Il Rosatellum

Futuro della sinistra. Insieme o contro il Pd? Hanno distrutto i nostri valori.
(il Fatto Quotidiano, 3 ottobre 2017)
Solo il proporzionale ridà voce ai cittadini e dignità alla Camera.
(il Fatto Quotidiano, 4 ottobre 2017)
Legge elettorale, arriva la fiducia. M5S e Mdp in piazza: atto eversivo.
(la Repubblica, 11 ottobre 2017)
Un colpo di mano.
(ibidem)
Ecco il golpe del Rosatellum: Renzi sequestra la Camera.
(il Fatto Quotidiano, 11 ottobre 2017)

Il Rosatellum

Le elezioni vanno in rampa
e il dibattito divampa:
“La sinistra di Bersani
fa del male agli italiani

con la sua guerra al Pd,
poiché nel fare così
farà vincere le destre”,
sbraiterà per un semestre

chi vuol sia stabilità
che governabilità.
Fra le destre adesso c’è
anche Renzi coi lacchè,

oltre a Silvio con Salvini
e alla banda dei grillini.
Un partito sgangherato
da due debolezze nato,

i compagni e i genuflessi,
il boy scout versione Messi
trasformò di frana in frana
in Democrazia cristiana

senza, ahimè, quella cultura
né la sua sinistra dura.
Rottamò non sol persone,
ma della Costituzione

i principi fondativi
e più significativi.
Via i diritti del lavoro,
intangibile tesoro

conquistato duramente.
Via difesa dell’ambiente.
Stop ai beni culturali,
fatti oggetti commerciali.

Alt alla pubblica scuola,
della serva la figliola
a favor della privata.
Buona scuola l’ha chiamata!

Con Minniti è l’altolà
alla solidarietà
fra gli applausi e le ovazioni
dei sodal della Meloni

e di quelli di Salvini.
No ai diritti dei bambini
dei migranti: son mariuoli,
perciò bando allo ius soli.

Dopo aver distrutto tutto,
il toscano farabutto
or s’accinge a fare male
pur la legge elettorale

che dovrà, in un baleno:
far di Silvio il capo osceno
di quel centrodestra orrendo
che il caiman sta rifacendo

con i suoi vecchi devoti.
Far avere tanti voti
ai leghisti del padano.
Salvar la cadrega a Alfano.

Distaccare Pisapia
da Bersani e compagnia
e inglobarlo nel Pd.
Ed infine fare sì

che Matteo Renzi rottami
gli avversari interni infami.
Con il Rosatellum questo
sarà fatto in toto e il resto

seguirà: l’inciucio è pronto,
la democrazia è al tramonto.
Perciò far guerra al Pd
è soltanto l’abbiccì

per un vivere civile
fuor da un mondo in renzian stile.
Lo sappiam: non serve a un cazzo
far la guerra all’intrallazzo,

basta un voto di fiducia
et voilà, la casta inciucia.
Però niente esitazioni:
meglio pochi che coglioni!

blog MicroMega, 13 ottobre 2017

Bello ciao

Perché Napolitano ha già deciso di lasciare il Colle alla fine dell’anno.
(la Repubblica, 8 novembre 2014)
Via alla battaglia del Quirinale.
(la Repubblica, 9 novembre 2014)
Emanuele Macaluso: “Non gli si possono chiedere altri sacrifici”.
(ibidem)
Re Giorgio saluta.
(il Fatto Quotidiano, 9 novembre 2014)
Napolitano: “Dimissioni? I limiti del mandato erano noti”.
(la Repubblica, 10 novembre 2014)
Smetto quando voglio.
(il Fatto Quotidiano, 11 novembre 2014)
Dimesso a metà, così il Colle ricompatta i “Nazareni”.
(ibidem)
Italicum. Il premier: “Sì definitivo a marzo, così potrò chiedere a Napolitano di restare”:
(la Repubblica, 13 novembre 2014)
Berlusconi: Ho salvato la faccia e l’unità del partito. Con il Pd dirò la mia anche sul Quirinale”.
(ibidem)

Bello ciao

Viviamo in un Paese sfortunato
che è sempre stato oggetto di iatture,
così è avvenuto spesso nel passato,
così avverrà pur nelle età future.

Terremoti, barbariche invasioni,
inondazioni, frane, pestilenze,
governi Renzi, Letta e Berlusconi,
crolli, attentati, ignobili eminenze,

guerre civili, economia in rovina,
leggi razziali, mafia, dittatori…,
ma una nuova disgrazia si avvicina,
capace di ferire i nostri cuori:

le dimissioni di Napolitano.
Si sa che quanto prima le darà,
che il triste giorno ormai non è lontano,
ma il non sapere quando è crudeltà.

