Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra

Appelli & coltelli, il risiko furbetto della “sinistra unita”.
(il Fatto Quotidiano, 17 giugno 2017)
“Basta divisioni, faccio il Vinavil. Renzi e Letta tornino a parlarsi”. Prodi, l’ex premier: “Dobbiamo ricomporre le micidiali rotture personali se vogliamo fare il bene del paese”.
(la Repubblica, 19 giugno 2017)
La sinistra del 16%? Una cacofonia di ego
(il Fatto Quotidiano, 22 giugno 2017)

Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra

Nel milieu politicante
le sinistre sono tante,
microscopiche, nemiche,
nate da fratture antiche,

ciascheduna ben convinta
d’esser l’unica non finta
e di avere la ricetta
che di offrire le permetta

la sinistra, quella vera,
non un sogno, una chimera
che nessun sa dove sia,
senza civico né via.

Ogni tanto appare in scena
qualchedun che si scatena
con l’idea, sempre fallita,
di far la sinistra unita.

Questa volta quel messia
è Giuliano Pisapia.
Ha un peccato originale:
il Sì! costituzionale

al disastro che i due toschi,
il ducetto e monna Boschi,
han proposto e che col voto
popolare è andato a vuoto.

Questo infausto precedente
non gli dà, ahimè, la patente
di garante in un sistema
dove è Renzi il gran problema.

Parte infatti male assai
certo che il boy scout ormai
la lezion abbia imparato,
ma Matteo non è cambiato,

condividere il potere
non è affatto il suo mestiere
ed in più è vendicativo
e vuol un Bersani privo

pur dell’aria che respira.
Chi li vuole insiem delira.
Il messia ci vuol provare
ed è tutto un riesumare.

A partir da Mortadella
che ritorna in passerella
in funzion di vinavil
col suo sacrestano stil.

Torna in campo pure Letta,
il qual dietro l’etichetta
dell’esimio professore
cela un debole liquore

che per bassa gradazione
non inebria il fanfarone
da sei Coca Cola al giorno.
I cespugli tutto intorno,

di sinistra al pedigree,
litigan tre volte al dì,
ventun volte a settimana,
pieni di voltagabbana

inclin a cambiar bottega
pur di avere una cadrega
che il futuro gli assicuri.
Nel riunir questi figuri

in un unico partito
hanno in tanti già fallito.
Fallirà pur Pisapia
che in più trova sulla via

l’handicap che lo sbalestra:
il Pd di Renzi è destra.
La sinistra è un’altra cosa,
pur nella versione rosa

cui Giulian vuole arrivare.
Per il fiorentin giullare
la sinistra è Berlusconi.
Gli altri fuori dai coglioni.

blog MicroMega, 23 giugno 2017

Voto a Credulonia

Crisafulli, il ras di Enna pronto a tornare in sella.
(il Fatto Quotidiano, 24 marzo 2015)
Michele Emiliano. “Il codice etico fa acqua. Ma De Luca va bene”.
(il Fatto Quotidiano, 8 aprile 2015)
“Burocrati” e “Pagliacci”. Ladylike tiene lo stipendio.
(il Fatto Quotidiano, 15 aprile 2015)
Agrigento, così forzisti e Dem si scambiano i candidati sindaco.
(la Repubblica, 16 aprile 2015)
Alluvione sul Pd: Paita ora è indagata a Genova.
(il Fatto Quotidiano, 16 aprile 2015)
Liguria, Bagnasco e Lotti benedicono la Paita per Renzi.
(il Fatto Quotidiano, 17 aprile 2015)

Voto a Credulonia

Il voto nei Comuni e alle Regioni
si sta rapidamente avvicinando
ed il prode Matteo con i suoi cloni
per un nuovo trionfo sta operando.

Per esser più vicini al territorio
vengon dalle primarie i candidati
e nel Pd parrebbe obbligatorio
lo sceglier fra inquisiti, condannati,

parolai, vecchie glorie, ras potenti,
voltagabbana, grandi trafficoni,
gente che sa sfruttare tutti i venti
per aver tanti voti alle elezioni.

In Liguria la Paita n’è l’esempio:
indagata per l’ultimo disastro
che di Genova a ottobre ha fatto scempio,
espression di un inciucio che è l’incastro

degli interessi di sinistra e destra
da erede in tutto degna di Burlando,
in primarie truccate gran maestra
e pasionaria di chi sta al comando

spacciandosi per grande innovatore.
In Campania è De Luca il candidato,
delle primarie super vincitore.
In primo grado è stato condannato

per abuso d’ufficio ed al marpione,
a causa delle legge Severino,
sarebbero vietate le poltrone.
Soffre l’inferno il guitto fiorentino

che per vincere ovunque sempre smania:
fotter la legge e dopo si vedrà
oppur cacciarlo e perder la Campania?
Ma per cacciarlo via come si fa?

In Veneto c’è ladylike Moretti,
un’altra insopportabile fanciulla
con trucco, linea, peso e andar perfetti
e nel giro di chi in Renzi si annulla.

