Pil, Prodotto interno lurido

Pensioni nel mirino, ma salve sotto 2000 euro.
(la Repubblica, 18 agosto 2014)
Pensioni, un miliardo all’anno da quelle oltre i 3500 euro netti per aiutare esodati e cassintegrati.
(la Repubblica, 19 agosto 2014)
Renzi: “Proposta già bocciata”, ma l’idea prima gli piaceva.
Poletti tira dritto, cerca fondi per esodati e cassintegrati.
(ibidem)
Renzi twitta maddeché. Padoan però rinvia il Def. In attesa che l’Istat inserisca nuovi alcoli del Pil, tra cui prostituzione e droga. Si va verso il blocco degli statali. Sindacati imbufaliti.
(il Fatto Quotidiano, 21 agosto 2014)
Graziano Del Rio: “Pensioni, nessun prelievo e gli 80 euro resteranno”.
(la Repubblica, 22 agosto 2014)
Prostitute e droga, il mix che fa alzare la crescita. Nelle nuove regole europee di calcolo entra il Prodotto interno lurido. Da ora arrestare gli spacciatori sarà decrescita.
(il Fatto Quotidiano, 22 agosto 2014)

Pil, Prodotto interno lurido

Non certo il Pil, è il debito che sale
e si attende un autunno complicato
per un’economia che è messa male,
tanto il parlar, ma zero il risultato.

Cominciano ad uscir le indiscrezioni
su chi alla fin dovrà pagare il conto…
Non c’è alcun dubbio: tocca alle pensioni
e il blocco agli statali è sempre pronto.

Partiti son dalle pensioni d’oro,
ma poi rapidamente sono scesi,
grazie alle proiezioni del Tesoro,
a chi ha duemila euro tutti i mesi,

salendo poi a tremila cinquecento.
Più un blocco di stipendio allo statale
d’altri due anni. Esplode lo scontento
dei sindacati, come è naturale.

Twitta subito Renzi: “Maddeché,
sono le solite panzane estive
dei collaborator…Credete a me
che vi do sol notizie positive”.

S’intende infatti da qualche brusìo
che, per la differenza di vedute,
i suoi rapporti col fedel Del Rio
non godan più di un’ottima salute.

Su Repubblica è pronta al smentita
con l’intervista al sottosegretario
che all’ottimismo come Renzi invita
poiché il nostro è un Paese straordinario.

“Se noi ce la farem? Ma che domande!
Lo sconfittismo è assai stupefacente,
ce la faremo sì ed alla grande
e per uscirne non ci manca niente!

I tagli alle pension? Son tutte balle!
Gli ottanta euro? Sono confermati!
Il blocco agli statal? Voci sciacalle!
Dissidi con Matteo? Tutti inventati!”

Poi si capì perché tanto ottimismo.
A breve, per volere dell’Europa,
avrà l’economia più dinamismo:
per poterlo aumentare il Pil si dopa.

Prodotto interno lurido sarà
coi profitti della prostituzione,
del traffico di droga in quantità,
del contrabbando, le tre cose buone

che aumenteranno il Pil d’ogni paese.
Noi con settantamila prostitute
che produrran cento milioni al mese,
col contrabbando in ottima salute

e grazie a mafia, ‘ndrangheta e camorra,
conseguiremo grandi risultati
con molti più quattrin di quanto occorra.
Sempre più ricchi, sempre più arrapati!

blog MicroMega, 25 agosto 2014

Dalle stelle alle stalle

Bufera dopo le accuse della Bonev. La Pascale vuole 10 milioni di danni.
Il Pdl a Santoro : hai toccato il fondo.
(la Repubblica, 19 ottobre 2013)
B, Francesca e l’operazione Dragomira. L’offensiva scatta dal divano di Dudù.
(il Fatto Quotidiano, 19 ottobre 2013)
Quando la Bonev piaceva a tutti.
(ibidem)
Bonev, da Russel Crowe a una “specie di attrice”. Adesso la liquidano come un’incapace, ma fino a poco tempo fa le cronache di Libero e il Giornale raccontavano un’altra storia.
(il Fatto Quotidiano, 20 ottobre 2013)

Dalle stelle alle stalle

Michelle Bonev, Dragomira
dei lacchè scatena l’ira
per aver detto in tivù
che l’amore non c’è più

tra Francesca e l’arrapato,
anzi che non c’è mai stato.
Per l’uscita da Santoro
furibondo s’alza il coro

di pulzelle e ciambellani:
di Belpietro e di Schifani,
di Angelino e Biancofiore,
di Sallusti, il direttore,

di Daniela, Bondi, Mara,
di Gasparri. Fanno a gara
tutti questi parassiti
con gli insulti coloriti

a colei che fino a ieri
sol giudizi lusinghieri
ebbe per le sue schifezze.
Son finite le carezze

di Belpietro e di Sallusti,
miserandi mezzi busti
sempre pien di ammirazione
per la donna del padrone,

mentre, se più non delira
il caiman per Dragomira,
lei divien specie di attrice
oltre che ricattatrice.

