Una casa di tolleRenzi

File piene di immigrati e avversari nella guerra ai potentati locali. Il Pd diventa terra di avventurieri.
Il caso Ciociaria: boom di iscritti e circoli vuoti.
(la Repubblica, 2 novembre 2013)
Il carretto siciliano di Renzi, spinto da destra.
(il Fatto Quotidiano, 2 novembre 2013)
Risse, circoli “finti” e truppe cammellate. La guerra Pd a Roma.
(il Fatto Quotidiano, 3 novembre 2013)
Congressi caos, Epifani riunisce la segreteria Pd.
(la Repubblica, 4 novembre 2013)
Pd, la guerra dei congressi. Cuperlo: ho vinto 49 a 35. Ma i renziani: dati falsi.
(la Repubblica, 5 novembre 2013)
Pd, allarme per il caos congressi. Sette segretari a rischio revoca. Epifani: così gli elettori scappano.
(la Repubblica, 6 novembre 2013)
Tessere e ricorsi, il Pd non sa che pesci prendere.
(il Fatto Quotidiano, 6 novembre 2013)
Caos Pd, stop al tesseramento.
(la Repubblica, 7 novembre 2013)
Circoli sbarrati: il Pd vuole fermare le iscrizioni.
(il Fatto Quotidiano, 7 novembre 2013)
Pd, stop al tesseramento da lunedì.
(la Repubblica, 8 novembre 2013)

Una casa di tolleRenzi

Ma cos’è questo Pd?
Se ha per madre la Dc
e il Pci per genitore,
perché mai tanto stupore

se è un partito allo sbaraglio?
Ogni giorno un nuovo incaglio,
un litigio, un cataclisma
con battaglie d’ogni risma

fra color, ieri fratelli,
oggi pronti coi coltelli
a lottare all’arma bianca
per contendersi una panca,

una sedia, una poltrona.
Al mattin la sveglia suona
e la lotta si riprende.
Chiaro che chi se ne intende

e sa dove soffia il vento
può cambiare schieramento
per seguire il carro giusto
che ha alla guida il nuovo fusto.

Non è tipo da programma,
sa soltanto dire “Smamma,
sento puzza di stantio
e ora qui mi siedo io!”

Le primarie sono in vista
e è partita la conquista
dei congressi provinciali.
I sistemi son brutali:

compravendite di voti,
tessere per gli ostrogoti
iscrizioni raddoppiate
e le truppe cammellate

che hanno invaso le sezioni
al comando dei baroni.
Risse, circoli fantasma
e dovunque un gran marasma

per un posto ove sedere
alla caccia del potere,
un poter non da statista,
ma da piccolo affarista,

da burocrate fallito
alla moda dei Fiorito
e dei tanti suoi compari
disonesti e tangentari.

Oramai pare il Pd
solo un comodo taxì
per arditi faccendieri,
trafficoni e avventurieri.

Frosinon, Lecce, Torino,
Asti, Empoli, Avellino,
Reggio, Trapani, Cosenza,
Sircusa, Enna, Piacenza,

Roccasecca e Isola Liri
son campioni di raggiri.
Nel partito il caos avanza,
ognun ha la maggioranza!

Epifani, il segretario,
ogni dì sale il Calvario.
Ripulire le sezioni?
Dar lo stop alle iscrizioni?

Direzioni, comitati,
giorni e giorni sputtanati
per levarsi dagli impicci
fra dibattiti e bisticci

di politici pigmei,
d’incapaci, di babbei,
d’immoral quaraquaquà
senza luce e dignità.

La moral? E’ giusto dirla:
“Questa manica di pirla
oramai non è un partito,
ma un bordello mal gestito!”

blog MicroMega, 12 novembre 2013

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