L’Aquila, Italia Tragedia in quattro atti, atto quarto

29 agosto 2010

L’Aquila e Italia, sorti parallele,
entrambe hanno subito un grave sisma,
a L’Aquila fu fisico e crudele,
per l’Italia un morale cataclisma.

Entrambi sono stati preannunciati,
ma sottovalutati dal poter,
Giuliani profetò morti e sfollati,
tangentopoli Enrico Berlinguer.

Disgrazia volle che in entrambi i casi
si dispose lo stesso personaggio
a utilizzar fandonie e Bertolasi
per ben ripristinar menti e paesaggio.

A L’Aquila sappiamo com’è andata:
vagano gli Aquilani fra la costa,
le macerie, una casa molleggiata
e una ripresa a forma di supposta.

Ma alla Nazione è andata peggio assai,
poiché quell’uomo un giorno sceso in campo
con l’impegno di cancellare i guai
era un millantatore che in un lampo

decise di pensare ai suoi interessi,
con bande d’Attila e di Gengis Khan
impegnati a evitare i suoi processi
e a tenergli le carceri lontan.

Giustizia, verità, ricerca, scuole,
lavoro, informazione e libertà
son, come agli Aquilani le carriole,
sequestrati dal vil quaraquaquà.

La rinascita è sempre più lontana,
vediamo intorno sol tante macerie
e nugoli di figli di puttana
che si spacciano per persone serie.

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