E’ Renzi il quid di Alfano

Elogio di Angelino. Un genio che noi non abbiamo capito.
(il Fatto Quotidiano, 7 novembre 2015)

E’ Renzi il quid di Alfano

Sbaglia il senator Mineo
a affermare che Matteo
è diretto da una donna,
in passato la Madonna

del presepio a Laterina
e al voler di lei si inchina
per far tutto quel che vuole.
Smentir Corradino duole,

ma a dirigere il toscano,
chi l’avrebbe detto?…è Alfano
che con pillole al selenio
pare diventato un genio

che manovra il fiorentino
come fosse un burattino.
Prima di salire in tolda
Renzi disse alla Leopolda:

“Stop al Ponte sullo Stretto,
banda larga, lo prometto!
I quattrin son per la scuola,
non del Ponte per la fola”.

Disse Alfano: “Voglio il Ponte!”,
lesto il guitto rodomonte:
“Certo, il Ponte si farà
e l’Italia abbellirà!”

“Mille euro di contanti
sono veramente tanti,
passeremo a cinquecento!”
disse il giovane portento

in passato alle primarie.
Or le norme finanziarie
par li portino a tremila
con la solita trafila:

Angelino vuol così
e Matteo dice di sì.
Disse il siculo picciotto:
“Via l’articolo diciotto,
è una follia!”
Dopo un primo no il messia
disse sì come di rito
e il diciotto fu abolito.

Il campion dei fanfaroni
da quel dì calò i calzoni
diventando very speed
di Angelino Alfano il quid.

Sì al pagar gli affitti in nero,
cali l’Imu per l’impero
dei padroni di castelli
e di immobiliar gioielli

e ostruzione battagliera
a chi nei diritti spera
di gay e coppie di fatto.
Di Angelino ogni ricatto

per Matteo diventa legge,
ringhia il cane, bela il gregge.
Un partito di indagati,
di prescritti, di imputati

che val circa il due per cento
sta portando a compimento,
man di Alfano e Renzi arnese,
la rovina del Paese.

blog MicroMega, 10 novembre 2015

Lo chiamavano il Bomba…

Vota la balla dell’anno.
(il Fatto Quotidiano, 30 dicembre 2014)
La buccia del Banana.
(il Fatto Quotidiano, 6 gennaio 2015)
Il legale del caimano ammette: “3% segnale per il Quirinale”.
(ibidem)

Lo chiamavano il Bomba…

Un promemoria sulle gran bugie
che in pochi mesi ha raccontato il Bomba
per chi fosse soggetto ad amnesie
od abbia l’acufene che rimbomba.

“L’Articolo diciotto è un non problema
poiché coinvolge sol poche persone”,
ma del Jobs Act divenne poi l’emblema
poiché Renzi è la voce del padrone.

“La crescita del Pil non vuol dir niente
per la vita di tutti gli italiani,
ma dico zero otto e son prudente,
visto che noi non siamo ciarlatani”.

A meno zero quattro è poi finito…
“I conti pubblici? Niente problemi!”
Ottomiliardi al mese è poi salito
il debito di Renzi coi sistemi.

“La legge elettorale ormai è fatta
ed a settembre passerà al Senato”,
ma con la minoranza ancora tratta
e in Forza Italia, ahimè, Fitto è in agguato.

Se tutto gli va ben passa a gennaio
ed alla Camera tornar dovrà.
A Saviano ha promesso il parolaio:
“Nella lotta alla criminalità

non soltanto saremo più incisivi,
ma vi coinvolgerem pure la Ue
poiché i mafiosi sono ovunque attivi”.
Parole sol, non fece nulla, ahimé,

e con la Ue non ne ha neppur parlato.
“Darò gli ottanta euro all’incapiente,
alla partita Iva e al pensionato
poiché io sono un tipo che non mente”.

Ma poi se n’è scordato il giovanotto
confermando la fama del bugiardo.
“A settembre ripresa con il botto!
Arriva, arriva, pure se in ritardo…”.

