Agli amici del Pd

Renzi e quelli che “non c’è alternativa”.
Riforme e inciuci. La Costituzione, lo Statuto dei Lavoratori, il patto del Nazareno e ora Verdini: non si può continuare ad accettare tutto.
(il Fatto Quotidiano, 17 maggio 2016)

Agli amici del Pd

Cari amici del Pd,
oggi a Renzi dite sì
dopo avere combattuto,
ed in modo risoluto,

in passato Berlusconi
e i fedel suoi creduloni.
Son trascorsi in fretta gli anni
e del vecchio barbagianni

Matteo Renzi è degno erede,
ma nessun di voi si avvede
che, tornati i tempi bui,
ora il credulone è lui.

Cari amici, son stupito
nell’udire che il ruggito
dedicato un dì al caimano
or divien per il toscano

un gioioso mugolio
che sta a dire: “Matteo mio,
tutto ciò che criticai
come causa di gran guai,

or che tu lo stai facendo
non mi sembra affatto orrendo
ma piuttosto da lodare.
Non son più gli altri a leccare,

finalmente tocca a me!
Renzi, sono il tuo lacchè!”
Lo sapete? Non fu eletto,
fu di Giorgio uno scherzetto

che fra capo e collo arriva.
“Ma non c’era alternativa!”
Fece un patto col caimano
e governa con Alfano

e una trista comitiva.
“Ma non c’era alternativa!”
Dopo Silvio c’è Verdini,
uomo pieno di casini,

di processi e imputazioni,
quasi quanti Berlusconi
e di mosse negative.
“Non ci sono alternative”.

Il Pd era un partito
che passava per pulito,
di chi insegna, chi lavora
mentre è diventato ora

il partito di Marchionne,
delle banche le colonne
del più bieco sfruttamento,
dell’astuto emendamento,

di plotoni di indagati,
di diritti cancellati,
di malloppi e refurtive.
“Non ci sono alternative”.

E’ il partito del bavaglio
e dei giudici al guinzaglio,
dell’articolo diciotto
cancellato in un sol botto,

di uno spinto nepotismo
e di un falso socialismo,
dove la question morale
è finita in un pitale

e di malaffar si vive.
“Non ci sono alternative”.
E’ il partito di un briccone
che della Costituzione

vuole fare carta straccia
e le sue panzane spaccia
come verità assoluta,
di chi con una battuta

prende in giro mezzo mondo
e un paese manda a fondo
rovinando chi ci vive.
“Non ci sono alternative”.

Cari amici del Pd,
se le cose stan così,
se il ducetto vi ha plagiati,
se vi siete addormentati

al suon delle sue menzogne,
se credete alle cicogne,
c’è l’addio di chi vi scrive:
“Non ci sono alternative”.

blog MicroMega, 19 maggio 2016

Bondi, scova-fondi e caccia-immondi

Da Parmalat al Parlamento. Spunta Bondi, “the cutter”, per l’esame del sangue ai politici.
Il risanatore scoverà i conflitti d’interessi.
(la Repubblica, 29 dicembre 2012)
Il commissario Bondi. Una certezza: puntare su Enrico mani di forbice.
(il Fatto Quotidiano, 29 dicembre 2012)
Il Pd stoppa la corsa alla Cancellieri. E su Bondi: vulnus istituzionale.
(la Repubblica, 30 dicembre 2012)
Casini: decidiamo noi i candidati dell’Udc. “Sicuri che supereremo l’esame di Bondi”.
(ibidem)
Il codice Enrico Bondi. La nuova vita di un uomo in ombra.
E’ arrivato nella Capitale per sistemare i conti e la Sanità laziale, adesso lascia per fare la spending review elettorale a Fli e Udc.
(il Fatto Quotidiano, 9 gennaio 2013)
Monti-Casini, battaglia sulla lista al Senato. Bondi lascia, spending review a Canzo.
(la Repubblica, 10 gennaio 2013)

Bondi, scova-fondi e caccia-immondi

Il campion della Bocconi,
tecnico con i baffoni,
per tagliare ancor di più
con la sua spending review

chiamò a Roma un grande esperto
che exploit maxi aveva offerto:
Bondi, il moralizzatore,
di costum fustigatore,

uom dal fiuto straordinario,
gran segugio finanziario
ed inquisitor di razza.
Lui con forbici e ramazza,

gratis et amore dei,
partì a caccia degli sghei
per salvar senza ritardi
perlomen quattro miliardi.

Già lo fece nel passato
quando aveva rianimato
Parmalàt, Fiat, Telecòm.
Lesto il nostro superuom

prese a chiudere ospedali,
a tagliar flebo e pitali,
sale operatorie e letti,
ambulanze e gabinetti.

Fu il terrore di infermieri,
di dottori e barellieri,
risparmiando per lo Stato
un tot d’euro per malato.

Che, detratte poi le spese
per funzioni nelle chiese,
tombe al camposanto e preti,
davan utili discreti.

Monti con Napolitano,
un pallottoliere in mano,
nel contar tanti dané
inneggiavano alla Ue:

“Grazie agli europei avvoltoi,
risparmiamo pure noi!”
Ma ad un tratto Enrico Bondi
par che nel nulla sprofondi:

non più forbici e ramazza,
non più portantini in piazza,
agli sprechi non più: basta!
né ai vantaggi della casta,

non più mucchi di dané
che felice fan la Ue.
Ora moralizza altrove
poiché Monti lo promuove

consulente per se stesso,
Cutter Bondi deve adesso
controllar che l’Udc
di Casini e Fini al Fli

mettan personal specchiato
nelle liste del Senato,
per l’onor del bocconiano.
Nessun ladro o ergastolano,

no ai prescritti, agli inquisiti,
a ogni tipo di banditi,
no ai mafiosi, ai camorristi,
no a imbroglioni ed affaristi.

Sarà dura, il prode Bondi
esplorar dovrà più mondi
e viaggiare notte e dì
per trovar gente così

fra i fan di Gianfranco Fini
e Caltagiron Casini.
E Re Giorgio ancora addita
il suo senatore a vita

come fuori dalla mischia?
“Presidente, attento! Rischia
di giocarsi la sua faccia.
Tenti di spiegar, non taccia!”

blog MicroMega, 12 gennaio 2013

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