Re Mida non abita più qui

izneR oettaM.
(il Fatto Quotidiano, 4 novembre 2014)
“Il patto del Nazareno sta scricchiolando”. Renzi apre a M5S e Lega.
(la Repubblica, 7 novembre 2014)
Capodanno, l’ultimo discorso per colpa di Renzi, B. e Clio.
(la Repubblica, 9 novembre 2014)
Renzi, ultimatum a Berlusconi.
(la Repubblica, 10 novembre 2014)
Berlusconi alla resa dei conti con Fitto.
(ibidem)
La Ue avverte l’Italia: pronti alla procedura.
(ibidem)

Re Mida non abita più qui

Com’è cambiato il tosco fanfarone
da quando trasformava tutto in oro
quel che toccava col suo far gigione
e far Re Mida era il suo lavoro.

La trasparenza e la democrazia
promise con estrema sicurezza,
la partecipazion, la pulizia
ci garantì con massima certezza.

“Sol colpa mia sarà se falliremo!
Se non avremo buoni risultati
me ne ritorno a casa…Li otterremo!”
Soltanto nove mesi son passati

e lo statista, ormai fatto macchietta,
ogni giorno moltiplica i nemici,
combina quanto ha combinato Letta
e i dì di Monti fa sembrar felici.

Promesse al vento, logorrea smodata,
rancorosa arroganza, tanti flop,
buchi nell’acqua, slogan a cascata
ed una delusione giunta al top.

Dopo il grande trionfo nell’Europa,
con meno voti d’un Walter perdente,
pur se ogni dì col quarantun si dopa
si fa tanti nemici incautamente:

costituzionalisti, sindacati,
mezzo Pd, tutti i lavoratori,
senator, Della Valle, magistrati.
A suo favore son gli imprenditori,

Marchionne in testa, il caiman, Verdini
le giovani leopolde, i suoi lacché,
coi loro manganelli i celerini
nonché Napolitano, nostro Re.

Governa come governò Benito
con il Porcellum che gli dà una forza
come avesse ottenuto un plebiscito,
ma in verità è solo una scamorza.

Malgrado le fiducie ed i decreti
da approvare che piaccia o che non piaccia,
nonostante i ricatti consueti
dei servitor: “Occhio, il Pd ti caccia!”,

sta in piedi con l’aiuto del caimano,
per il momento ancora un delinquente
nonché del senza quid Angelo Alfano
che si finge di Silvio concorrente.

Or le cose si stanno complicando:
il semestre europeo sta per finire,
ma, malgrado l’impegno memorando
di cambiar tutto quanto, si può dire

che il fiorentin non ha cambiato niente
e vive col terror che all’improvviso
dall’Europa gli arrivi un gran fendente
che metta in luce i trucchi del Narciso.

Il caimano, compagno di merende,
sta purtroppo invecchiando a vista d’occhio
e le sberle che in Forza Italia prende
minacciano l’accordo con Pinocchio.

Il suo sponsor che siede al Quirinale
sembra ormai logorato dall’attesa
di riforme e di legge elettorale
e dalla tarda età che assai gli pesa.

L’eroismo del suo doppio mandato
a quanto par non è servito a nulla
e dopo Monti e Letta l’han fregato
il bullo Renzi con Boschi, la bulla.

Meglio fare i bagagli e traslocare,
prima che tutto crolli intorno a lui,
con l’adorata Clio in riva al mare.
Ritorneranno dunque i tempi bui

od allo specchio Renzi si dirà:
“L’uomo solo al comando, ahimè, falli?”
Fra gli schiamazzi dei quaraquaquà
lontan si sente già qualche cri cri.

blog MicroMega, 10 novembre 2014

Dopo il boom sento un cri cri

Gli insulti e gli esorcismi di chi aveva capito tutto.
(il Fatto Quotidiano, 26 febbraio 2013)
Gli ingrillati.
(il Fatto Quotidiano, 28 febbraio 2013)

Dopo il boom sento un cri cri

Del caimano nei vent’anni
dei politicanti i danni
han raggiunto un tal livello
che un politico novello,

nato attore, si conquista
la patente di statista.
Insultato fino a ieri
con epiteti severi:

Stercorario scarabeo.
Demagogo, un antiebreo.
Stalin, Duce, affamatore.
Rosicon, ladro, impostore.

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