Niente ripresa, ancora recessione.
“Faremo un Codice per il lavoro
entro otto mesi e nell’occasione
dentro il Jobs Act metterò un tesoro:

il minimo salario garantito”.
Né dell’un né dell’altro c’è una traccia,
il fanfarone ha preso lo spartito
e bellamente ne ha fatto cartaccia.

“Spending review, pur senza Cottarelli
per risparmiare almen venti miliardi,
tagli mirati, senza far sfracelli
e non lineari, cose da bastardi”.

La conclusion? Otto miliardi scarsi,
alle Region ed agli Enti locali
i tagli lineàr sono comparsi
e ai Ministeri tagli marginali.

“In cento giorni per le union civili
uscirà del governo una proposta,
anche se a destra sono tutti ostili.
Al modello tedesco nulla osta”.

Trecento giorni sono ormai passati
ma le proposte non si sono viste,
continuano a aspettarle i non sposati
mentre il ciarlon fa slalom sulle piste.

E infin la ciliegina sulla torta:
“Col fisco farem guerra agli evasori
finché questa vergogna sarà morta!”
E a Natale un decreto salta fuori

che fa di Berlusconi un illibato,
un uomo casto, puro ed innocente
che mai non ha commesso alcun reato.
Un premier disattento o connivente?

Com’è come non è questo figuro
è indegno del governo di un Paese
il qual non può affidare il suo futuro
a chi per il sedere tutti prese.

blog MicroMega, 7 gennaio 2015

Il ducetto del Valdarno

L’intervista a Massimo Cacciari.
“Matteo abbatte i simboli della socialdemocrazia per sedurre il centrodestra col Partito della Nazione”.
“Il premier agita bandiere ideologiche e di fatto allontana le due anime del Pd.
Una scissione? Non la teme e, forse, sotto sotto, la desidera”.
(la Repubblica, 28 ottobre 2014)

Il ducetto del Valdarno

Dove ci porta il guitto fiorentino
la cui arroganza tutti i giorni sale?
Nessun si oppone a questo birichino?
Da dove nasce questo flop ferale?

S’iniziò con l’arrivo del Pd,
la sventura all’origine di tutto,
alla qual tutti quanti han detto sì
sperando in un successo che fu un lutto.

La somma di due cose sgangherate
decisa da due squallide assemblee
ha dato due metà ben separate,
senza la nascita di nuove idee.

Non possono Leopolda e San Giovanni
contribuire ad un comun futuro,
ne è ben convinto l’uomo degli inganni
che fra le due entità eleva un muro.

L’attacco sull’Articolo diciotto
e la polemica sul posto fisso
sono i temi che adopra il ragazzotto
che vuole andar verso un partito scisso.

Ha già capito il tosco furbacchione
che sol da reduci è ostacolato,
poiché gli oppositor sono persone
che sanno vivere sol di passato.

Se fanno una scissione dove vanno?
Rifan Rifondazione comunista?
Con Vendola conquistan qualche scranno?
Fan di D’Alema un giovane statista?

Abolire l’Articolo diciotto
è solo un’ideologica bandiera
che Renzi vuole sventolare sotto
il naso della rottamata schiera.

Il posto a tempo indeterminato,
come lui dice, non esisté più?
Quasi vanta di averlo lui levato
e non il Capital che fa cucù!

Demolir la socialdemocrazia
gli serve per entrar nel centrodestra,
un po’ di rottamati cacciar via,
come fa coi cattivi la maestra,

e aprir la strada al Team della Nazione
E’ bieco populismo arraffa voti
che rende egemone un fanfarone
che vuole intorno a sé solo i devoti.

Renzi si espande in quel deserto spazio
che la vecchia socialdemocrazia,
un cattocomunismo ormai da strazio
ed un berlusconismo in agonia

hanno lasciato tutto al vincitore.
Ma il Team della Nazione che cos’è?
Segnale di democrazia che muore,
contraddizione in termini perché

se un partito diventa nazionale,
essendo l’unico, si fa iattura
e chi organizza il gioco è un criminale
che un ruol da dittatore si procura.

Nessun timor per questa triste fine?
Che di Benito dopo i tempi foschi
e dopo Berlusconi e le Olgettine
arrivi Renzi con Madonna Boschi?

blog MicroMega, 3 novembre 2014

Top