La Moretti alla riscossa

Sfogo Moretti: “Ho perso per il sostegno a Renzi e un look da tranviere”.
(la Repubblica, 22 luglio 2015)
La Moretti accusa l’agenzia di comunicazione. “Mi hanno vestita da ferrotranviere”, l’ultima vita (perdente) di Ladylike.
(il Fatto Quotidiano, 22 luglio 2015)
La vendetta va servita dall’estetista.
(il Fatto Quotidiano, 23 luglio 2015)
Cara Ladylike, lei mi pare un po’ confusa.
(il Fatto Quotidiano, 24 luglio 2015)

La Moretti alla riscossa

Ladylike, voltagabbana,
partì come bersaniana,
tifò per Enrico Letta,
poi si mise l’etichetta

di renziana e fu così
che in politica salì
fino al Parlamento Ue.
Un bel dì disse il premier:

“Lesta, il Veneto conquista,
caccia via Zaia il leghista!”
Ligia, salutò l’Europa
e a cavallo di una scopa

partì per sparar renzate.
Visitò piana e vallate,
i paesini, le frazioni,
le parrocchie, le sezioni,

i mercati, le pro loco,
i club nei campi da gioco,
le kermesse della pignatta.
Munse mucche su una chiatta.

Ben seicento sono stati
i Comuni visitati.
“Questo è un tour fondamentale,
esaltante, eccezionale!”,

disse infin la candidata
e sparò la sua renzata:
“Vinceremo sette a zero,
farò a Zaia il culo nero!”

Ahimè, non finì così,
perse lei, perse il Pd,
a Alessandra è andata buca,
l’ha più che doppiata Luca.

Qui partì la quarantena
di silenzio sulla scena,
fino a quando la Moretti
vuole togliersi i sassetti

dalle scarpe ed a Verona,
del Pd alla festa tuona:
“Mi hanno fatto sbagliar tutto!
Fin dal giorno del debutto

in campagna elettorale
fu una scelta demenziale
quel look da ferrotranviere,
via le tette, via il sedere,

via le gambe accavallate.
Per non dir delle renzate
che han voluto che dicessi.
La Dot media è un team di fessi

ed ho perso grazie a loro.
Il tour di quei dì deploro,
un’inutile fatica,
nel quale come un formica

solo briciole coglievo.
Le città girar dovevo
per raccogliere più voti.
La Dot media è un team di idioti!

Non mi han fatto far me stessa!”
Alessandra, sei malmessa,
la Dot media è quella che
fa stravincere il premier

e che con i suoi prodigi
lo portò a Palazzo Chigi,
come fosse uno statista.
Sai, non basta l’estetista,

una mise un po’ scollata,
una gamba accavallata
ed un culo tondo e bello.
E’ questione di cervello!

blog MicroMega, 26 luglio 2015

Il mimetico domato

La battuta d’arresto di Renzi. Al Pd 5 regioni, 2 al centro destra, ma la Liguria passa a Forza Italia.
(la Repubblica, 1 giugno 2015)
L’ira del premier sulle minoranze interne: sono riusciti a resuscitare il Cavaliere e Grillo.
(ibidem)
Alle urne solo un italiano su due.
(ibidem)
Liguria. Toti batte la Paita, avanzano i 5 Stelle, caos tra i democratici.
(ibidem)
Grillini oltre il 20%, riparte la corsa.
(ibidem)
Due milioni in fuga da Renzi. Aveva più voti il Pd di Bersani.
(il Fatto Quotidiano, 2 giugno 2015)
Tanti saluti al 40,8%. Si torna in “zona Ditta”.
(ibidem)
Renzi scappa in Afghanistan.
(ibidem)
La terribile notte di Ladylike e Ladyliguria.
(ibidem)
Euforia 5 stelle: “Pronti a governare, no a inciuci!”
(ibidem)

Il mimetico domato

Al sentire i renziani fu un trionfo
e il cinque a due un grande risultato,
ma in verità è stato un duro tonfo
che di fatto il Pd ha terremotato.

Manifestando astuta nonchalance
giocando alla playstation con Orfini,
il premier col profumo di Arrogance
seguiva i numeri degli scrutini,

ma appena conosciuti i risultati
in mimetica per l’Afghanistan
partì, non per la gioia dei soldati,
ma per sfuggire a tutti i quotidian.

Ha conquistato la Campania, è vero,
ma con la Paita ha perso la Liguria
e contro Pastorino il tosco fiero
che sbagliò a candidarla ora s’infuria.

E’ vero, fu il trionfo di Emiliano
che in Puglia ha vinto contro tre nanetti
l’un contro gli altri messi dal caimano,
ma in Veneto è gran flop della Moretti.

Nonostante lo show delle pulzelle
che per voler del guitto fiorentino
si sono offerte in stile Pdl
con un sorriso penta sbarazzino.

Serracchiani, Madìa, Boschi, Pinotti,
il bel quartetto delle sorridenti
che per accalappiare i sempliciotti
corse in aiuto delle concorrenti,

Moretti in Veneto, Paita in Liguria,
divenne, grazie al crollo della diga,
non segno di politica goduria,
ma simbolo feral di porta sfiga.

