Napolitano, Oscar alla carriera

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Pd e Pdl ormai sono uguali e Napolitano dirige
(il Fatto Quotidiano, 4 giugno 2013)
Alessandra Mussolini. “Noi e loro anima e corpo. Come è cambiato il mondo”.
(ibidem)
Governissimi talk show. Le opposizioni non ci sono.
(ibidem)
Il piano di Berlusconi per le elezioni. “Il Pdl dovrà adeguarsi al predellino bis”.
Il Cavaliere:la tregua non regge. Spunta il partito a farfalla.
(la Repubblica, 5 giugno 2013)
Biancofiore. “La finestra per tornare alle urne è a ottobre”.
(ibidem)

Napolitano, Oscar alla carriera

La rampogna fu agghiacciante
quando Giorgio, l’ex regnante,
al potere ritornò
e brutale li cazziò:

“Basta contrapposizioni,
trucchi, inerzie, esitazioni,
convenienze, tatticismi,
partigian strumentalismi!

Basta con l’auto indulgenza,
questa è l’ultima avvertenza!
Con lo scettro torno al trono,
ma non ci sarà perdono

se fra voi l’amor non scocca.
Da domani lingua in bocca
e governo a larghe intese
per il bene del Paese

e la fine del degrado.
Se sgarrate, me ne vado!”
Grida, applausi, acclamazioni
dalla banda di coglioni

pronti a fare l’ammucchiata.
La pellicola è cambiata
e nel film ci son premure
fra le angeliche creature,

occhiatine, ammiccamenti,
cortesie, incoraggiamenti,
cene a lume di candela,
pacche, tenera loquela.

Amicon diventa Letta
di Cicchitto e di Brunetta
e l’ignobile Violante
cerca Bondi in ogni istante.

“E per l’Imu, che facciamo?”
“Se volete, la togliamo…”
“C’è il Porcellum che ci piace…”
“Lo salviamo e stiamo in pace”.

“E i quattrin per i partiti?”
“Fingiam che siano aboliti
e poi ce li riprendiamo…”
“Angelino, quanto t’amo…”

“Anch’io t’amo tanto, Enrico,
d’un amor casto e pudico
da Re Giorgio appena acceso,
senza sesso, beninteso,

per cattolico altolà”.
“L’ineleggibilità
del beato Berlusconi?
Sono sol quattro coglioni

che la vogliono e vedrai
che non la otterranno mai”.
I talk show sono un mortorio
poiché assiste l’uditorio

non ad una discussione
fra governo e opposizione,
ma a un continuo cinguettio:
“Quel che pensi penso anch’io!”

Poiché, come vuole il Re,
il dibattito non c’è
né ci son grida e furori,
i meschini conduttori,

già piromani avantieri,
ora son dei salottieri.
Tutto bene, tutti in pace?
No, perché sotto la brace

cova ancora un fiammella…
Basta un giudice brighella,
la Consulta, una sentenza
che non piaccia a Sua Indecenza

ed il fuoco ahimè divampa.
Berlusconi sale in rampa,
il suo popolo fomenta
e l’amor odio diventa.

Toghe rosse dappertutto,
Letta Enrico è un farabutto
e il governo va a puttane.
Là sul Colle abbaia un cane

nel silenzio della sera
e il Re ammaina la bandiera
osservando le rovine.
Sullo schermo appare: FINE.

blog MicroMega, 7 giugno 2013

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1 Pensiero.

  1. Sullo schermo appare :FINE
    ma da giù, dalla platea
    ora volan le “mappine”
    contro l’orrida vandea!
    Uno smonta una panchina
    mentre un altro, molto vecchio,
    lentamente s’avvicina:
    di letame ha colmo un secchio!
    C’è chi piange col singhiozzo
    c’è chi impreca, c’è chi urla:
    “porco giuda; mondo zozzo;
    impossibile ! E’ una burla !”
    S’ode “l’Internazionale”,
    pugni chiusi e braccia tese
    e non sembra il funerale
    delle sorti del paese.
    Il subbuglio non s’acqueta;
    c’è chi teme una sommossa,
    chi la pone quale meta
    e perciò … “Bandiera Rossa” ,
    mentre un triste fricchettone
    non ci sta ! “Tutto sbagliato !
    Il Governo del padrone
    non si appoggia : va schiacciato !”
    Sarà dura, caro Carlo,
    ricucir la lisa trama;
    ma, perdinci, occorre farlo!
    E’ la storia che reclama !
    Senza alcuna presunzione,
    farlo come ? Insieme a chi ?
    Con l’impegno, la ragione
    e le lotte : tutto qui !

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