Il topo Mora e la sua signora

20 febbraio 2011

Giorni fa nel Consiglio dei ministri
fece veder che ancor gli manca un dente
del qual Tartaglia, aizzato dai sinistri,
lo privò col duomino contundente.

Quando il primo dentino gli cascò
“Mettilo in fretta sotto il tuo bicchiere –
soave mamma Rosa consigliò –
ed un topo un cadeaux ti farà avere…”

Al risveglio trovò sul comodino
un cospicuo mucchietto di denari
e in futuro dirà che il topolino
gli ha fornito i miliardi per gli affari.

Dopo il primo lucroso esperimento
mise infatti da parte i suoi dentini
che, offerti dopo, nel giusto momento,
a tanti mascalzoni topolini,

gli fruttaron sia soldi che favori.
Uno portò ben tre televisioni,
un altro gli portò la Mondadori,
un terzo il calcestruzzo ed i mattoni

per costruir bellissime città.
I topi di sinistra gli han portato
il potere che governar gli fa
questo paese tanto disgraziato.

Or ch’è potente non gli servon più
i topi che gli portano regali
poiché da sol salì sempre più su
negli elenchi dei Paperon mondiali.

Perciò ha scambiato il dente del duomino,
da vecchio sporcaccion che tanto scopa,
dicendo a Lele Mora, il topolino:
“Non soldi, topo, portami la topa”.

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