Il Tafazzi di Bettola

Mps, Monti e Bersani ai ferri corti. “Il Pd c’entra”. “Solo ora trova i difetti”.
(la Repubblica, 26 gennaio 2013)
L’allarme dei democratici. “Ora tutto è più difficile, c’è chi non vuole farci vincere”.
La preoccupazione del segretario.
(ibidem)
Monti: “Possibile il dialogo col Pdl, ma deve liberarsi di Berlusconi”.
(ibidem)
La paura del Cavaliere per il dopo voto. “Il Professore vuole provocare una scissione”.
(ibidem)
Monti scarica tutta la colpa del caso Monte dei Paschi sul Pd.
(il Fatto Quotidiano, 26 gennaio 2013)

Il Tafazzi di Bettola

Forse in crisi da sondaggi,
Monti, saggio fra i più saggi,
ogni giorno va all’attacco
del Pd per fargli il pacco

di una mutila vittoria.
Or la mena con la storia
dei legam, non certo laschi,
che fan del Monte dei Paschi

la pastura del Pd.
Pierluigi lo smentì,
ma il premiér ci andò giù duro:
“Il Pd c’entra, sicuro!”

Tutto al fin di sputtanare
chi fu ieri suo compare
nel vessare i poveretti,
i precari, i non protetti,

chi è malato, chi lavora,
chi ha una piccola dimora.
Giunse a dir che servi e ancelle
che stan dentro il Pdl

son politici assai buoni
senza Silvio Berlusconi
e Camusso più Fassina
del Pd son la rovina.

Il disegno è molto chiaro:
il tecnocrate magliaro
vuol spaccare i due partiti
e assemblare gli infiniti

baciapile che vi stanno
che, per cominciar, faranno
una Grande Koalizione.
Poi vedremo la creazione

del partito-novità:
un miracolo e… voilà!,
la Democrazia cristiana.
Pierluigi si scalmana:

“Fino a quando gli servì
apprezzò sempre il Pd.
Ora è pieno di difetti,
uno dei peggior soggetti”.

Pierluigi, il credulone,
nel vedere che il marpione
si prepara a bidonarlo,
sarà vittima di un tarlo

che gli rosica il cervello:
“Segretario, che macello
nel lasciar perdere Ingroia!”
E ora è tardi, porca troia!

blog MicroMega, 31 gennaio 2013

Er federal de Anagni

Cerimonie, monsignori e giovani russe. Batman, il ciociaro alla scuola di Berlusconi.
La foto-story di Fiorito, così ha costruito la sua immagine.
(la Repubblica, 26 settembre 2012)

Er federal de Anagni

Una storia italiana fu l’inizio,
con duecentocinquanta Berlusconi
scelti da Bondi per lo sposalizio
di Silvio con milion di creduloni.

Purtroppo quei minchioni l’han sposato
preparandosi la futura bara
che infine li ha ridotti in questo stato.
Fiorito, con la sua storia ciociara,

il Rapporto alla città di Anagni,
al turpe precedente si ispirò
per arrivare ai truffaldin guadagni
sui qual la Polverini mai fiatò.

Qui balla come un orso con l’anziana,
là gorgheggia con una man sul cuore,
qui toglie il tappo ad una damigiana,
là sbava pio con un monsignore.

Eccolo dello scuolabus autista
o che accetta in regalo una canotta
od in tenuta da motociclista
od a San Pietro in testa ad una frotta

di pellegrin da primo cittadino.
Qui taglia torte, là regala uova,
qui è sorridente assaggiator di vino,
là dell’inquinamento fa la prova.

Un dì con Albertazzi o con Sodano,
un dì con la Lecciso o con Battiato,
qui con i Fichi d’India e Califano
là vien con Uto Ughi immortalato.

Da un cardinale prende l’ostia santa,
fa al megafono la rivoluzione,
qui cineoperatore si millanta,
là fa l’ok mostrando il pollicione.

Coi donator di sangue qui si attarda,
là lo vedi col sigaraccio in bocca,
qui la bella città fiorita guarda,
là c’è una troia russa che lo tocca.

Così facendo er federal de Anagni
alla regione ricco diventò:
“Faccio politica purché se magni!”
e Polverini polvere tornò.

26 settembre 2012

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