Ora e sempre Nazareno!

Ora e sempre Nazareno!

Aveva detto il fanfaron toscano
quando ha firmato il patto al Nazareno
con quel filibustiere del caimano
più o men così: “Italianostaisereno,

val solo per la legge elettorale
ed il Senato delle autonomie,
riforme per le qual sembra essenziale
riunire tutte le furfanterie”.

Da quel momento diavolo e acqua santa
han sviluppato i loro accordi loschi,
di là Verdini che le leggi schianta,
di qua la pavoncella Monna Boschi.

La legge elettorale sta nascendo,
pare un Porcellum dall’ecografia,
ma è travestita da maial stupendo
che un giorno finirà in salumeria

dalla Consulta fatto cotechini.
Sarà il Senato nuovo un’adunata
di cento nominati burattini,
incostituzionale maialata.

Il Nazareno è un pozzo senza fondo,
dopo uno schifo un altro ne vien fuori
di quello precedente ancor più immondo.
Ferma la legge contro i corruttori,

si stoppa quella sulla prescrizione.
Renzi, chirurgo plastico, darà
con la manina al Cavalier birbone
una parvenza di verginità,

ritornerà in politica il messere,
adamantino come l’uomo nero,
in Forza Italia reclutando schiere
di verginelle dal passato austero.

Escon dal Nazareno gli evasori
fra canti, balli, ole e acclamazioni,
continueranno ad ammassar tesori
alla faccia dei poveri coglioni.

Le ciance sul conflitto di interessi
e sullo schifo del falso in bilancio
han con il Nazareno fatto fessi
i tanti illusi ed hanno perso slancio.

L’articolo diciotto è sistemato,
il povero caimano per vent’anni
in tutte le maniere ci ha provato:
bastava un baby, vecchio barbagianni!

Ma Pittibimbo non ha ancor finito
di cedere ai voleri del caimano:
sul Colle non c’è più cul di granito,
ci vuol l’erede di Napolitano.

Col Nazareno al Colle salirà,
col beneplacito del Cavaliere,
un burattin che sempre “Si!” dirà
a chi sul trono lo farà sedere.

A questo punto Renzi abbandonato
da chi lo aveva scelto speranzoso,
rimarrà dai suoi servi circondato,
ma con un gruppo meno numeroso.

Matteo farà una nuova maggioranza
dicendo a Silvio: “Alzati e cammina!”,
del bunga bunga tornerà l’usanza
e Monna Boschi si farà Olgettina.

blog MicroMega, 25 gennaio 2015

Lo chiamavano il Bomba…

Vota la balla dell’anno.
(il Fatto Quotidiano, 30 dicembre 2014)
La buccia del Banana.
(il Fatto Quotidiano, 6 gennaio 2015)
Il legale del caimano ammette: “3% segnale per il Quirinale”.
(ibidem)

Lo chiamavano il Bomba…

Un promemoria sulle gran bugie
che in pochi mesi ha raccontato il Bomba
per chi fosse soggetto ad amnesie
od abbia l’acufene che rimbomba.

“L’Articolo diciotto è un non problema
poiché coinvolge sol poche persone”,
ma del Jobs Act divenne poi l’emblema
poiché Renzi è la voce del padrone.

“La crescita del Pil non vuol dir niente
per la vita di tutti gli italiani,
ma dico zero otto e son prudente,
visto che noi non siamo ciarlatani”.

A meno zero quattro è poi finito…
“I conti pubblici? Niente problemi!”
Ottomiliardi al mese è poi salito
il debito di Renzi coi sistemi.

“La legge elettorale ormai è fatta
ed a settembre passerà al Senato”,
ma con la minoranza ancora tratta
e in Forza Italia, ahimè, Fitto è in agguato.

Se tutto gli va ben passa a gennaio
ed alla Camera tornar dovrà.
A Saviano ha promesso il parolaio:
“Nella lotta alla criminalità

non soltanto saremo più incisivi,
ma vi coinvolgerem pure la Ue
poiché i mafiosi sono ovunque attivi”.
Parole sol, non fece nulla, ahimé,

e con la Ue non ne ha neppur parlato.
“Darò gli ottanta euro all’incapiente,
alla partita Iva e al pensionato
poiché io sono un tipo che non mente”.

Ma poi se n’è scordato il giovanotto
confermando la fama del bugiardo.
“A settembre ripresa con il botto!
Arriva, arriva, pure se in ritardo…”.

