Lo showman di Soresina

“Toninelli”, il demone del ministro lavora 18 ore per fare gaffe.
(il Fatto Quotidiano, 16 novembre 2018)
Il “vigile” Toninelli: l’uomo inadatto nel posto sbagliato.
(il Fatto Quotidiano, 20 novembre 2018)

Lo showman di Soresina

E’ il campione delle gaffe,
normal sembra e a un tratto…paff!
s’incasina il poveretto
nel dir ciò che non va detto,

fare ciò che non va fatto
o mostrar l’orrendo scatto
che lo manderà in rovina.
In provincia, a Soresina,

nel settantaquattro arriva,
due di agosto, fra gli evviva
del domestico pollaio,
il papà che è salumaio

e la casalinga mamma.
Vita piatta, senza fiamma,
da provincia maledetta,
un fratello, una villetta

e lontan sempre dall’ozio.
Dopo i compiti, il negozio.
Con la camiciola bianca
nel servire il babbo affianca

fra un salame e un cotechino,
un prosciutto e un certosino.
Paesan anticonformista,
porta ai polsi, ben in vista,

colorati braccialetti
come simboli perfetti
di agognata libertà.
Dopo la maturità

studia a Brescia da avvocato
però, appena laureato,
pensa di cambiar mestiere
e far il carabiniere,

ufficial di complemento.
Poi un altro cambiamento:
va a far l’assicuratore
con qualifica ispettore.

Matrimonio, figlio e figlia,
casa ch’è una meraviglia
con giardino e fiori rossi,
Golf usata e voti a Bossi.

Scopre Grillo, fa il ribelle
e diventa Cinque Stelle.
Agli inizi vita dura,
pochi voti si procura,

Toninelli è un diesel lento,
non arriva neanche a cento.
Non si arrende, ci riprova
e ancor meno voti trova.

Terza prova, è fortunato,
viene eletto deputato
pronto a aprir la scatoletta
della Camera in gran fretta.

Forte in legge elettorale,
ha uno scontro colossale
con il tosco fanfarone
che l’Italicum gli oppone,

poi portato a giusta morte
dai soloni della Corte.
Nel diciotto Toninelli
nuovamente fa sfracelli

ed è eletto senatore.
Da campion del buonumore
alle Infrastrutture va
suscitando ilarità.

Crolla il ponte Benetton?
Intervien col corazon
e ne immagina uno nuovo
come luogo di ritrovo

sul qual vivere, giocare,
fare shopping, passeggiare,
fare il ballo del tiptap.
Dice No! a Tav e Tap?

“Hanno effetti devastanti!”
ma gli scavi vanno avanti.
Le Olimpiadi? “A Torino!”
proclamò con l’Appendino

ma col Coni Malagò
a Milano le assegnò.
Parla di Guida Sicura
mentre appar senza cintura.

Vede il Brennero intasato
prima ancor che sia scavato.
“Mi prendete per il culo
ma lavoro come un mulo

nove giorni a settimana!”
per scolparsi si scalmana
mentre è in spiaggia, guarda caso,
crema Nivea fin sul naso,

con l’amabile Maruska
che perfino il sole offusca,
ma “Occhio vigile ed attento!”
da Belluno ad Agrigento.

Come chiudere il profilo
del patetico Danilo?
“Fin dal primo giorno in culla
Toninelli è un Toninulla!”

blog MicroMega, 26 novembre 2018

Ora e sempre Nazareno!

Ora e sempre Nazareno!

Aveva detto il fanfaron toscano
quando ha firmato il patto al Nazareno
con quel filibustiere del caimano
più o men così: “Italianostaisereno,

val solo per la legge elettorale
ed il Senato delle autonomie,
riforme per le qual sembra essenziale
riunire tutte le furfanterie”.

Da quel momento diavolo e acqua santa
han sviluppato i loro accordi loschi,
di là Verdini che le leggi schianta,
di qua la pavoncella Monna Boschi.

La legge elettorale sta nascendo,
pare un Porcellum dall’ecografia,
ma è travestita da maial stupendo
che un giorno finirà in salumeria

dalla Consulta fatto cotechini.
Sarà il Senato nuovo un’adunata
di cento nominati burattini,
incostituzionale maialata.

Il Nazareno è un pozzo senza fondo,
dopo uno schifo un altro ne vien fuori
di quello precedente ancor più immondo.
Ferma la legge contro i corruttori,

si stoppa quella sulla prescrizione.
Renzi, chirurgo plastico, darà
con la manina al Cavalier birbone
una parvenza di verginità,

ritornerà in politica il messere,
adamantino come l’uomo nero,
in Forza Italia reclutando schiere
di verginelle dal passato austero.

Escon dal Nazareno gli evasori
fra canti, balli, ole e acclamazioni,
continueranno ad ammassar tesori
alla faccia dei poveri coglioni.

Le ciance sul conflitto di interessi
e sullo schifo del falso in bilancio
han con il Nazareno fatto fessi
i tanti illusi ed hanno perso slancio.

L’articolo diciotto è sistemato,
il povero caimano per vent’anni
in tutte le maniere ci ha provato:
bastava un baby, vecchio barbagianni!

Ma Pittibimbo non ha ancor finito
di cedere ai voleri del caimano:
sul Colle non c’è più cul di granito,
ci vuol l’erede di Napolitano.

Col Nazareno al Colle salirà,
col beneplacito del Cavaliere,
un burattin che sempre “Si!” dirà
a chi sul trono lo farà sedere.

A questo punto Renzi abbandonato
da chi lo aveva scelto speranzoso,
rimarrà dai suoi servi circondato,
ma con un gruppo meno numeroso.

Matteo farà una nuova maggioranza
dicendo a Silvio: “Alzati e cammina!”,
del bunga bunga tornerà l’usanza
e Monna Boschi si farà Olgettina.

blog MicroMega, 25 gennaio 2015

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