Una pena alternativa

Berlusconi si salva dai domiciliari. Il Procuratore Generale dà il via libera ai servizi sociali.
(la Repubblica, 11 aprile 2014)
Dopo summit e trionfi l’assistenza sociale: l’onnipotenza perduta dell’Unto del Signore.
(ibidem)
Silvio farà il badante.
(il Fatto Quotidiano, 11 aprile 2014)
Berlusconi verso l’affido: passerà dieci mesi ai servizi.
(ibidem)

Una pena alternativa

Silvio venne alla luce malfattore
e da quando la mamma lo ha allattato
ne ha fatte d’ogni tipo e ogni colore,
alle prese ogni dì con un reato.

Ha dichiarato guerra alla Giustizia
ed insultato la Magistratura
accusandola di rossa milizia
e di colpi di stato addirittura.

Ha la menzogna nel Dna
ed ha sempre mentito a tutti quanti,
non sa cosa vuol dire verità
e pensa che i sinceri sian briganti.

In tutte le sue azion ebbe sodali
inquisiti, ruffiani ed affaristi,
servitori, baldracche e criminali,
corruttori, mafiosi e camorristi.

Le Camere ha riempito di avvocati
sempre pronti a far leggi su misura
in grado di azzerare i suoi reati
facendolo persona casta e pura.

Fra tanti bla bla bla l’opposizione
non lo ha mai contrastato veramente
facendo dell’inciucio col briccone
il massimo obiettivo di un perdente.

Son passati così circa vent’anni
che, sbandierati come l’Eldorado,
han causato all’Italia gravi danni
pilotandola al massimo degrado.

Ma la Magistratura non si è arresa
ed in slalom fra mille trabocchetti,
anche se derelitta ed indifesa,
sta pervenendo ai suoi final verdetti.

Sono ben quattro gli anni di prigione
per la frode fiscal del delinquente,
ma per l’indulto ne resta al briccone
uno soltanto. “Beh, meglio che niente…”.

“Il fatto è che in galera non ci va”.
“Pazienza, lo farà ai domiciliari”.
“Nemmeno, sarà forse per l’età
o per suoi meriti straordinari,

ma ai servizi social lo stan mandando.”
“Comunque tutti i giorni con gli anziani
per imboccarli mentre stan mangiando
e per pulire i loro deretani

è una discreta pena alternativa
per punir questo grande malfattore”.
“Attenzion, perché al massimo si arriva
a far qualcosa sol per quattro ore.

E non al giorno, ma alla settimana”.
La faccenda ti lascia senza fiato:
si tratta di Giustizia all’italiana
o, grazie a Renzi e al Capo dello Stato,

è frutto dell’inciucio permanente
fra Berlusconi, il Colle ed il Pd?
A questo punto: “Sveglia, brava gente!
La miglior pena sembra questa qui,

lasciando star le celle e le prigioni:
fare d’ogni italiano un giustiziere,
calar le brache a Silvio Berlusconi
e fargli a calci in cul le chiappe nere!”

blog MicroMega, 15 aprile 2014

Nudo alla meta

Berlusconi, in campo le figlie. Barbara: “Papà non è un criminale”. E Marina lo scorta anche a Roma.
(la Repubblica, 25 settembre 2013)
Via Ruby, Minetti e le olgettine. Silvio schiera le donne di famiglia.
Anche alla fidanzata Pascale un ruolo più in vista, con tanto di ipotesi matrimoniali.
(ibidem)
Macché Giunta, per difendere Silvio schierate le donne di famiglia.
Su Vanity fair intervista sulle storia con la Pascale. Lei: “L’amavo già da minorenne”.
(il Fatto Quotidiano, 25 settembre 2013)

Nudo alla meta

Undici chili di meno,
persi in un battibaleno,
per cinquanta notti insonne,
il caimano cambia donne:

dalle pupe posa e piglia
passa a quelle di famiglia.
Non ci son più le olgettine,
le Nicol, le Api regine,

le fanciulle culo e tette.
Non ci son più statuette
col pisello da baciare.
Non ci son le perle rare

alla Ruby e alla Noemi,
della giovinezza emblemi,
ma vogliose di contanti
dopo le cene eleganti.