E’ pronta a rinunciare a mezza paga,
ma se le dicon: “Ecco, firma qui!”
rimanda tutto ad una legge vaga
da presentar per conto del Pd.

E’ la Sicilia una Region speciale,
ma non soltanto per il suo statuto:
perché in ogni battaglia elettorale
a vincere è lo schifo più assoluto.

Ed il Pd non ne risulta esente…
Ad Enna il ras Mirello Crisafulli,
da Bersani cacciato ignobilmente
per abuso d’ufficio e per trastulli

con amici dal dubbio pedigree,
vuol fare il sindaco e con dileggio
a chi non vuol dice più o men così:
“Ad Enna vincerei pur col sorteggio…”.

Ma han fatto anche di peggio ad Agrigento:
alle primarie del Pd ha trionfato
di Forza Italia un ottimo elemento,
tal Silvio Alessi il quale ha dichiarato:

“In città non esiste Cosa Nostra,
abbiam sol microcriminalità!”
Cazziato per l’inciucio messo in mostra
con disinvolta temerarietà,

cacciato Alessi, a sindaco il Pd
ha scelto tal Calogero Firetto,
un ottimo politico Udc
che è di Angelino Alfano il prediletto.

Che il Pd di sinistra sia un partito
è la bugia più grande ed evidente
che orecchio umano abbia mai sentito
o che possa sentir prossimamente.

Mentre Renzi gran palle ci propina,
la massa dei plagiati testimonia
che, grazie e lui, risalirem la china.
“Vi diamo il benvenuto a Credulonia!”

blog MicroMega, 19 aprile 2015

Resta cu’ nnoi, nun ce lassà

Arrestata la “dama bianca” di Berlusconi. Aveva 24 chili di cocaina nel trolley.
(la Repubblica, 14 marzo 2014)
La sfida di Berlusconi: mi candido.
(la Repubblica, 15 marzo 2014)
Forza Italia rilancia la grazia. “Milioni di firme per Berlusconi”.
(la Repubblica, 16 marzo 2014)
Napolitano fa dire dagli amici: tra sei mesi via. Il Colle tace, B. eleggerà anche il successore.
(il Fatto Quotidiano, 18 marzo 2014)
Mediaset, la Cassazione conferma. “Berlusconi deve lasciare la politica”, rimane l’estradizione di due anni.
(la Repubblica, 19 marzo 2014)
“Sulla data delle mie dimissioni decido io”. Napolitano spegne i boatos.
(ibidem)
Interdetto due anni. La Cassazione chiude con Mediaset.
(il Fatto Quotidiano, 19 marzo 2014)
Napolitano: Le dimissioni? Sono soltanto affari miei.
(ibidem)

Resta cu’ nnoi, nun ce lassà

Al bel curriculum del malfattore
con la prostituzione minorile,
la compera di qualche senatore,
l’evasione fiscale in grande stile,

la concussion di qualche poliziotto,
si è aggiunta l’amicizia birichina
con la dama che aveva in un fagotto
gran quantità di pura cocaina.

Lo aveva accompagnato in Canadà
la dama bianca a nome Federica
e lo aveva seguito poi qua e là
in qualità di affezionata amica.

Chissà se pure in quei voli di Stato
la bella bionda allor con Silvio in voga
aveva nel suo trolley trasportato
con le mutande anche un po’ di droga.

Ebben, malgrado il lercio pedigree
che varrebbe una cella al delinquente,
son ben duecentotrentaquattro dì
che circola tranquillo fra la gente

come fosse un onesto cittadino
e, per quanto cacciato dal Senato
grazie alla legge della Severino
e interdetto dalle funzion di Stato

per la sentenza della Cassazione,
vorrebbe candidarsi per la Ue
in ogni italica circoscrizione.
A questo fin Daniela Santanché

milion di firme vuole raccattare
per chiedere la grazia a Sua Maestà.
Chi si incazza dovrebbe ricordare
che il fiorentin giullare tempo fa

ha regalato a questo criminale
il ruolo di Papà Costituente
per riformar la legge elettorale
e abolire il Senato prontamente.

Come negare il ruolo di statista
a chi maneggia la Costituzione?
Come evitare che discenda in pista
chi fa gli inciuci con il furbacchione

chiamato alla salvezza del Paese?
Ma il peggio ha da venir per l’italiano
se chi a quel Colle nuovamente ascese
anche per il volere del caimano

decidesse di togliersi di mezzo
prima che un Parlamento di abusivi
che alla Costituzione fa ribrezzo
alla cacciata a calci in culo arrivi

col dovuto ritorno alle elezioni
con una nuova legge elettorale.
Sarebbe il top delle provocazioni
il fatto che il nonnetto al Quirinale

ci lasciasse con questo Parlamento
del quale Silvio tien la golden share.
Dopo ben otto anni di tormento
al Re dobbiamo chiedere il piacer

di fare ancora un po’ il pastor del gregge
ad evitar che, visti i tempi bui,
due Camere di veri fuorilegge
eleggano qualcuno come lui.

blog MicroMega, 21 marzo 2014

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