Niente ripresa, ancora recessione.
“Faremo un Codice per il lavoro
entro otto mesi e nell’occasione
dentro il Jobs Act metterò un tesoro:

il minimo salario garantito”.
Né dell’un né dell’altro c’è una traccia,
il fanfarone ha preso lo spartito
e bellamente ne ha fatto cartaccia.

“Spending review, pur senza Cottarelli
per risparmiare almen venti miliardi,
tagli mirati, senza far sfracelli
e non lineari, cose da bastardi”.

La conclusion? Otto miliardi scarsi,
alle Region ed agli Enti locali
i tagli lineàr sono comparsi
e ai Ministeri tagli marginali.

“In cento giorni per le union civili
uscirà del governo una proposta,
anche se a destra sono tutti ostili.
Al modello tedesco nulla osta”.

Trecento giorni sono ormai passati
ma le proposte non si sono viste,
continuano a aspettarle i non sposati
mentre il ciarlon fa slalom sulle piste.

E infin la ciliegina sulla torta:
“Col fisco farem guerra agli evasori
finché questa vergogna sarà morta!”
E a Natale un decreto salta fuori

che fa di Berlusconi un illibato,
un uomo casto, puro ed innocente
che mai non ha commesso alcun reato.
Un premier disattento o connivente?

Com’è come non è questo figuro
è indegno del governo di un Paese
il qual non può affidare il suo futuro
a chi per il sedere tutti prese.

blog MicroMega, 7 gennaio 2015

Casella zero

Angelino Alfano. “L’articolo 18 va abolito entro la fine di agosto, è solo un totem anni 70.
Servono atti straordinari.
(la Repubblica, 11 agosto 2014)
Alfano fa il Tavecchio: “Spiagge, basta vu cumprà!”
(il Fatto Quotidiano, 12 agosto 2014)
Aule a pezzi. “I soldi promessi dal governo? Mai visti”.
(ibidem)
Caro Renzi, l’Italia va disincagliata dalle secche della crisi.
(la Repubblica, 13 agosto 2014)
Expo, il ministro apre al trasloco dei Bronzi. “Deciderà un pool di super esperti”.
(la Repubblica, 18 agosto 2014)
Pensioni nel mirino, ma salve sotto i 2000 euro.
(ibidem)

Casella zero

Per evasion fiscal siam terzi al mondo,
peggio di noi sol Messico e Turchia,
grazie a uno Stato sempre tremebondo
nel curare la grave malattia.

Per libertà di stampa siam finiti
terzultimi in Europa, nientemeno,
nonché nel mondo con Burkina e Haiti.
Il suolo consumiamo senza freno,

ben più del doppio della media Ue,
mentre non investiam nella cultura,
dell’Europa i più avari di dané.
Quarantatre per cento è addirittura

la disoccupazione giovanile,
della Germania cinque volte tanto.
La fuga dei cervelli è in grande stile
e nessun mostra il minimo rimpianto

per quanto abbiamo speso in formazione.
Per la ricerca siamo sotto zero
e le Università fan compassione.
Le imprese son bottin dello straniero

che vien dal Medioriente, dalla Cina,
dal Sudamerica, dalla Corea.
Per corruzion l’Italia è birichina
e dei peggiori abbiamo la nomea

con Bulgaria, Namibia, Grecia e Ruanda
e sessanta miliardi sgraffignati.
L’ingiustizia sociale è ormai nefanda
e dei politici si son stufati

metà italian che al voto fan cucù.
La crescita del Pil è un’illusione,
è il debito che sal sempre di più
come fa la fiscale imposizione.

La crisi dell’Italia sembra tale
che servirebbero riforme vere
e non la truffa costituzionale
concordata fra Renzi e il Cavaliere.

Se son riforme questo neo Senato,
una nuova porcata calderola,
l’eterno inciucio col pregiudicato,
e una falsa elemosina alla scuola,

se son riforme quella alla Giustizia,
fatta sotto il ricatto del caimano
e le cazzate dette con dovizia
dal morto che cammina, Angelo Alfano,

se son riforme i tagli ai pensionati,
gli ottanta euro con un pagherò,
la presa per il cul degli esodati
e i bronzi di Riace per l’Expo,

nell’eterno italian gioco dell’oca
grazie al toscano ciarlatan nocchiero
che solo a ciance le riforme invoca,
siam ripiombati alla casella zero!

19 agosto 2014

Nota. Il sito di MicroMega è in vacanza

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