Ne parlano i giornali di ogni parte
ed i commentator di ogni colore,
gli amici suoi ed i marzian su Marte,
ma il Presidente va al rallentatore.

“Non abbiam proprio nulla da smentire
e nulla c’è neppur da confermare.
L’ultima decisione spetta al Sire!”,
inutile piantar tante cagnare.

Restare ancor sul trono è faticoso,
ma l’andarsene senza risultato
avrebbe ahimè un effetto disastroso
sulla storia del Capo dello Stato.

Chi fa il padrone dell’esecutivo,
del Parlamento e del Csm,
chi coi suoi moniti è sempre attivo,
chi fa e disfa governi lemme lemme,

chi detta legge sia sulle riforme
che sulla nuova legge elettorale,
chi ha imbalsamato questo inciucio enorme
fra il caiman, per sentenza criminale

e il giovane arrogante ch’è il suo erede,
chi fa il monarca e non il presidente,
a quanto pare proprio non si chiede
se il suo preannuncio, chiaro ma silente,

non sia dannoso assai per il Paese.
Ogni azione politica è legata
a questa decision del vecchio arnese
e la Costituzion viene violata.

Non è che il Presidente stia aspettando
un qualche risultato purchessia,
anche il più misero, il più nefando,
per finger da vincente di andar via?

Non è che stia cercando, zitto zitto,
il degno successore di se stesso
il quale, condannando ogni conflitto,
eternerà l’inciucio che c’è adesso?

A noi può già bastare quanto ha fatto,
la generosità del suo ritorno
nonché del Nazaren l’orrendo patto
e non vediamo l’ora arrivi il giorno

in cui potremo dir con deferenza:
“La ringraziamo, egregio Presidente,
per questi nove anni, una presenza
che non rimpiangeremo certamente!”

blog MicroMega, 21 novembre 2014

Casella zero

Angelino Alfano. “L’articolo 18 va abolito entro la fine di agosto, è solo un totem anni 70.
Servono atti straordinari.
(la Repubblica, 11 agosto 2014)
Alfano fa il Tavecchio: “Spiagge, basta vu cumprà!”
(il Fatto Quotidiano, 12 agosto 2014)
Aule a pezzi. “I soldi promessi dal governo? Mai visti”.
(ibidem)
Caro Renzi, l’Italia va disincagliata dalle secche della crisi.
(la Repubblica, 13 agosto 2014)
Expo, il ministro apre al trasloco dei Bronzi. “Deciderà un pool di super esperti”.
(la Repubblica, 18 agosto 2014)
Pensioni nel mirino, ma salve sotto i 2000 euro.
(ibidem)

Casella zero

Per evasion fiscal siam terzi al mondo,
peggio di noi sol Messico e Turchia,
grazie a uno Stato sempre tremebondo
nel curare la grave malattia.

Per libertà di stampa siam finiti
terzultimi in Europa, nientemeno,
nonché nel mondo con Burkina e Haiti.
Il suolo consumiamo senza freno,

ben più del doppio della media Ue,
mentre non investiam nella cultura,
dell’Europa i più avari di dané.
Quarantatre per cento è addirittura

la disoccupazione giovanile,
della Germania cinque volte tanto.
La fuga dei cervelli è in grande stile
e nessun mostra il minimo rimpianto

per quanto abbiamo speso in formazione.
Per la ricerca siamo sotto zero
e le Università fan compassione.
Le imprese son bottin dello straniero

che vien dal Medioriente, dalla Cina,
dal Sudamerica, dalla Corea.
Per corruzion l’Italia è birichina
e dei peggiori abbiamo la nomea

con Bulgaria, Namibia, Grecia e Ruanda
e sessanta miliardi sgraffignati.
L’ingiustizia sociale è ormai nefanda
e dei politici si son stufati

metà italian che al voto fan cucù.
La crescita del Pil è un’illusione,
è il debito che sal sempre di più
come fa la fiscale imposizione.

La crisi dell’Italia sembra tale
che servirebbero riforme vere
e non la truffa costituzionale
concordata fra Renzi e il Cavaliere.

Se son riforme questo neo Senato,
una nuova porcata calderola,
l’eterno inciucio col pregiudicato,
e una falsa elemosina alla scuola,

se son riforme quella alla Giustizia,
fatta sotto il ricatto del caimano
e le cazzate dette con dovizia
dal morto che cammina, Angelo Alfano,

se son riforme i tagli ai pensionati,
gli ottanta euro con un pagherò,
la presa per il cul degli esodati
e i bronzi di Riace per l’Expo,

nell’eterno italian gioco dell’oca
grazie al toscano ciarlatan nocchiero
che solo a ciance le riforme invoca,
siam ripiombati alla casella zero!

19 agosto 2014

Nota. Il sito di MicroMega è in vacanza

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