Mentre Silvio, triste e mesto
va tuonando: “Sono onesto!”
e, accusando: “Questo è un golpe!”,
dice d’esser senza colpe,

per timor della galera
è cambiata l’atmosfera.
Ora figlie e fidanzata
son le donne del pirata.

Barbara, l’intellettuale
in politica non male,
a parere di Cacciari.
Poi Marina che in affari

ha una grinta gigantesca.
Ed, infin, l’amor, Francesca,
donna piena di virtù,
che ama il boss come Dudù.

Per dar al Berlusca scampo
il terzetto scende in campo.
Barbara, d’etica esperta,
giorni fa in avanscoperta

è comparsa a Ballarò
difendendo a suon di “No!”
il suo babbo. “Un delinquente?
No! Lo dice stranamente

chi con lui fa larghe intese.
In qualunque altro paese
mio papà sarebbe stato
un premier molto apprezzato!”

Anche la fidanzatina
nel veder Silvio in rovina
interviene dichiarando:
“Me lo state massacrando!”

Ed aggiunge: “Minorenne,
per lui la passion mi venne.
L’ho cercato, corteggiato
e di me si è innamorato,

poi l’ho fatto fidanzare.
Son io sola a comandare
e a dir. “Fai così e così!”
Lui mi dice sempre: “Sì!”

Veder Barbara in tivù
che decanta le virtù
del suo babbo eccezionale
e sentir che la Pascale

dove vuole lo indirizza,
provoca la grande stizza
di Marina, l’affarista,
che veloce scende in pista

per salvar non il papà,
ma la ricca eredità.
Per question di portafogli
fra i figlioli di due mogli

e una nuova fidanzata
sarà guerra ed il pirata
giungerà nudo alla fine.
Peggio che con le olgettine!

blog MicroMega, 28 settembre 2013

Benvenuti al Colle!

Quirimediaset.
(il Fatto Quotidiano, 7 settembre 2013)
Trattativa tra Colle e Silvio: grazia contro dimissioni? Napolitano aperto alla cancellazione anche delle pene accessorie, ma B. aspetta, vuole restare senatore. Ieri Confalonieri al Colle.
(ibidem)
In processione a salvare Silvio, ma lui non si fida.
(il Fatto Quotidiano, 8 settembre 2013)
Da Amici alle marmotte, la fila al Colle.
(ibidem)

Benvenuti al Colle!

Dal dì in cui la Cassazione
condannò quel mascalzone
son saliti al Quirinale,
in aiuto al criminale,

personaggi di ogni sorta
e di Giorgio Re la porta
con gran discrezion si aprì:
“Prego, avanti, sono qui!”

Chi la grazia andò a impetrare,
chi andò al Colle a raccontare
quanto è bravo il piduista,
per la santità già in lista.

Primi a andar furon Brunetta
e Schifani: “Ci dia retta:
o la grazia al malandrino
o succede un gran casino!”

Poi è salito, very speed,
Angelino Senzaquid
nelle vesti di colomba
che con sé porta una bomba.

Salì al Colle lo zio Gianni
nei tradizionali panni
dell’intrallazzon felpato.
Pur Confalonieri è andato:

“Il colpevole son io,
tocca a me pagare il fio!”
C’è qualcuno che assicura
che andò la controfigura,

il fratello Berluschino,
che da quando era bambino
al suo posto fa il bandito,
per lasciar Silvio pulito.

E Violante? Non andò,
però gli telefonò:
“Giorgio, stai pure tranquillo,
ho già pronto il mio cavillo!”

Par che a breve saliranno
in difesa del tiranno
le Olgettine, in tricolore,
qualche suo passato amore,

la D’Addario e la Began,
Tarantini il suo ruffian,
Balotelli con Marina,
Provenzano con Riina,

Mubarak con la nipote,
Apicella con le note
della celestial chitarra,
Santanché con scimitarra

e Francesca con Dudù.
Par che Giorgio Re lassù
offra il suo grande conforto:
“Alla calma tutti esorto.

Io, da saggio Presidente,
non ci posso fare niente,
ma c’è gente che lavora
per mandare alla malora

con il Codice Penale
la Giustizia e la Morale.
Con due o tre azzeccagarbugli
mai più venticinque lugli!”

Fu così che il malfattore
restò a fare il senatore
ed Esposito in galera
terminò la sua carriera.

blog MicroMega, 23 settembre 2013

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