E’ vero che in Toscana, Umbria e Marche,
grazie al soffio gentil dell’aliseo,
hanno prevalso del Pd le barche,
ma sui lidi del mar partenopeo

si affaccia quel De Luca birichino
che, grazie ai precedenti alle sue spalle
ed alla legge della Severino,
dovrà subito andar fuor dalle balle.

Il quarantun per cento alle Europee
ora sembra un ricordo assai lontano,
altri tempi, altre storie, altre epopee,
mentre oggidì il fanfaron toscano

ha ottenuto in total nelle regioni
del venticinque sol la percentuale,
diventando peggiore di Veltroni
e di Bersani al voto nazionale.

Visto che si è astenuta mezza Italia,
lo splendido partito di Matteo
su otto italiani uno sol ne ammalia,
mentre sette gli fanno marameo.

Di questa situazione farsi belli
sembrerebbe eccessivo, ma il compare
con l’aiuto di tutti i colonnelli
i troppi creduloni vuol plagiare.

Ma c’è un altro problema e non da poco:
del voto regionale alle elezioni
i cinque stelle son secondi al gioco
che taglia fuor Salvini e Berlusconi.

In caso di futuro ballottaggio
i grillini con stuoli di incazzati,
di gufi, di delusi all’arrembaggio,
di compagni d’antan, di sindacati,

di masochisti snob e di astenuti
potrebbero travolgere il Pd,
ponendo fine ai fasti linguacciuti
di una meteora: la Gherenzimì.

blog MicroMega, 3 giugno 2015

Voto a Credulonia

Crisafulli, il ras di Enna pronto a tornare in sella.
(il Fatto Quotidiano, 24 marzo 2015)
Michele Emiliano. “Il codice etico fa acqua. Ma De Luca va bene”.
(il Fatto Quotidiano, 8 aprile 2015)
“Burocrati” e “Pagliacci”. Ladylike tiene lo stipendio.
(il Fatto Quotidiano, 15 aprile 2015)
Agrigento, così forzisti e Dem si scambiano i candidati sindaco.
(la Repubblica, 16 aprile 2015)
Alluvione sul Pd: Paita ora è indagata a Genova.
(il Fatto Quotidiano, 16 aprile 2015)
Liguria, Bagnasco e Lotti benedicono la Paita per Renzi.
(il Fatto Quotidiano, 17 aprile 2015)

Voto a Credulonia

Il voto nei Comuni e alle Regioni
si sta rapidamente avvicinando
ed il prode Matteo con i suoi cloni
per un nuovo trionfo sta operando.

Per esser più vicini al territorio
vengon dalle primarie i candidati
e nel Pd parrebbe obbligatorio
lo sceglier fra inquisiti, condannati,

parolai, vecchie glorie, ras potenti,
voltagabbana, grandi trafficoni,
gente che sa sfruttare tutti i venti
per aver tanti voti alle elezioni.

In Liguria la Paita n’è l’esempio:
indagata per l’ultimo disastro
che di Genova a ottobre ha fatto scempio,
espression di un inciucio che è l’incastro

degli interessi di sinistra e destra
da erede in tutto degna di Burlando,
in primarie truccate gran maestra
e pasionaria di chi sta al comando

spacciandosi per grande innovatore.
In Campania è De Luca il candidato,
delle primarie super vincitore.
In primo grado è stato condannato

per abuso d’ufficio ed al marpione,
a causa delle legge Severino,
sarebbero vietate le poltrone.
Soffre l’inferno il guitto fiorentino

che per vincere ovunque sempre smania:
fotter la legge e dopo si vedrà
oppur cacciarlo e perder la Campania?
Ma per cacciarlo via come si fa?

In Veneto c’è ladylike Moretti,
un’altra insopportabile fanciulla
con trucco, linea, peso e andar perfetti
e nel giro di chi in Renzi si annulla.

E’ pronta a rinunciare a mezza paga,
ma se le dicon: “Ecco, firma qui!”
rimanda tutto ad una legge vaga
da presentar per conto del Pd.

E’ la Sicilia una Region speciale,
ma non soltanto per il suo statuto:
perché in ogni battaglia elettorale
a vincere è lo schifo più assoluto.

Ed il Pd non ne risulta esente…
Ad Enna il ras Mirello Crisafulli,
da Bersani cacciato ignobilmente
per abuso d’ufficio e per trastulli

con amici dal dubbio pedigree,
vuol fare il sindaco e con dileggio
a chi non vuol dice più o men così:
“Ad Enna vincerei pur col sorteggio…”.

Ma han fatto anche di peggio ad Agrigento:
alle primarie del Pd ha trionfato
di Forza Italia un ottimo elemento,
tal Silvio Alessi il quale ha dichiarato:

“In città non esiste Cosa Nostra,
abbiam sol microcriminalità!”
Cazziato per l’inciucio messo in mostra
con disinvolta temerarietà,

cacciato Alessi, a sindaco il Pd
ha scelto tal Calogero Firetto,
un ottimo politico Udc
che è di Angelino Alfano il prediletto.

Che il Pd di sinistra sia un partito
è la bugia più grande ed evidente
che orecchio umano abbia mai sentito
o che possa sentir prossimamente.

Mentre Renzi gran palle ci propina,
la massa dei plagiati testimonia
che, grazie e lui, risalirem la china.
“Vi diamo il benvenuto a Credulonia!”

blog MicroMega, 19 aprile 2015

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