Fanno come la Carfagna
che, nei dì della cuccagna
per l’amor fra Sua Ricchezza
e la bulgara bellezza,

a Venezia l’ha premiata
per un film ch’è una boiata,
Good bye, mama, da Leon d’oro.
Per il gran capolavoro

del berlusconian trastullo
inventò un premio fasullo
Bondi, la caricatura
di Ministro alla Cultura.

Nel premiar la produttrice
e regista nonché attrice
a quel tempo la Carfagna
l’ha lodata in pompa magna:

“Di premiar sono orgogliosa
questa donna coraggiosa!”
Grazie al flirt col meneghin
sul lettone di Putin

Dragomira alla tivù
fece tutto e ancor di più.
Fece fiction indecenti,
incassò finanziamenti,

a Sanremo fu valletta,
fu biografa perfetta
di sé con la Mondadori,
con fior d’intervistatori.

Fu lodata dal Giornale
e dal bel settimanale
di Rossella, Panorama.
Libero le dette fama,

con Belpietro, il direttore
che ora chiama con orrore
il bla bla che Bonev spande:
contrizion delle mutande.

Val la legge del padrone:
chi con lui va sul lettone
a far quella cosa là,
chi per lui gli affari fa,

chi delinque, chi intrallazza,
chi per lui si reca in piazza
e nessuna scusa accampa,
godrà sempre buona stampa,

da persona d’alto rango.
Ma la macchina del fango
tocca a chi fu giubilato
o, deluso, se n’è andato,

a chi contro si schierò,
a chi disse sempre no.
Sei fedel? Ecco la torta!
Non lo sei? Pietà l’è morta!

blog MicroMega, 25 ottobre 2013

Vendetta, tremenda vendetta

Liste pulite, guerra nel Pdl.
(la Repubblica, 20 gennaio 2013)
Nick ‘o mericano piomba a Palazzo. “Il seggio o vado in galera e vi rovino”.
Rissa con Alfano, devono dividerli.
(la Repubblica, 21 gennaio 2013)
Caos Pdl, scaricato Cosentino.
(la Repubblica, 22 gennaio 2013)
Silvio fa felice Alfano. “Un taglio doloroso, ora al nord voleremo”.
Anche la fidanzata Francesca Pascale ha suggerito al Cavaliere di far fuori Cosentino.
(ibidem)
Cosentino scappa con le liste ma il Pdl lo abbandona.
(il Fatto Quotidiano, 22 gennaio 2013)

Vendetta, tremenda vendetta

Per timor che Nick appesti
il Partito degli onesti
Angelin con la ramazza
da un bel po’ forte strombazza:

“Fuori Nick ‘o mericano!”
per convincere il caimano,
contrastato da Verdini
che pur coi legal casini

dà patenti di morale.
La battaglia fu epocale,
fra infinite discussioni
e ogni tipo di riunioni:

faccia a faccia, a cinque, a tre,
con e senza l’ex premier,
fra i ricatti dei campani
e i siluri degli Alfani,

fra i sondaggi e i tira e molla:
dentro, fuor, resta, barcolla.
E alla fin l’Immacolato
la sua sorte ha decretato:

“Cosentino è una zavorra.
Imputato per camorra
e in attesa di una cella,
dà un’immagine non bella

del partito agli elettori,
perciò dalle liste è fuori!”
Sottoscritto con la penna
dell’onesto Sor Tentenna.

Che rigore il Cavaliere!
Ma si venne poi a sapere
che a decidere il destino
di Nicola ‘o adamantino

fu Francesca, la morosa
che non si scordò che cosa
di lei scrisse Nick un dì
su facebook. Scrisse così:

“Una equivoca e sguaiata
bocchiniana scatenata,
una telecafoncella
civettuola, una donzella

portavoce di Bocchino,
Martusciello e Pomicino.
In politica è incapace,
ma può far quel che le piace

perché amica del premier!”
Or che gli anni sono tre
dall’orribile polpetta
è arrivata la vendetta

dell’amor dello statista:
Cosentino non è in lista.
Non fu il merito di Alfano
né il rigore del caimano,

non fu amor per la decenza
né un esame di coscienza,
ma il timore che Francesca
cali la saracinesca:

“O fai fuori il vil Nicola
od a letto sto da sola!”
Silvio sempre più arrapato
Cosentino ha liquidato!

blog MicroMega, 25 gennaio 2013

Top