
in tutte le maniere ci ha provato:
bastava un baby, vecchio barbagianni!

Ma Pittibimbo non ha ancor finito
di cedere ai voleri del caimano:
sul Colle non c’è più cul di granito,
ci vuol l’erede di Napolitano.

Col Nazareno al Colle salirà,
col beneplacito del Cavaliere,
un burattin che sempre “Si!” dirà
a chi sul trono lo farà sedere.

A questo punto Renzi abbandonato
da chi lo aveva scelto speranzoso,
rimarrà dai suoi servi circondato,
ma con un gruppo meno numeroso.

Matteo farà una nuova maggioranza
dicendo a Silvio: “Alzati e cammina!”,
del bunga bunga tornerà l’usanza
e Monna Boschi si farà Olgettina.

blog MicroMega, 25 gennaio 2015

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