San Matteo (Gre)Goretti

Caso Gregoretti, Salvini si manda a processo da solo.
(la Repubblica, 21 gennaio 2020)
Contrordine leghista: basta salsicce, si digiuna.
Dopo anni di tweet gastronomici, il leader chiede ai suoi lo sciopero della fame.
(ibidem)
“Il referendum è l’Emilia e vincerò”. L’ex ministro finge di esultare.
(ibidem)
Nave Gregoretti. Prima si paragona a Pellico, poi in giunta si fa votare contro dai leghisti e chiede di digiunare per lui.
(il Fatto Quotidiano, 21 gennaio 2020)
Comica finale: digiuno per Salvini a processo.
(ibidem)

San Matteo (Gre)Goretti

Il leghista demagogo
liberarci vuol dal giogo
del Pd e dei Cinque Stelle
e fa mille passerelle

con il ghigno abituale
in campagna elettorale
per narrar le mirabilia
che procurerà all’Emilia

la vittoria della Lega.
Lo spregevole stratega
sfrutta il caso Gregoretti
con i suoi sistemi abietti.

Visto che i piddin fifoni
solo dopo le elezioni
voglion che l’immunità
gli sia tolta, lui che fa

per far il perseguitato?
Dalla giunta del Senato
vuol per sé voto contrario.
Ottenuto il suo Calvario,

fa il teatrino consueto.
San Giovanni in Persiceto,
dopo i selfie, in drogheria
fa un’ignobile omelia:

“Da politico specchiato
chiedo d’esser processato
quanto prima, presto, adesso!
Il reato che ho commesso?

Ventidue navi fermai
con migranti e marinai
per difender la Nazione!
Son colpevole? In prigione

come un vero criminale
mi spedisca un tribunale
dai sistemi polizieschi:
come Pellico e Guareschi.

Ma che il tribunal sia immenso
perché con amore intenso
tutto il popolo italiano
sarà col suo Capitano!”

“Con appello sulla rete
ai legal direm: “Correte
a sfidare i magistrati!”
Centinaia di avvocati

formeran gridando Evviva!
la difesa collettiva”.
“Se finisco a San Vittore
perché ho fatto il difensore

dei confin della Nazione
io vi aspetterò in prigione
con le arance e il vostro affetto:
sarò un martire perfetto!

Però prima al voto andremo
e in Emilia vinceremo
proprio come nel certame
fra Repubblica e Reame!”

Alla fine il vil tribuno
chiede un giorno di digiuno
per reagir contro il processo
che ha voluto per se stesso:

hashtag per tutti i cretini
#adigiunopersalvini
ed abboccano a milioni
gli affamati crapuloni.

Addio a scampi, cozze, orata,
cacio e pepe, caponata,
arancini col ragù!
Addio a speck, tiramisù,

pecorin sardo, pastiera!
Addio a pizza di Matera,
strascinati di Lucania,
mozzarelle di Campania,

agnolotti e sagrantino,
pasta burro e pecorino,
yogurt con melissa e miel!
Addio a Pantagruel!

Cosa dir di un tal pagliaccio?
Manca man sul destro braccio,
ecco il gesto dell’ombrello:
è un giudizio senza appello!

blog MicroMega, 24 gennaio 2020

Il caso umano di babbo Tiziano

“Io denunciato per il mutuo a babbo Renzi”. Il consigliere fece un esposto in Procura.
Querelato dal padre di Lotti che concesse il mutuo.
(il Fatto Quotidiano, 16 febbraio 2017)
Il babbo di Renzi è indagato a Roma. Caso Consip. “Traffico di influenze illecite”.
(il Fatto Quotidiano, 17 febbraio 2017)
I pizzini che inguaiano papà Renzi e il suo amico.
(il Fatto Quotidiano, 18 febbraio 2017)

Il caso umano di babbo Tiziano

Col caso della Consip che s’ingrossa
babbo Tiziano sembra nei pasticci
e corre il rischio di scavar la fossa
a Matteuccio immerso nei bisticci
con chi ancor vuol cantar Bandiera rossa
e con i democristi fa i capricci.
Nel silenzio assordante dei giornali,
sempre impegnati contro i criminali

dei Cinque Stelle ed i loro sodali,
aspettando le azion dei magistrati,
parliamo dei trascorsi celestiali
di chi, sembrando il re degli sfigati,
possiede delle doti eccezionali
nell’equilibrio fra leggi e reati.
Grazie al cognato comunicatore,
Tiziano è diventato imprenditore

e di giornali fa il distributore.
Socio in affari è Matteo, il figliolo,
il qual nella Provincia si fa onore
e, Presidente diventato al volo,
cede le quote al proprio genitore,
diventando impiegato: non è dolo,
ma il suo babbo risparmia i contributi
che son dalla Provincia sostenuti.

Tutto legal, ma: “Stil, tanti saluti!”
Sono infiniti i trucchi del papà:
decide la Regione degli aiuti
con dei finanziamenti a società
gestite dalle donne? In due minuti
babbo Tiziano dal notaio va
e vende a moglie e figlie le sue quote.
Da Lotti padre poi lesto riscuote

del mutuo regional le banconote,
grazie alla garanzia della Regione.
Poi non si sa per quali strade ignote
vien Luca Lotti assunto dal ciarlone
fra coloro che fan girar le ruote
col culo sulle provincial poltrone.
Ottenuti i quattrin per le signore,
pensa bene l’astuto genitore

di diventar di nuovo imprenditore
e ricompra l’azienda di famiglia,
tradendo il patto col finanziatore.
Con i quattrin succede un parapiglia,
forse il padron ha fatto qualche errore,
forse qualcuno ha fatto gozzoviglia
e l’azienda va male, non ci piove.
I creditori spuntan da ogni dove,

ma ormai i quattrin sono finiti altrove.
Purtroppo alle scadenze stabilite
scadon le rate, ma nessun si muove
per pagare le somme pattuite.
Chi ha fatto credito non si commuove
e la Regione che le ha garantite
è costretta a sborsare la palanca
per rimborsare il prestito alla banca,

mentre, sul braccio destro mano manca,
Tiziano ci fa il gesto dell’ombrello:
con i nostri quattrin l’ha fatta franca.
Ma c’è di più: il consiglier modello
che carta e penna furibondo abbranca
per fare alla Giustizia un giusto appello
è stato prontamente querelato.
Babbo Tiziano è puro ed illibato.

blog MicroMega, 23 febbraio 2017

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